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Zonin e lo strano caso del dr. Jekyll e di mr. Hyde: la Fondazione Roi compra azioni BPVi, lui ne ha solo 74.000. Ancora domande a Iorio

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 18 Marzo 2016 alle 23:27 | 0 commenti

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«Mi è stato chiesto quante fossero le azioni riconducibili a Zonin. Circa 74.000»: così Francesco Iorio, Ad della Banca Popolare di Vicenza, dichiarò nella sua replica durante l'assemblea del 5 marzo agli azionisti "incazzati" (parola da lord inglese per descrivere lo stato d'animo dei circa 117.000 signor Nani, meno fortunati dei signori Zigliotto, che hanno perso di fatto 6 miliardi di euro grazie ai (sotto)titoli della BPVi). In quella stessa risposta Iorio aggiungeva: «Non sono in grado in questo momento di dare una risposta per quanto concerne la Fondazione Roi perché, pur avendo tre esponenti espressione della Banca all'interno del consiglio, in questo momento non sono in grado di dare riferimenti su quello che è stato l'acquisto del Cinema».

Mentre nulla è ancora deciso sul futuro della ora disastrata Fondazione Roi, di cui sono certi i suoi ingenti acquisti di azioni BPVi decise dallo stesso Zonin, mentre era presidente sia della Banca (fu)Popolare di Vicenza sia delle Fondazione voluta dal suo "amico", povero lui, Marchese Giuseppe Zoi, ci viene da chiedere perchè lo stesso re del vino ha deciso di far comprare azioni della sua banca con soldi della Fondazione mentre nello stesso tempo vendeva, parrebbe, le sue.

«Ebbene, secondo gli ultimi dati disponibili di cui siamo riusciti a entrare in possesso, a dicembre 2014 la famiglia Zonin e le imprese ad essa riconducibili detenevano lo 0,3% delle azioni, in quel momento ancora a 62,5 euro l'una. Il totale ammonta a circa 21 milioni di euro», scriveva, infatti, VVox il 19 settembre 2015.

Se le azioni oggi «riconducibili» a Gianni Zonin sono 74.000 circa e, quindi, lo 0,074% circa dei 100.587.829 di azioni della Banca pari a un controvalore di 4.625.000 euro sempe alla "fantasiosa" e truffaldina quotazione di 62,50 euro ci viene da fare una domanda al tuttora muto Iorio (le nostre 10 domande senza risposta, che riproponiamo di seguito*, non vorremmo diventassero una affilata spada di Damocle sulla sua "trasparenza"):

«Le azioni per lei riconducibili a Gianni Zonin solo quelle direttamente intestate a lui e a chi altro? A fine 2014 quante erano, calcolate con lo stesso criterio?».

Se le azioni in capo a Zonin, calcolate con lo stesso criterio, a fine 2014 fossero quelle indicate dai colleghi dell'altro mezzo online, molte di più, quindi, delle attuali 74.000 a lui «riconducibili», ci spieghi allora Zonin perchè, le ha in gran parte vendute (e a chi?) mentre nello stesso periodo faceva comprare un bel po' di azioni, senza invece fargliele vendere, dalla (af)Fondazione Roi.

E, visto che c'è, Gianni Zonin ci spieghi anche se il dr. Jeckill è lui che vende, per suoi eventuali interessi personali, e Mr. Hyde è lui stesso che compra, contro gli interessi della Fondazione Roi,  oppure se la coppia dello "strano caso" va scambiata.

Caro Iorio, non le farebbe piacere e non sarebbe utile alla trasparenza della Banca, che per essere tale deve aprire i veli sul passato, rispondere almeno e intanto a questa domanda, mentre le ricordiamo le altre dieci che ancora ci incuriosiscono e tante altre potrebbero arrivarle mentre stiamo esaminando con una non celata curiosità ma con estrema cura quell'elenco soci chiestole nella pre assemblea di Vicenza da molti azionisti truffati e da cui lei ha prelevato i dati della sua risposta sulle azioni «riconducibili».

Alcuni (molti?) di quei soci top, sia ben chiaro senza alcuna sua responsabilità visto che lei neanche c'era al tempo del loro ingresso, hanno scritto, se nel bene o nel male ce lo dirà anche la magistratura, la storia di Vicenza grazie all'appartenenza a quel club da Loggia. Del Palladio, ovviamente.


Le dieci domande di VicenzaPiù
1 - Gianni Zonin e i suoi "possedimenti" non sono ancora "aggrediti" dalla Popolare di Vicenza per gli affidamenti concessi e garantiti dalle sue proprietà, che svanirebbero se dovesse con quelle risarcire i danni?
2 - nei documenti camerali visionati risultano partecipazioni o quote assunte in pegno di società apparentemente riconducibili ad ambienti vicini al dr. Matteo Marzotto, membro del Cda della BPVi, come ad esempio il 9,8% posseduto della Marzotto Società di intermediazione mobiliare spa (Marzotto SIM) e il 30% in pegno della Zignago Holding spa. Sono partecipazioni e pegni per finanziamenti compatibili con i sacrifici chiesti ai soci che in quelle partecipazioni e in quei pegni potrebbero vedere operazioni non esenti da conflitti di interessi?.
3 - per la chiusura delle filiali preventivate nel piano industriale quale era il valore patrimoniale iscritto a bilancio per le stesse filiali o, se non il dato non è disponibile o calcolabile, o mediamente il valore patrimoniale iscritto a bilancio per singola filiale di proprietà?
4 - destano preoccupazione i pegni al 100% di quote ad esempio di Grotto spa, Boscolo Hotels spa, Stroili Spa, Pittarosso, che, in molti casi, hanno conferito le loro quote in pegno anche ad altra primaria popolare veneta?
5 - Sono di sicuro attenzionate situazioni di quote in pegno di società in amministrazione straordinaria o in liquidazione che lascerebbero presumere difficoltà di recupero dei relativi crediti. Le chiediamo anche al riguardo se tali situazioni destano preoccupazione
6 - tra le partecipazioni della BPVi spicca, anche se finanziariamente marginale, quella nel Centro studi economici Nomisma, che fa riferimento all'ex premier Romano Prodi ed è presieduta dall'ex ministro Piero Gnudi. La partecipazione in Nomisma... ha motivazioni "politiche", essendo difficile immaginarne di reddituali, oppure era (è?) finalizzata a un migliore accesso ai suoi studi? In questa ultima ipotesi BPVi si è mai avvalsa e come degli scenari economici prospettati da Nomisma?
7 - l'autista personale dell'Ad Francesco Iorio è lo stesso che aveva a Brescia in UBI Banca e gli è stata concessa da BPVi oltre alla retribuzione da dìnuovo dipendente anche un'auto privata e una casa a Vicenza?
8 - dopo la condanna in primo grado di Matteo Marzotto a 10 mesi per il caso di mega "evasione fiscale" per la cessione di Valentino Fashion Group al fondo Permira il presidente di Fiera di Vicenza e Cuoa rimarrà ancora tra i membri del Cda della banca, ai quali, oltre alla competenza specifica richiesta dalle nuove norme, è richiesto il possesso di "requisiti di onorabilità"?
9 - vuole chiarire le decisioni, tra cui quelle sulla gestione di 29.000.000 di euro di azioni della Popolare di Vicenza e sull'acquisto dell'ex Cinema Corso, prese dal Cda della Fondazione Roi i cui membri di maggioranza, incluso il presidenze Gianni Zonin, sono nominati dalla BPVi?
10 - perchè i dipendenti delle filiali non conoscevano le modalità di consegna ai soci del cosiddetto "biglietto" per l'assemblea del 25 marzo nonostante la Banca Popolare di Vicenza abbia speso denaro per pubblicizzare la necessità per i soci di andare in filiale per ritirarlo?


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