La maggioranza di Sala Bernarda boccia se stessa e Vicenza avrà a viale Roma e zona Fiera 2 stazioni ad Alta capacità. Anzi no, una e mezza come assicura il SiBisPresCo Variati
Venerdi 1 Luglio 2016 alle 10:28 | 1 commenti
Di Giovanni Coviello in collaborazione con Francesco Battaglia
È terminato a notte fonda il consiglio comunale che ha deliberato le linee guida della progettazione dell’alta capacità ferroviaria. Come previsto e anticipato in tempo reale, il consiglio, ha approvato la soluzione n° 3, ossia quella che prevede il mantenimento della stazione in viale Roma, con una fermata aggiuntiva in zona fiera. Potremmo già chiudere con queste poche righe il risultato del lungo confronto iniziato alle 17, ma per dovere di cronaca verso chi ci legge è necessario raccontare i fatti su un Consiglio la cui maggioranza ha smentito se stessa approvando entusiasta la nuova ipotesi variatiana dopo aver votato compatta e convinta, sempre su input di Achille Variati e solo poco più di un anno fa, a gennaio 2015, la soluzione monstre con una mega stazione in Fiera e una dependance nella tristemente e giudiziariamente nota area di Borgo Berga con annessa cancellazione dello scalo di Viale Roma, storico ingresso alla città (fu?) Unesco.
Sostanzialmente la maggioranza consiliare, ha approvato quanto già deliberato dalla giunta comunale il 21 giugno scorso che dava appunto indicazione all’organo consiliare sulla scelta della giunta nello scegliere la soluzione n° 3, il solito magistrale compromesso di Achille Variati tra il dire, per il bene della città e dell'area vasta, e il fare, per gli "interessi" che lo ammirano.
Anche se questi ultimi, per la micragna post truffa a danno dei soci della Banca Popolare di Vicenza, favorita, se le indagini lo confermeranno, dall'ex presidente di Confindustria, Giuseppe Zigliotto, da sempre vicino al sindaco, si devono ora accontentare di quella che, minimizza il SiBisPreSco (modo sintetico per chiamare il Sindaco, bis Presidente della Provincia di Vicenza e dell'UPi oltre che Consigliere nel Cda della CdP) non sarà una vera e propria stazione a Vicenza Ovest ma solo una fermata.
Come se, Variati è un grande, ai treni Tac Tav, ad alta tecnologia ed elevate prestazioni, che vi si dovranno fermare in occasione degli eventi della Fiera, bastasse una banchina più piccola di quella, che so, di Lerino.
In sala Bernarda, nonostante la linea dell’amministrazione fosse già delineata e si paventasse un consiglio a senso unico, erano, comunque, presenti gli irriducibili dell’anti Tav Vicentina, che durante il consiglio, in vicentinamente ossequioso e rispettoso silenzio, hanno esposto cartelli e striscioni contro la realizzazione dell’alta capacità .
Di una loro "installazione", come si dice per le opere che vogliono sembrare arte alla Christo, è stata protagonista anche la balaustra della Basilica Palladiana, che durante lo svolgimento del consiglio è stata adornata di uno striscione che, contro il cemento già calato a Dal Molin e a Borgo Berga e a quello previsto per la Tac, recitava un monito inequivocabile per il consiglio Comunale: “CON IL VOSTRO VOTO VI RENDETE COMPLICI DELLA DEVASTAZIONE DI VICENZAâ€.
Ma nonostante gli appelli dei manifestanti, il ruolino di marcia del consiglio non subiva intoppi e continuava, di fatto senza intoppi anche se tra qualche scaramuccia, nonostante i tanti interventi non favorevoli tout court all’alta capacità o alla declinazione datane dal SiBisPreSco locale.
Come nel caso del consigliere Claudio Cicero, che nel corso del suo intervento ha proiettato un filmato con una soluzione alternativa alla soluzione posta in votazione, un filmato doppio con l’attraversamento attuale di Vicenza e con la soluzione alternativa da lui proposta, che prevederebbe un tunnel di due soli binari per l’intero attraversamento di Vicenza, lasciandone altri due in superficie. Soluzione che secondo lo stesso è la migliore per non impattare con il territorio.
Soluzione genialoide alla Cicero che ha risvegliato per un attimo lo stanco consiglio, le cui crescenti sedie vuote, però, testimoniavano di un coinvolgimento dei consiglieri proporzionale al lillipuziano interessamento dei cittadini alla consultazione online e al sondaggio Ipsos.
Attratti dal suo 3D, dopo essersi affacciati estasiati per vedere lo striscione sulla balaustra della Basilica, ne applaudivano le forme artisticeh ma ne bocciavano, coerentemente con i voleri del SiBisPresCo, la sostanza tanto da respingere la sua proposta e finanche gli altri numerosi emendamenti presentati, tanto che Cicero, al momento della votazione finale per l’approvazione della soluzione n° 3, preferiva allontanarsi dall’aula annunciando dichiarazione di non voto.
Oltre a Cicero anche gli altri consiglieri di minoranza, con l'aggiunta di Ennio Tosetto bilanciata dalla defezione per il no di Filippo Nani, sono stati contrari, sia pure con accenti e motivazioni tra loro discordanti, all’approvazione della soluzione n° 3: dalla consigliera Valentina Dovigo a Francesco Rucco, dai consiglieri M5S Liliana Zaltron e Daniele Ferrarin, senza dimenticare gli astenuti Michele Dalla Negra e Lucio Zoppello.
Sta di fatto che approvato il via libera alla fase di progettazione, ora si passerà a una più complessa fase di valutazione, poiché se fino ad oggi si è ragionato su ipotesi da oggi in poi le future approvazioni dell’amministrazione saranno sui documenti realizzativi della grande opera, che i membri del comitato ai nostri microfoni continuano a definire inutile per Vicenza.
Chissà se fra un anno o due il Consiglio si approverà o si boccerà di nuovo, visto che fra un anno o due saremo in piena campagna elettorae per el amministrative del 2018...
(A breve il video)
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