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Veneto Banca ufficializza la "rivoluzione" della sua assemblea. La battaglia condotta oscura i fuochi fatui per la BPVi dei vicentini ricacciati ai confini del Veneto. A meno che...

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 5 Maggio 2016 alle 22:34 | 0 commenti

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Abbiamo riferito in tempo reale dell'assemblea di Veneto Banca a Marghera anticipando addirittura di un'ora rispetto a tutti i media nazionali l'esito finale della votazione più attesa, quella che ha "sovvertito" le previsioni della vigilia bocciando la lista del Cda ormai ora solo "precedente" e portando alla presidenza di Veneto Banca Stefano Ambrosini, affiancato da ben 11 consiglieri a fronte dei soli due Bolla e Dolcetta della lista perdente. Lo svolgimento e i risultati finali dell'assise montebellunese ma soprattutto la sua preparazione, professionale e imprenditoriale, da parte di chi non concordava con la strada fissata ha dato una lezione ai cugini vicentini, ormai sulla via di essere definitivamente ricacciati alla periferia del Veneto.

Gli omologhi vicentini del gruppo dei "rivoltosi" di Ambrosini si sono confermati, all'esito dei fatti, sempre di più come adatti  a fare i "prenditori" (di occasioni sempre più in sparizione) piuttosto che gli imprenditori e, al confronto, escono perdenti e definitivamente politicamente "poveri".

A differenza, infatti, degli "uomini" di Stefano Ambrosini, i gruppi organizzati (o sedicenti tali) ed economicamente più forti, sulla carta, per BPVi tanto hanno detto quanto nulla di reale ed efficace hanno tirato fuori dal proprio portafoglio (di soldi e di proposte) per cambiare il flusso degli eventi, sfociato nel flop finale della quotazione in Borsa.

Così è "ab origine" dei nostri conterranei, di sangue o di condivisione di vite, destinati, ora che hanno perso, per l'ennesima e ora ultima volta, anche il loro principale presidio finanziario, a doversi accontentare delle briciole di un'economia che a Vicenza e dintorni è destianta a una lunghissima recessione.

Ai problemi atavici dei nonni di queste terre, rese ricche da loro che erano grandi lavoratori, ma piccoli "pensatori", si sono aggiunti nel tempo le pigrizie mentali dei loro figli e poi le mollezze dei loro nipoti che hanno trasformato questo territorio in un decadente impero bizantino, avvaito a bearsi o a non accorgersi del malaffare dilagante e incapace di trovare nuove energie, fisiche e morali.

Speculazioni e rendite parassitarie senza una visione del futuro hanno trovato la loro sintesi nella fu Banca Popolare di Vicenza il cui crollo peserà qui molto più di quanto inciderà la debolezza attuale di Veneto Banca, che l'esito assembleare di oggi ancora non sana, su un territorio, quello trevigiano, che non ha legato tutte le sue sorti finaziarie all'Istituto di Montebelluna.

Se, poi, Padova ha già e da tempo scontato gli effetti delle perdita del cervello dell'Antonveneta e se Venezia ha altri riferimenti finanziari, Verona vive intorno a un banco Popolare destinato, con la sua fusione con BPM, a crescere.

Mentre Vicenza, dopo i fasti e le follie di Zonin e dei sui servitori, è destinata a diventare la cenerentola del Veneto.

Arriverà un principe a svegliarla?

No, servirebbe tutto un popolo che ha, però, finora smarrito la sua coscienza collettiva annegata da tempo nel suo lago melmoso di servilismo ipocrita verso i poteri.

Anche quelli che sanno solo fare bau, ma non mordono, come le congreghe fatue dei salvatori improbabili di una banca di cui, comunque, si sono avidamente pasciuti.

 

Risernandoci di fare, a bocce ferme, commenti più approfonditi sulle prospettive che apre o che complica l'esito odierno dell'assemblea ecco i punti iniziali e salienti della nota ufficiale appena diffusa da Veneto Banca e scaricabile nella sua versione integrale cliccando qui.

ASSEMBLEA VENETO BANCA: ELETTO IL NUOVO CDA
I soci hanno approvato il Bilancio al 31 dicembre 2015 e nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione

Si è svolta al Pala Expo Venice di Marghera, l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Veneto Banca presieduta dal presidente dell'Istituto, dott. Pierluigi Bolla, alla quale hanno partecipato 7.193 soci in proprio o per delega in rappresentanza del 34,4% del capitale sociale.
L'Assemblea dei Soci ha nominato i componenti del Consiglio di Amministrazione
1. Stefano Ambrosini
2. Carlotta De Franceschi
3. Matteo Cavalcante
4. Giovanni Schiavon
5. Roberto Nevoni
6. Dino Crivellari
7. Maria Cristina Bertellini
8. Laura Dalla Vecchia
9. Aldo Locatelli
10. Debora Cremasco
11. Fabio Bassan
12. Michele Padovani
13. Pierluigi Bolla
14. Cristiano Carrus
Il nuovo Consiglio di Amministrazione, riunitosi al termine dei lavori assembleari, in cui ha approvato anceh il bilancio 2015, ha nominato Presidente il professor Avvocato Stefano Ambrosini. 


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