Quotidiano | Categorie: Economia&Aziende

Mail in spam, fax rotto: qualcuno informi il GdV che la BPVi non c'è più. Noi ricordiamo ai lettori soci che hanno tempo 60 giorni dal 26 giugno per insinuarsi nel passivo delle due ex banche

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 27 Giugno 2017 alle 23:40 | 0 commenti

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Se ieri, 26 giugno, chi ha fatto il titolo di apertura del Giornale di Vicenza "BPVi, 5 miliardi per salvarla" era peggio informato di chi ha scritto sopra nell'occhiello "Il decreto del Governo liquida le ex Popolari" e sotto nel sommario "Oggi sportelli aperti sotto Intesa", oggi abbiamo capito perchè. Il titolista ha evidentemente il fax rotto e tutte le sue mail sono in spam, occupandosi lui stesso sia dell'occhiello che del titolo, dopo aver annunciato in alto ai, residui, lettori del GdV che era stata "creata direzione ad hoc per l’integrazione di BpVi e Veneto Banca" ha annunciato trionfalmente nel titolo "Il piano di Intesa per le venete".

Chi glielo dice al titolista ma anche ai poveri lettori del quotidiano che per anni li ha incitati a comprare le azioni di Gianni Zonin, che la Banca Popolare di Vicenza non c'è più?

E, visto che l'ex Popolare vicentina, così come quela montebellunese, è stata posta in liquidazione coatta amministrativa, chi spiega all'ideatore del sondaggio che campeggia sul sito del qotidiano confindustriale che la domanda "Per salvare BpVi è stata necessaria la cessione al gruppo Intesa SanPaolo: come giudicate l'operazione" non l'avrebbe fatta ai lettori neanche uno studente bocciato al primo anno del Fusinieri, visto che Intesa Sanpaolo ha comprato o ricevuto in omaggio, fate voi, non le due banche ma solo alcuni loro asset?

Ragion per cui proviamo ora ad evitare altri danni ai lettori che siano anche soci e che, comunque, per il 59% bocciano anche la presunta resurrezione della banca di cui si legge sul giornale la cui proprietà fu gestita da Giuseppe Zigliotto e pra è guidata da Luciano Vescovi, che oggi sempre su quelle pagine sogna "il ritorno alla  normalità".

E a quei lettori/soci ricordiamo, quindi e visto che non ci pare che altri media li abbiano informati al riguardo, di spedire, dopo aver votato al "sondaggio ombra", quanto prima e, comunque, entro 60 giorni dal 26 giugno via raccomandata con ricevuta di ritorno o via Pec (via fax no, non basta...) la richiesta dell'insinuazione nello stato passivo delle due banche in liquidazione, se pensano di vantare qualche credito nei loro confronti per azioni per le quali non abbiano aderito alla transazione perchè puntavano e puntano a riavere tutto il maltolto dopo aver ceduto alle lusinghe delle sirene di Via Btg. Framarin edei loro amplificatori mediatic.

Per gli obbligazionisti subordinati il termine per la richiesta di insinuazione nel passivo sacde a fine settembre 2017.

Fatelo, è dal 13 agosto 2010 (cfr. "Vicenza. La città sbancata") che noi vi abbiamo sempre detto la verità sulla Banca Popolare di Vicenza e non solo...


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