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Ilvo Diamanti, un pessimo esordio alla guida della Fondazione Roi: accetta la transazione e si presta al gioco della BPVi. Inviate sette domande in attesa di risposte

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 14 Marzo 2017 alle 17:28 | 1 commenti

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Parlerò in questi giorni della profonda delusione che provo per quella che Il Giornale di Vicenza, e chi sennò?, sotto il titolo «Roi, sì all'offerta BpVi: incassa 4,1 milioni» , celebra come «la prima importante decisione della Fondazione da quando la governance è stata rinnovata e alla presidenza si è insediato Ilvo Diamanti.... Parlerò anche dei conati di vomito che ancora adesso, a ore dalla lettura, provo quando leggo l'apertura ululante gioia del pezzo: ("La Fondazione Roi ha detto sì. Un sì che vale 4 milioni 158 mila euro. È il valore del potenziale incasso della onlus a fronte dell'adesione, deliberata ieri dal Consiglio di amministrazione, all'offerta di rimborso a 9 euro per azione formulata dalla Banca Popolare di Vicenza») che ben completa il sommario («Il Consiglio di amministrazione ha deliberato l'adesione alla proposta di rimborso a 9 euro per azione. Ora tutto dipende dall'esito dell'operazione») che diventa lo spot promosso dalla decisione di Diamanti & c..

Ilvo Diamanti, Giovanna Rossato, Andrea Valmarana (nella foto da sx con Gianni Mion il giorno della loro indicazione come membri del Cda, ndr) e i loro colleghi, tra cui rimane chi come Giovanni Villa, di cui pure scriveremo, ha avallato le decisioni del precedente fallimentare Cda, hanno rinunciato, infatti, ieri senza compiere altri atti, dovuti, a diritti della Fondazione Roi che è della città ma che dovrebbero tutelare.

Ma la rinuncia è amplificata ad uso della Banca Popolare di Vicenza , che col suo precedente presidente ha sbancato la fondazione, in quello spot che "carica" su chi ancora non ha firmato l'adesione all'Offerta Pubblica di Transazione, Opt, le responsabilità per l'eventuale mancato incasso di 4.1 milioni mentre nulla si dice, e nulla Diamanti & c. dicono, degli oltre 23 milioni persi grazie al predecessore di Ilvo, tal Gianni Zonin, a cui battevano le mani i suoi lacchè, tutti gongolanti anche ora senza che nessuno li persegua realmente o, almeno, moralmente. Neanche il finora indiscusso Ilvo Diamanti.

Abbiamo già espresso di persona ieri notte al neo presidente, da noi ammirato prima di ieri e finchè è stato lontano da questa città... avvolgente, la sorpresa negativa che in noi hanno generato il suo atto e, soprattutto, la strumentalizzazione che ne ha fatto chi l'ha designato nel suo ruolo.

Ma, prima di scrivere totalmente, motivandolo, quello che pensiamo e quello che più ci ha lasciato perplessi nelle sue motivazioni, che ci sono parse a dir poco superficiali tutte trincerate come sono dietro un, eticamente, erroneo e, praticamente, dannoso "meglio poco che niente!", gli abbiamo inviato, dopo la copia dell'esposto pubblico spedito anche a Consob e magistratura su quello e altri atti di forzato convincimento all'adesione alla transazione, queste domande a cui speriamo vorrà rispondere con chiarezza e, soprattutto, con fatti.

 

Spett.le Fondazione Giuseppe Roi
C.a. Presidente Cda Ilvo Diamanti
Sede
Raccomandata A/R Anticipata via fax visto che è assente qualunque indicazione per inviare una Pec
personalmente e come direttore responsabile di VicenzaPiù e di VicenzaPiu.com, Autorizzazioni del Tribunale di Vicenza n. 1181 e 1183 del 22 e 29 agosto 2008, sollecito, come già chiesto lo scorso anno ufficialmente e senza risposte al precedente Cda, di conoscere
1 - copie bilanci e documenti a corredo delle gestioni dal 2009 e in poi
2 - elenco date di acquisto o sottoscrizione di azioni della Banca Popolare di Vicenza visto che la precedente gestione ne "adombrava" l'inesistenza
3 - determinazioni sulla individuazione di responsabilità per quanto al punto 2 per l'evidente conflitto di interessi tra la maggioranza del precedente Cda e i vertici della BPVi stessa, per non aver accortamente gestito la differenziazione degli investimenti mobiliari, che tra l'altro potrebbero non essere consentiti dalle norme che regoalno le Fondazioni tipo la Roi, e per aver acquisito l'immobile cosiddetto ex Cinema Corso al di fuori di quanto fissato dallo statuto o, per lo meno, senza progetti attuativi che rendessero profittevole l'acquisto per i fini statutari
4 - determinazioni sulla richiesta dei danni già palesabili in passato e oggi "fissati" dalla vostra determinazione di aderire con perdite ingenti alla Opt dela Banca Popolare di Vicenza
5 - azioni da intraprendere verso membri del Cda che hanno condiviso le responsabilità precedenti ed ancora presenti nel Cda attuale
6 - costi delle azioni legali intraprese "imprudentemente" contro terzi, tra cui il sottoscritto, dal precedente presidente
7- accantonamenti eventuali di fondi per i danni che i suddetti terzi potranno richiedere in seguito alle azioni legali che possono configurare la lite temeraria
Ringraziando per l'attenzione e confidando in una finalmente rapida risposta, porgiamo i nostri più distinti saluti.
Ringraziando, porgo distinti saluti
Giovanni Coviello 


Commenti

Inviato Martedi 14 Marzo 2017 alle 20:57

Non sono soldi suoi e deve fare la parte!
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