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Ugone chiedeva emendamenti condivisi dei parlamentari per 4 mld. A oggi emendamenti vari, soldi pochi dalla maggioranza, richieste maggiori da Lega che attinge dai "profughi" e da M5S che "addebita" i costi alle banche

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 11 Novembre 2017 alle 12:33 | 0 commenti

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Prima stesura alle 12.33, aggiornamenti a seguire con link vari. Il presidente di “Noi che credevamo nella BPVi” nei suoi incontri con alcuni parlamentari vicentini e veneti aveva chiesto rimborsi per 4 mld ai soci truffati che, non avessero già aderito all’Offerta Pubblica di Transazione (Opt), e, secondo la nota finale a firma Luigi Ugone dopo la sua confusa conduzione di un incontro che ci era parso fin dall’inizio sempre più autoreferenziale, come sta avvenendo sempre di più dopo la messa in liquidazione della BPVi e di Veneto Banca, che ha spuntato le armi delle associazioni che avevano invitato i propri soci a non aderire all'Opt, aveva ottenuto la presentazione di “uno o più emendamenti (alla legge di bilancio, ndr) condivisi che abbiano tre punti fondanti e dai quali non prescindiamo.1) Soldi veri, 2) per i tutti i risparmiatori coinvolti 3) in tempi brevi".

Di emendamenti congiunti oggi non ce n'è traccia e anzi, a detta di Enrico Cappelletti di M5S, pare che il senatore Pd Giorgio Santini non abbia inviato ai colleghi delle opposizioni il testo da poter condividere nonostante le ripetute richieste e promesse fatte.

E, non a caso, il primo emendamento, di cui leggiamo sul GdV e di cui a breve ci arriverà il testo per poterlo valutare meglio, è firmato dai senatori dem vicentini Giorgio Santini e Rosanna Filippin e di Raffala Bellot del gruppo misto Fare!, che hanno partecipato agli ultimi "show" di Ugone, e, in aggiunta dai senatori Giampiero Dalla Zuanna del Pd, da Mario Dalla Tor del PdL e da Franco Conte di AP-Cpe-NCD.

Gli altri senatori presenti, Erika Stefani della Lega Nord ed Enrico Cappelletti di M5S, hanno, quindi, proceduto diversamente e ne riferiamo a seguire mentre Filippo Busin, deputato della Lega, sta preparando il suo da presentare alla Camera.

Nel testo di Santini & c., stando alla cronaca odierna sul quotidiano locale, "si fa riferimento al fatto che «nello stato di previsione del ministero dell'Economia e delle finanze è istituito un "Fondo per le vittime di reati finanziari", in favore di coloro che hanno subito danni a seguito di situazioni di crisi del sistema creditizio, con dotazione iniziale per gli anni dal 2018 al 2020. Alla dotazione partecipa il Fondo interbancario di tutela dei depositi con euro 50 milioni per ogni anno, e ad esso vengono vincolate le entrate dovute alla cessione degli Npl degli istituti veneti. Il Fondo è finalizzato a soddisfare, in tutto o in parte e proporzionalmente, i crediti risarcitori di azionisti ed obbligazionisti che abbiano perfezionato l'insinuazione dei crediti al passivo e tali siano stati accertati nello stato passivo»".
Quindi con le relative coperture sarebbero indicati 150 milioni in tre anni, ben poca cosa rispetto alle aspettative, ma, forse, richiesta realistica visto lo stato dei conti nazionali e gli aiuti miliardari e di difficile rientro già disposti a favore di Intesa sanpaolo..
L'emendamento della vicentina Stefania Busin firmato per la Lega Nord anche dalla senatrice lombarda Silvana Comaroli e dal senatore veronese Paolo Tosato, sembra, invece, aderire alle richieste di "Noi che credevamo nella BPVi, ma non sembrerebbe prevedere le necessarie coperture, che in riunione accennava di volerle "prelevare" dai fondi, però già stanziati, per i richiedenti asilo.

Sull'argomento abbiamo chiesto delucidazioni e vi riferiremo quanto prima aggiornando questo articolo così come faremo per riferirvi delle iniziative di Cappelletti, che ci anticipa di aver presentato un emendamento per accogliere le richieste, che lui reputa addirittura minimali, dei soci truffati  per il cui "ristoro" propone di attingere a una maggiore tassazione delle abnche.

In attesa dei vari documenti richiesti e anche di quelli  di altri parlamentari ad oggi a noi non noti vi anticpiamo l'emendamento Stefani recita così: "Dopo l'articolo 96, inserire il seguente "Articolo 96-bis (Fondo risparmiatori truffati)
1. Per l'anno 2018, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, è istituito il "Fondo per il ristoro dei risparmiatori truffati" con dotazione di 3,8 miliardi di euro. Al Fondo accedono tutti gli investitori non istituzionali che hanno perso il proprio capitale investito in azioni o titoli subordinati in seguito ad interventi di bail-in o di sottoposizione a liquidazione operati sugli istituti di credito.

2. Entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con la Banca d'Italia, emana uno o più decreti per l'attuazione delle disposizioni di cui al comma precedente."...
A seguire gli aggiornamenti


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