Il Codacons Veneto nella nota che pubblichiamo sottoleina che la costituzione di parte civile avviene attraverso un legale; è finalizzata ad evidenziare l'ampiezza del disastro e il riconoscimento di risparmiatore tradito che potrebbe essere necessario per essere risarcito dal Fondo per le vittime dei reati finanziari in fase di costituzione. 1) Veneto Banca a) Primo troncone processo penale a Roma per agiottaggio e ostacolo alla Vigilanza. Udienza preliminare a Roma il 24 novembre p.v. b) secondo troncone sarà a Treviso, si prevede nei i primi mesi del 2018 con capi di imputazione da definire, si prospettano false comunicazioni sociali.
Alle ore 11 del 17 novembre la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, presso l'Aula al IV piano di Palazzo San Macuto ha svolto l'audizione del colonnello GdF Pietro Bianchi, già responsabile del Nucleo di Polizia Valutaria nell'ambito dell'indagine su Monte dei Paschi di Siena.
C'è un ritornello che torna costantemente sulle pagine dei giornali, sulle TV, sulle radio, sul web e che è scandito sia da lettori che comunicano con i mass media, sia da personaggi di vario tipo, ma anche e ancora da personalità politiche anche di alto livello: lo Stato ha salvato le banche venete. A me pare che le cose non stiano proprio così. Trovo sul quotidiano locale del 18 novembre una intervista al signor Mauro Turatello che era, con la Signora Helga Boscato, coordinatore della Fabi, primo sindacato dei bancari nella ex Banca Popolare di Vicenza.
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Rogiti di immobili e quote di fondi: così gli ex vertici della Banca Popolare di Vicenza dopo lo scoppio delle inchieste giudiziarie hanno provato a mettere al sicuro i propri beni, dall'ex presidente Gianni Zonin a Marino Breganze, ad Andrea Monorchio. Ma, forse, invano Trasferimenti di proprietà , donazioni, spostamenti di immobili e quote in fondi patrimoniali: così gli ex vertici della Popolare di Vicenza hanno provato a mettere al sicuro i propri beni. Ma la maggior parte di loro lo ha fatto tardi, quasi in un riflesso di panico quando l'inchiesta era cominciata e il tracollo già evidente.
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Apindustria Confimi Vicenza continua a seguire con attenzione i lavori sul DDL Bilancio: una manovra considerata in linea generale sostanzialmente condivisibile, in un contesto che vede una leggera ripresa ancora non consolidata. Fanno però eccezione alcune misure riguardanti semplificazioni e adempimenti, come segnalato anche lo scorso 6 novembre attraverso Confimi Industria davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, riunite in seduta comune.
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Qualche giorno fa il presidente dell'INPS, Tito Boeri, ha affermato che senza adeguamento dell'età pensionabile (cioè suo aumento) ci saranno più spese per 140 miliardi di euro da qui al 2040. In 23 anni, quindi spenderemo circa 6 miliardi all'anno. Qualche settimana fa la commissione governativa sull'economia sommersa diffondeva i dati dell'evasione fiscale. Certo, sono stime (alla pari delle previsioni di Boeri) ma i numeri sono indicativi. Ebbene, nel 2012 l'evasione era di 107,6 miliardi, nel 2013 di 109,7 miliardi, nel 2014 di 111,7 miliardi e nel 2015 era (stima, questa, ancora provvisoria) di circa 108 miliardi di euro.
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In apparenza si tratta del solito pasticcio tra burocrati della Consob e della Bankitalia, risalente a otto anni fa. Eppure il giallo dello scambio di lettere tra le due vigilanze dell'ottobre 2009 peserà molto nella risposta alla madre di tutte le domande: sulla Banca Popolare di Vicenza, che il presidente Gianni Zonin guidava verso il baratro, la vigilanza è stata solo distratta o era ispirata dalla precisa volontà di non disturbare il banchiere amico? Nelle ultime due sedute della Commissione parlamentare d'inchiesta la questione è stata al centro di una schermaglia tra il senatore Andrea Augello e il presidente Pier Ferdinando Casini.
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La sequenza dei fatti da Radiocor Il sole 24 Ore per VicenzaPiu.com. Non ci sono le condizioni per la costituzione del consorzio di garanzia finalizzato al previsto aumento di capitale da 560 milioni di euro di Banca Carige. Lo comunica l'istituto in una nota precisando che "nonostante l'ottenimento dell'autorizzazione da parte delle Autorita' di Vigilanza e i positivi riscontri ricevuti per l'acquisizione formale di manifestazioni di interesse e di specifici obblighi di garanzia da parte di nuovi investitori istituzionali, non si sono pienamente realizzate le condizioni per la costituzione del consorzio di garanzia". Un cda e' stato convocato per le 9.30 di questa mattina "per informare consiglieri e sindaci della situazione e valutare i prossimi passi".
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"8 mila e 500 lavoratori di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza saranno presto dipendenti di BancaIntesa Sanpaolo (in effetti già lo sono, ndr), senza perdere nulla del proprio stipendio e anzi avendo la garanzia di far parte di un gruppo solido, con prospettive positive per il prossimo futuro - lo dice nella nota che pubblichiamo Laura Puppato commentando l'accordo tra Intesa e sindacati - anche questo è  frutto del lavoro di Governo e Parlamento per salvare l'operatività delle due banche venete evitando un vero disastro sociali con risvolti drammatici e nuove importanti difficoltà per migliaia di famiglie".
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