Prima stesura alle 12.33, aggiornamenti a seguire con link vari. Il presidente di “Noi che credevamo nella BPVi†nei suoi incontri con alcuni parlamentari vicentini e veneti aveva chiesto rimborsi per 4 mld ai soci truffati che, non avessero già aderito all’Offerta Pubblica di Transazione (Opt), e, secondo la nota finale a firma Luigi Ugone dopo la sua confusa conduzione di un incontro che ci era parso fin dall’inizio sempre più autoreferenziale, come sta avvenendo sempre di più dopo la messa in liquidazione della BPVi e di Veneto Banca, che ha spuntato le armi delle associazioni che avevano invitato i propri soci a non aderire all'Opt, aveva ottenuto la presentazione di “uno o più emendamenti (alla legge di bilancio, ndr) condivisi che abbiano tre punti fondanti e dai quali non prescindiamo.1) Soldi veri, 2) per i tutti i risparmiatori coinvolti 3) in tempi brevi".
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Oggi si è svolta, come da noi già scritto in "diretta" , la riunione ell'Associazione "Noi che credevamo nella BPVi" e in Veneto Banca per parlare dell'emendamento che si vuole venga proposto nell'ambito della legge di stabilità a favore di tutti i risparmiatori coinvolti nel crac delle due banche Venete, la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. I senatori convenuti (i vicentini Giorgio Santini e Rosanna Filippin del Pd, Enrico Cappelletti del M5S, Erika Stefani della Lega Nord e la bellunese Raffaela Bellot di Fare) lavoreranno a delle proposte di concerto che riporteranno venerdì 3 novembre alle 13 in un nuovo incontro già concordato presso la sede dell'associazione. Qui pubblichiamo il video integrale degli interventi e di seguito il trsto dell'emendamento proposto e su cui i senatori faranno le loro riflessioni.
Pubblicato alle 13.07, aggiornato alle 17.02. Vari senatori del territorio (tutti invitati è stato detto meno Laura Puppato per precedenti dissensi) hanno aderito all’invito di Luigi Ugone, presidente di “Noi che credevamo nella BPViâ€, per ascoltare la ratio e i dettagli dell’emendamento che l’associazione vuole far proporre, in sede di approvazione della legge di stabilità , ai decreti che, ponendo in LCA la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, hanno spuntato totalmente le armi dei soci, circa 30.000, che, pur rientrando nei perimetri definiti dalle due ex Popolari, non hanno aderito all’offerta pubblica di transazione e di altri soci che si ritenessero (e il condizionale è formale) danneggiati.
La senatrice del PdRosanna Filippin interviene in merito alla delega del governo sul tema della crisi d'impresa. "Non solo un cambio strutturale e principi chiari per le crisi d'azienda, ma anche un cambio di mentalità e prospettiva che guarda al rispetto della dignità delle persone. Nessuno potrà essere più apostrofato come fallito visto che finalmente viene cancellata la parola ‘fallimento', con il suo connotato umiliante, sostituita dal termine liquidazione giudiziale."
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Se un drappello di parlamentari del Movimento 5 Stelle ha manifestato davanti all'aula della Commissione Finanze del Senato all'arrivo del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, per un'audizione esponendo cartelli con la scritta "a casa i banchieri colpevoli" e rivolgendosi al ministro con frasi del tipo "basta favori alle banche" (con particolare riferimento all'operazione che ha interesato Intesa Sanpaolo e Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ora in liquidazione coatta amministrativa), il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, ha inviato una lettera alla presidente della Camera, Laura Boldrini, per sollecitare la formazione della Commissione d'inchiesta sul sistema bancario.
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Se "Vicenza. La città sbancata" è arrivata alla sua seconda edizione vuol dire che moltissimi, tra i soci traditi dalla Banca Popolare di Vicenza e chi solo volesse saperne di più, come il Procuratore capo di Vicenza Antonino Cappelleri e vari magistrati e avvocati, sono quelli che ne hanno una copia, ma non molti dei nostri politici, di qualunque livello ma con asserite radici sul territorio, se ne sono procurati una copia. Questi ultimi, se sono ben attenti a rilasciare comunque poche ma comode dichiarazioni, sono ancora più restii, per pigrizia attuale o collusioni precedenti, consapevoli o incoscie, a prendere posizione contro un sistema, quello che ruotava intorno a Gianni Zonin e denunciato, anche se solo una volta per esserne poi zittito, anche dal vice sindaco di Vicenza, Jacopo Bulgarini d'Elci. Da ieri, 12 novembre, "Vicenza. la città sbancata" è nelle mani del vice ministro alle infrastrutture Riccardo Nencini, che ci ha promesso di leggerlo.
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