Una newco tra Rimini, Bologna e Parma fa della Fiera di Vicenza un nano nell'abbraccio con quella romagnola
Martedi 2 Agosto 2016 alle 09:27 | 0 commenti
Potrebbe essere un abbraccio mortale quello tra la Fiera di Vicenza e quella di Rimini se si concretizzasse la newco emiliano-romagnola tra le fiere di Rimini, Bologna e Parma, che, in base alle considerazioni di oggi su Il Sole 24 Ore, nascerebbe anche in presenza della definizione dell'accordo di fusione della Fiera di Rimini con Vicenza, elaborato da Matteo Marzotto dopo che quello con Verona è saltato e forse non per tradimenti e quant'altro ma per l'impossibilità di assorbire le mega esposizioni finanziarie di Vicenza in quelle pure consistenti della Fiera di Verona. Se la fusione tra la Fiera berica e quella romagnola, scelta soprattutto perchè capace di "digerire" il grande debito vicentino (ben 40 milioni di euro solo con la BPVi) già oggi è data con una previsione di rapporto di pesi 20 - 80 nella mega fiera ipotizzata dalla nascita della newco Vicenza sarebbe un nano irrilevante.
Ecco la notizia, infatti, riportata da Il Sole 24 Ore: una lettera di intenti - firmata dai presidenti della Fiera di Bologna (Franco Boni), della Fiera di Rimini (Lorenzo Cagnoni, che la foto riprende mentre firma con Marzotto) e dela Fiera di Parma (Giandomenico Auricchio) per verificare, entro fine anno, la fattibilità di una newco attraverso cui realizzare un'integrazione funzionale o, nell'ipotesi più "spinta", addirittura societaria tra i tre quartieri.
L'elaborazione del progetto è stata affidata all'advisor Kpmg. «La lettera d'intenti- si legge nella nota diffusa ieri al termine dell'incontro in Regione Emilia Romagna - non preclude operazioni commerciali già in corso, così come potranno esserne avviate di nuove dalle singole società fieristiche, sentite le altre».
Un modo, spiega Il Sole, per rassicurare Rimini, che è in fase avanzata di integrazione con la Fiera di Vicenza, ma anche per consentire alle altre società di coltivare progetti autonomi.
Firmata la lettera d'intenti (che ha, dunque, validità fino al 31 dicembre), le parti si sono impegnate a collaborare e a presentare la documentazione necessaria all'elaborazione del progetto di integrazione.
Tra le attività propedeutiche alle "nozze" tra le tre Fiere, anche l'analisi del mercato e del calendario internazionale e delle relative opportunità di business, l'analisi del mercato utilities e facility management in un'ottica di una auspicata ottimizzazione risorse e centralizzazione acquisti (un punto spinoso per la Fiera di Bologna alle prese con una dolorosa riorganizzazione del personale).
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.