Questioni del lavoro 1: la sicurezza. Con 48 morti sul lavoro Veneto e Lombardia sono le regioni con la maglia nera
Domenica 17 Settembre 2017 alle 17:14 | 0 commenti
Sul fronte della sicurezza sul lavoro l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro informa che, a metà settembre, i lavoratori che hanno perso la vita per infortunio nei luoghi di lavoro sono 485. Rispetto all'anno scorso (erano 462) si registra un aumento del 5%. Se si considerano anche i morti sulle strade e in itinere, la stima totale dei decessi supera le 1.000 unità . Il Veneto e la Lombardia sono le regioni che, ad oggi, contano il maggior numero di morti sul lavoro. Sono 48. In ogni provincia delle due regioni si è verificato almeno un infortunio mortale.
In Veneto, sono 12 i caduti sul lavoro a Verona, 10 a Vicenza, 9 a Treviso, 7 a Rovigo, 5 a Venezia, 4 a Padova, 1 a Belluno. In Lombardia, sono 10 a Milano, 8 a Bergamo, 6 a Brescia, 4 a Lecco, 4 a Monza-Brianza, 4 a Sondrio, 3 a Mantova, 3 a Pavia, 2 a Lodi, 2 a Varese, 1 a Como, 1 a Cremona.
Oggi anche "grandi" organi di informazione nazionale che riportano i dati INAIL e si accorgono che i morti sul lavoro sono sempre di più. Scrivono i loro articoli. Quasi si stupiscono di quello che per lorsignori è "un fenomeno" e che è invece una tragedia dovuta a condizioni di lavoro sempre più precarie, all'invecchiamento di chi lavora, alla corsa sfrenata verso il profitto capitalista.
A cura di Giorgio Langella (segretario regionale veneto PCI) e Dennis Vincent Klapwijk (responsabile lavoro FGCI nazionale)
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