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Gelo su Stefanel in concordato: non sono confermate le voci di Radio24 su concause legate ad azioni BPVi e Veneto Banca, ma per molte nostre aziende questo sarà il problema

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 2 Novembre 2016 alle 21:43 | 0 commenti

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«Il Cda del Gruppo Stefanel ha deliberato di presentare domanda di ammissione al concordato preventivo "in bianco" o "con riserva", al fine di ottenere gli effetti protettivi del patrimonio della società»: questa la, brutta, notizia (Ansa rilanciata da Redazione Economica VicenzaPiù ) per uno storico brand veneto a cui si aggiungono voci, raccolte da Radio24 de Il Sole 24 Ore, di ingenti fondi della proprietà investiti in azioni della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca ora di fatto azzerate. A noi, da un rapido controllo degli elenchi in nostro possesso e salvo improbabili variazioni rispetto ai momento, recente, in cui li abbiamo estratti, risultano solo 132.000 azioni Veneto Banca in possesso di Giuseppe Stefanel, patron del gruppo, e null'altro ma bisognerebbe vedere se negli intrecci societari sono "rintracciabili" altri investimenti azzerati.

Se la Finpiave, che ha il 20% circa di Stefanel non avrebbe quote nelle due ex Popolari, andrebbero fatte altre verifiche, ma, anche se gli oltre 5 milioni di euro persi personalmente da Giuseppe Stefanel non possono essere quelli determinanti nella crisi aziendale, è indubbio che tante altre società e attività vicentine, trevigiane e venete, soprattutto piccole e medio piccole, stanno pagando o stanno per pagare i flop finanziari legati ai crack di fatto delle due banche.

Con effetti delle scosse economico finanziarie che si vedranno a breve e che non è azzardato paragonare con quelli dei terremoti fisici che stanno devastando l'Italia centrale.

 

Di seguito il commento alla notizia ripresa da La Tribuna di Treviso

Stefanel chiede il concordato preventivo. Il titolo crolla a -13%

Il Consiglio di amministrazione dell'azienda di Ponte di Piave ha deliberato la richiesta di concordato preventivo. Crollo in Borsa. L'azione finisce in asta di volatilità

Il Cda del Gruppo Stefanel ha deliberato di presentare domanda di ammissione al concordato preventivo “in bianco” o “con riserva”, al fine di ottenere gli effetti protettivi del patrimonio della società.

Tale delibera si inserisce nel contesto delle iniziative finalizzate alla ristrutturazione del debito e al rafforzamento patrimoniale della società, grazie all'entrata di un nuovo investitore con cui sono in corso contatti da maggio.

Stefanel informa, inoltre, in nome e per conto di Finpiave, che detiene il 20,329% del capitale, che anche quest'ultima, in data odierna, ha deliberato di presentare domanda di ammissione al concordato preventivo, riservandosi di poter presentare un'istanza per l'omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti.

Dopo essere rimasto in pre-asta fino alle 11, il titolo Stefanel ha avviato le contrattazioni per sospenderle intorno alle 11:20 per eccesso di ribasso a 15 centesimi, con un crollo superiore al 13 per cento.

Ricordiamo che in mattinata il Cda della società veneta ha presentato domanda di ammissione al concordato preventivo "in bianco" o "con riserva", al fine di ottenere gli effetti protettivi del patrimonio della società.

Nei primi sei mesi dell'anno la perdita della storica Stefanel ha superato 13 milioni di euro e il patrimonio è risultato negativo per 11,5 milioni. Sul groppo, la società ha 85 milioni di debito con le banche, che dal lontano 2008 è oggetto di ristrutturazioni senza mai riuscire ad arrivare a un cambio di passo. Anche i ricavi si sono contratti ulteriormente, arrivando a 67,4 milioni nel primo semestre 2016, dai 77,2 milioni dello stesso periodo dell'anno prima.


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