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Mattarella e Gentiloni "scalzino" Ignazio Visco da Bankitalia: l'appello di esponenti di spicco della società vicentina. VicenzaPiù aderisce

Di Lettere al direttore Lunedi 18 Settembre 2017 alle 18:20 | 0 commenti

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Pubblicato alle 11.34, aggiornato alle 18.18 in quanto il testo presente dell'appello è stranamente scomparso.

Pubblichiamo un appello al presidente della Repubblica e a quello del consiglio dei ministri a non rinnovare l'incarico di Governatore di Banca d'Italia a Ignazio Visco, protagonista in negativo delle vicende bancarie, tra cui i crolli di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, che hanno colpito e stanno per colpire centinaia di migliaia di risparmiatori, che avevano riposto fiducia nell'organo supremo di controllo bancario in Italia. La firma dell'appello è stata apposta intanto da molti esponenti della società vicentina con numerosi nomi di spicco, del passato, del presente e, per quanto si propongono di fare, del futuro di Vicenza e del suo territorio ma anche attenti al Paese intero.

Tra questi ci sono l'ex sindaco Enrico Hüllweck e il candidato alle prossime primarie di centrosinistra Otello Dalla Rosa, l'ex vicepresidente della BPVi Gianfranco Rigon con l'ex presidente della Camera di Commercio di Vicenza Dino Menarin e svariati dirigenti, professionisti, insegnanti, presidenti di associazioni, politici del passato e del presente e i cosiddetti esponenti della società civile di un territorio devastato dalla vicenda della Popolare vicentina mal gestita e peggio controllata.

Che dire di un appello che segue l'analoga petizione su Charge.org di Elio Lannutti, presidente di Adusbef che abbiamo personalmente firmato?

Noi che abbiamo iniziato a svelare dal 13 agosto 2010 le malagestio della BPVi con l'obiettivo che non passasse il giochetto di "assolvere" a priori Gianni Zonin, ora che è assodato che l'ex presidente non è stato proprio un angelo stiamo approfondendo l'habitat bankitaliota che ne ha permesso le operazioni oggi pagate a caro prezzo da chi ha creduto in lui, i soci risparmiatori, non possiamo che aderire a questo appello e farlo nostro come abbiamo fatto nostra la scelta di Luigi Ugone, presidente di Noi che credevamo nella BPVi, di rivolgere le richieste di risarcimento a KPMG, Consob e, in primis, banca d'Italia. 

Leggete e decidete, quindi.

Il direttore

 

Ecco il testo dell'appello.

Al Signor Presidente della Repubblica
Al Signor Presidente del Consiglio dei Ministri
ROMA


Signor Presidente,

noi cittadini firmatari del presente appello, impegnati in associazioni culturali e movimenti rappresentativi di una parte rilevante della comunità vicentina, Le chiediamo di tenere conto di quanto qui scritto, con l'obiettivo di avviare un profondo rinnovamento delle cariche di vertice della Banca d'Italia.
Vicenza sta vivendo un dramma storico a causa della distruzione di milioni di risparmio investiti nei titoli della Banca Popolare. Questo dramma, dal quale sarà difficile sollevarsi, si sarebbe potuto evitare se gli organi di controllo preposti avessero svolto più incisivamente il proprio ruolo. Le carenze dell'azione svolta dalla nostra Banca Centrale sono emerse in modo evidente ed esigono un drastico cambiamento di direzione.


APPELLO

Le crisi bancarie, non solo quelle venete,
esigono un ricambio al vertice della
BANCA d'ITALIA


Luigi Einaudi, Guido Carli, Paolo Baffi si rivoltano nella tomba vedendo cosa accade in Banca d'Italia e come si comportano gli ultimi loro successori sulla poltrona di Palazzo Koch.
Che le inchieste del nostro Istituto Centrale su banche importanti, tra le quali quelle venete, si siano bloccate per gli "ostacoli alla vigilanza" frapposti da alcuni amministratori e dirigenti è veramente incredibile. In altri tempi, in presenza di comportamenti non collaborativi di amministratori e dirigenti bancari in occasione di ispezioni, la Banca d'Italia non ci avrebbe pensato un minuto a "licenziare" i colpevoli. E ciò esercitando i suoi poteri statutari ma anche la propria assoluta autorevolezza e competenza.
Da un punto di vista tecnico, nel caso della Banca Popolare di Vicenza non è stato difficile per gli ispettori individuare le condotte devianti perché esse hanno assunto forme chiarissime e dimensioni enormi. Questi elementi avrebbero dovuto indurre il governatore e i suoi collaboratori di vertice a mettere la banca vicentina sotto una costante lente di controllo. Invece essi hanno assistito silenti e immobili all'assunzione di propri ispettori da parte della Popolare, alla continua esaltazione pubblica delle doti del presidente Zonin, con il quale hanno pure realizzato contratti come la vendita della sede vicentina della Banca d'Italia in piazza San Lorenzo.
Secondo elementari regole di buon senso, è almeno strano che, se consideri un soggetto da te controllato poco affidabile, poi lo legittimi come controparte in una importantissima trattativa come quella riguardante Palazzo Repeta a Vicenza.
La crisi bancaria che ha drammaticamente travolto la provincia di Vicenza, con decine di migliaia di famiglie e imprese gravemente danneggiate, non ci sarebbe stata se la Banca d'Italia avesse esercitato i propri poteri con la incisività consueta. Che ci sia stata anche malafede non c'entra (ma è bene che lo accertino i giudici e anche il Governo). Però bisogna prendere atto dei risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Il presidente Gentiloni, ma soprattutto il presidente della Repubblica Mattarella, cui spetta la nomina del Governatore, non possono non vedere ciò che tutti noi abbiamo visto. Il loro compito è quello di dare al Paese un segnale importante per rassicurare gli operatori imprenditoriali e i risparmiatori sul fatto che qualcuno controlla seriamente la condotta dei capi delle banche che gestiscono il nostro risparmio. Ricordiamo che la propensione al risparmio delle famiglie è uno dei fattori che hanno consentito il boom economico italiano e, soprattutto in Veneto, una fase di crescita e di benessere mai visti.
La conferma di Ignazio Visco, al di là delle sue personali responsabilità sul terreno penale, sarebbe un gravissimo errore.

Vicenza, 11 settembre 2017


Firme rappresentative di associazioni culturali vicentine

1.  Alifuoco Ubaldo dirigente, già assessore comunale Vicenza
2.  Bajona Carla Chiesa insegnante
3.  Balbo Mario dirigente sindacale
4.  Baldo Antonio insegante e già assessore comunale
5.  Baldo Italo Francesco insegnante, presidente Associazione Impegno per Vicenza
6.  Bressan Francesca già assessore comunale
7.  Chimento Luigi dirigente Stato
8.  Crestani Dario magistrato
9.  Dalla Rosa Otello dirigente industriale già consigliere comunale a Vicenza
10. De Zen Paolo imprenditore e membro Direzione PD
11. Dolcetta Diego medico neurologo
12. Dori Franco già funzionario banca già consigliere comunale a Vicenza
13. Festa Roberto architetto libero professionista
14. Furlan Ivo Radivo già consigliere comunale di Vicenza
15. Galvanin Nereo libero professionista già consigliere comunale
16. Giulianati Mario insegnante, già vicesindaco di Vicenza
17. Grisenti Adrio imprenditore
18. Guaiti Alessandro già consigliere comunale a Vicenza
19. Hüllwek Enrico medico già Sindaco di Vicenza
20. Leoni Alberto dirigente pubblico
21. Menarin Dino dirigente, già presidente Camera Commercio Vi
22. Nicolussi Carla insegnante
23. Poncina Carla insegnante e direttrice scientifica ISTREVI
24. Rigon Gianfranco avvocato ed ex vicepresidente Banca Popolare Vicenza
25. Serra Matteo già dirigente bancario
26. Spiller Antonietta insegnante
27. Strada Ada insegnante
28. Todescato Rossi di Schio Paola insegnante di lettere classiche
29. Tomba Ada preside
30. Torre Salvatore, psichiatra
31. Tramarin Andrea medico ospedaliero
32. Verlato Adriano insegnante, presidente Associazione Vicenza Riformista
33. Zaltron Lucio membro Consiglio Direttivo PD Vicenza
34. Zocca Marco commercialista e già assessore comunale Vicenza

 

 

Indirizzo di riferimento dei mittenti:

Dott. Ubaldo Alifuoco
Stradella dei Cappuccini n. 29
36100 Vicenza
E-mail: [email protected]
Tel. Mobile: +39 348 0609636

 

 

 


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