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Il "fondo di ristoro" anche per i soci BPVi e Veneto Banca passa da 50 a 100 milioni, un contentino o un punto di partenza? Il secondo per Franco Conte di Codacons e per il CNCU

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 20 Dicembre 2017 alle 10:10 | 0 commenti

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"Un grande risultato: anche la Camera dei Deputati (dopo il Senato) superando rivalità e polemiche di una troppo accesa campagna elettorale, ha approvato un testo di legge che istituisce il Fondo per le vittime di reati finanziari. L'intervento è articolato nel tempo, dal 2018 al 2021; Una dotazione di 100 milioni (che raddoppia quella iniziale del Senato). Il Decreto di attuazione deve essere emanato entro il termine di 90 giorni (dimezzati i 180 giorni del Senato).". Così ci dichiara, soddisfatto per l'approvazione, l'avv. Franco Conte, presidente di Codacons Veneto e di ANLA Senior Veneto, sulle modifiche all'emendamento sul fondo di ristoro per i soci truffati ("che hanno subito un danno ingiusto", si legge nell'emendamento) dalle banche tra cui quelli della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca .

Il Ministero delle Finanze ed Economia (MEF) farà, tra l'altro, si legge nel testo approvato ieri dalla Camera dei deputati in modifica del primo passato in Senato,  una relazione annuale per illustrare al parlamento lo stato di attuazione della legge e questo, secondo Conte, "consentirà di valutare l'adeguatezza delle risorse portare i necessari incrementi".

È stato, quindi, approvato un altro punto fondamentale per rendere realmente attuabili le elargizioni del fondo richiesto da gran parte delle associazioni riunite nel CNCU - Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (e cioè Adusbef, Adiconsum, Adoc, Associazione Ezzelino da Onara, Casa del Consumatore, Codacons, Federconsumatori Fvg, Federconsumatori Veneto, Lega Consumatori, Unc), in pratica tra le più rappresentative con esclusione, tra queste, di "Noi che credevamo nella BPVi" e del Coordinamento associazioni Banche popolari venete "Don Torta": viene infatti fissato nel testo approvato ieri, 19 dicembre, ci dice Conte, che "il diritto al risarcimento sarà definito dalla sola sentenza del giudice o dall'arbitro presso l'ANAC che sta funzionando molto bene per gli obbligazionisti delle 4 banche fallite nel dicembre 2015. Ci viene restituito quindi un arbitro che opera in tempi ragionevoli senza i costi del arbitro vero e proprio e delle sedi processuali. Ricordo il fatto importantissimo che resta confermato che hanno titolo al risarcimento tutti i risparmiatori traditi, compreso gli azionisti ingannati".
Importante per il presidente di Codacons Veneto è "anche il voto all'unanimità (un solo voto contro) che evidenzia il risultato positivo del dialogo costruttivo tra le dieci associazioni che si sono Unite per il Fondo.".

Completamente soddisfatto?
"Certo non è il risultato che avremmo voluto: maggiori risorse subito e tempi più brevi, ma il contesto era difficile. Un grazie va, comunque, alla Commissione d'inchiesta parlamentare che ha scoperchiato, senza ombre di dubbio, la grande macchinazione criminale a danno dei risparmiatori e che, con le sue evidenze, ha di certo fatto crescere la disponibilità di tutti i gruppi parlamentari ad ascoltare per costruire la prospettiva di una legge per il Fondo e ha spinto il governo a dare una prospettiva concreta di risarcimento alle vittime di cupole criminali che hanno guidato le due popolari".
Il presidente di Codacons, dopo aver ringraziato tanti rappresentanti dei comitati che si sono uniti per darci forza facendo nascere "una bella squadra che dovrà ora restare unita per arrivare ad un decreto che predisponga una procedura rapida ed efficiente per risarcire in tempi brevi e con attenzione alle situazioni (età, stato di salute, situazione economica, presenza di disabili nel nucleo familiare...)", e, "passata la paura", lo sottolinea con un corretto ottimismo, preannuncia una serie di incontri sul territorio per spiegare i risultati e organizzare al meglio i passi futuri.
Per ora godiamoci questo momento di responsabile ottimismo! in barba agli urlatori e folletti.
E poi, inevitabile più per lo spirito da credente che c'è in Conte piuttosto che per le conoscenze da legale che lo hanno guidato in questo, tortuoso ma non terminato, cammino, ecco la sua predica/arringa finale: "È stata una bella dimostrazione che una 'buona politica' è possibile quando Istituzioni (sindaci, parlamento, governo) dialogano e si pongono l'obiettivo del bene comune possibile. Da questa drammatica vicenda non siamo usciti, ci vorranno anni per ricostruire il capitale sociale distrutto, ma, mantenendo senso di responsabilità e unità di intenti, affronteremo con determinazione i prossimi impegni. Un grazie doveroso va a Patrizio Miatello per la sua dedizione e passione e all'avv. Barbara Puschiasis per la competenza e capacità di dare voce alle associazioni. Con l'occasione a chi ha Fede Buon Natale e a tutti un periodo di serenità".

Amen


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