Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende
Lunedi 18 Settembre 2017 alle 18:20
Pubblicato alle 11.34, aggiornato alle 18.18 in quanto il testo presente dell'appello è stranamente scomparso.
Pubblichiamo un appello al presidente della Repubblica e a quello del consiglio dei ministri a non rinnovare l'incarico di Governatore di Banca d'Italia a Ignazio Visco, protagonista in negativo delle vicende bancarie, tra cui i crolli di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, che hanno colpito e stanno per colpire centinaia di migliaia di risparmiatori, che avevano riposto fiducia nell'organo supremo di controllo bancario in Italia. La firma dell'appello è stata apposta intanto da molti esponenti della società vicentina con numerosi nomi di spicco, del passato, del presente e, per quanto si propongono di fare, del futuro di Vicenza e del suo territorio ma anche attenti al Paese intero.
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Categorie: Fatti, Economia&Aziende
Mercoledi 2 Agosto 2017 alle 23:14
Espongo qui, a cura di
Ubaldo Alifuoco, da sempre studioso del caso oltre che storico “cultoreâ€, tecnico e non solo, della lettura di documenti intricati e intriganti, le prime considerazioni possibili sugli stringati bilanci della
Fondazione Roi dal 2009, inizio della presidenza di
Gianni Zonin, al 2016, ultimo delle sua gestione (cfr. l'inchiesta iniziale riportata in "
Roi. La Fondazione demolita"), bilanci che ho ottenuto ufficialmente, insieme ad altri documenti che pubblicheremo, dalla
Regione Veneto, ente preposto al controllo delle Fondazioni (ricordiamo che la Roi,
come abbiamo anticipato sempre a firma Alifuoco e proprio grazie al primo esame degli atti che ci erano dovuti, ha perso nel 2016 la qualifica di
Onlus evidentemente per mancato rispetto delle relative normative).
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Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende
Sabato 24 Settembre 2016 alle 15:14
Tra le tante domande che la vicenda
Banca Popolare di Vicenza pone a tutti noi, ce n'è una per la quale è veramente difficile trovare una risposta. Oltre 118.000 soci hanno visto crollare quasi totalmente il valore delle proprie azioni; tra questi, i più danneggiati sono stati quelli che hanno acquistato il titolo ai valori massimi tra i 40 e i 62,50 euro, vale a dire quei soci arrivati per ultimi, che non hanno potuto beneficiare dei dividendi degli anni passati. Se vogliamo ancora restringere il campo, dobbiamo pensare alle decine di migliaia di pensionati, lavoratori dipendenti, professionisti e piccoli imprenditori che hanno affidato al capitale della Banca tutti i risparmi di una vita. Parliamo di famiglie senza specifica competenza finanziaria, con una mentalità assai lontana dalla propensione al rischio che è tipica di operatori finanziari e possessori di capitali ingenti.
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