Non si può dire che non sia andato a ruba "Vicenza. La città sbancata", il nostro libro testimonianza che raccoglie gli articoli, solo, da noi scritti fin dal 13 agosto 2010 sull'annunciato flop della Banca Popolare di Vicenza che ha daneggiato e/o impoverito 118.000 soci dell'Istituto prima presieduto da Gianni Zonin. Le ultime due copie disponibili (la seconda ristampa, che poi vuol dire la terza stampa arriverà lunedì 19 o martedì 20, per cui meglio prenotare subito al vostra copia) ci sono state letteralemnte "asportate" da un tal P. G, che, qualificandosi come collaboratore della rivista Il Basso Vicentino, e asserendo che gliele avessi promesse, ha abusato della buona fede di un mio collaboratore presente per andarsene via col suo magro bottino, rifiutandosi ad ora di riportare le due copie e pretendendo, chissà perchè, che vada uno di noi a Noventa a riprenderle.
Come anticipato nel pomeriggio, a conferenza appena conclusa del nuovo Cda della BPVi (qui il link alla cronistoria della giornata con tutti i nostri articoli) scelto dal Fondo Atlante e il cui elenco completo è pubblicato a seguire**, pubblichiamo il video integrale del primo incontro con la stampa di Gianni Mion, presidente in pectore del nuovo Cda, di Francesco Iorio, Ad confermato, di Salvatore Bragantini, un uomo forte del Consiglio, di altri consiglieri e dello staff di vertice della Banca. E i colleghi dei maggiori quotidiani e delle agenzie nazionali (molti già in possesso del nostro libro "Vicenza. la città sbancata") erano arrivati in forze a Vicenza per verificare di persona il primo passo della definitiva sterzata dopo la gestione che ha portato l'istituto sull'orlo del fallimento, evitato grazie al miliardo e mezzo immesso da Atlante ma, soprattutto, "grazie" agli oltre sei miliardi persi dai 118.000 soci, oggi rappresentati da una sparuta pattuglia di circa 200 "reduci" coraggiosi.
Lancio 14.32. Aggiornamento 15.47 (assemblea BPVi) Morto un re se ne fa un altro ma questa volta, "cessato" il Cda che aveva parzialmente preso il posto di quello che con Gianni Zonin aveva portato la Banca Popolare di Vicenza a ridurre in povertà o almeno a impoverire 118.000 azionisti meno i pochi soliti noti, l'organo che si insedia oggi con Gianni Mion alla scontata presidenza e con Francesco Iorio confermato Ad, per completare il traghettamento verso la buona salute iniziato nel 2015, ha un doppio compito fondamentale: non solo risanare quel che rimane della vecchia banca ("sarà lunga", dice il presidente che, si schernisce, ha iniziato un corso di aggiornamento) ma scrollare dalla città e da tutta l'area le vecchie, ferali abitudini che non accennano a smettere di coprire come una cupola tutti i suoi settori di attività .
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L’ormai ex presidente Stefano Dolcetta ha proclamato eletti gli undici membri del nuovo consiglio di aministrazione della Banca Popolare di Vicenza: approvato a maggioranza assoluta l’ordine dei giorno e i relativi sottopunti: il nuovo presidente dell’istituto di credito è Gianni Mion, manager padovano che ha lavorato per il gruppo Benetton. Gli altri componenti del cda sono Francesco Iorio, Salvatore Bragantini, Niccolò Abriani, Luigi Arturo Bianch, Marco Bolgiani, Carlo Carraro, Rosa Cipriotti, Massimo Ferrari, Alessandro Pansa, nominato in cda nel luglio scorso e confermato. Per il collegio sindacale la votazione dei presenti ha nominato I componenti Rosalba Casiraghi, Nadia Fontana e Marco Giorgino.Continua a leggere
È assolutamente evanescente, dilatoria e deludente la tornata di risposte di Francesco Iorio alle osservazioni dei soci su vari argomenti tra cui la situazione scandalosa della Fondazione Roi (approvazione del bilancio e modifiche della comosizione del Cda ad oggi ignote), su cui è intervenuta di nuovo e direttamente Barbara Ceschi a Santa Croce, nipote del marchese Giuseppe Roi, i diritti dei 58.000 azionisti scavalcati nella cessione delle loro azioni, l'azione di responsabilità contro Gianni Zonin & c. (su questo punto Iorio rinvia solo e addiritura a dichiarazioni del socio "unico" Atlante e non riferisce su determinazioni dell'organo competente, il Cda) e la sponsorizzazione sia pur limitata (eventuali affidamenti a parte) del Vicenza Calcio, fatta con i soldi degli azionisti e prematura per i presenti in assenza della tutela prioritaria dei soldi dei soci beffati. Da queste ed altre domande l'Ad è parso "provato". Â
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Anche quando il tempo butta al sereno a volte scoppiano i temporali. E durante l'assembela odierna, mentre si consuma il rito delle lamentele, delle denunce e degli appelli, arriva come un botto l'intervento di un socio Riccardo Rocca che sembra parlare a sproposito perchè legge una parte del verbale dell'assemblea che approvava il bilancio 2013 di Veneto Banca. Ma il socio non ha sbagliato sede perchè chi firmava attestando come veritiero e corretto quel bilancio nella sua funzione di Revisore legale è la PricewaterhouseCoopers nuovo revisore legale BPVi al posto di KPMG... Commenti? Un P.S. Nella discussione successiva (punto 2 dell'OdG) sul conferimento del mandato di revisione alla PWC cala un altro asso: era la società di revisione di Banca Marche.
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L'avvocato Alessandro De Nicola, esperto di finanza e noto volto tv, a nome del presidente di Quaestio Sgr, Alessandro Penati, pone rimedio alla gaffe della lettera aperta inviata ai soci tramite solo la solita carta stampata, spesso, se non sempre, amica della Banca del momento, quella che pianifica e "paga", e la legge pubblicamente in assemblea*. Dopo il suo intervento si passa alla parte ordinaria dell'assembela (qui la relazione ufficiale dell'Assemblea), a cui oggi è presente anche l'uscente Matteo Marzotto, e prendono la parola pochi soci, oltre ai pubblicamente noti Bertelle, Conte e Ugone e a parte un fischiatissimo rappresentante dei dipendenti, che i presenti reputano in parte corresponsabili della beffa subita accettando gli inviti a sottoscrivere azioni a prezzi lunari ricevuti da chi di loro si occupava di titoli.
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Sono intervenuti all’assembleaBPViLuigi Ugone, dell’associazione Noi che credavamo nella Banca Popolare di Vicenza, e Franco Conte, presidente Codacons che annunciano entrambi il proprio voto a favore per le modifiche statutarie necessarie per la nuova struttura della banca. “Siamo a favore delle modifiche allo statuto sociale – esordisce Ugone - per fortuna non è andata in porto la quotazione in Borsa, saremmo andati in cenere: avevamo ragione noi, non rivedremo i nostri risparmi ma recuperiamo dignità piena nella storia storia della banca. Qualcuno sapeva e ha fatto finta di nienteâ€. Continua a leggere
Alessandro Penati, presidente di Quaestio, la sgr che gestisce il fondo Atlante, esclude per ora una fusione tra Popolare di Vicenza e Veneto Banca. "Prima anche solo di parlare di fusione bisogna completare l'opera di pulizia delle due banche e rimetterle in grado di camminare con le proprie gambe. Poi si vedrà quale sarà la migliore soluzione", afferma rivolgendosi ai soci nel giorno dell'assemblea della Popolare di Vicenza. Atlante, aggiunge Penati, "sta lavorando a proposte concrete per aiutare a smaltire l'ammontare di sofferenze" della Vicenza e "considererà eventuali manifestazioni di interesse da parte di partner finanziari o industriali solo nel caso di un reale apporto di capitali e contributo concreto volto a sostenere il rilancio della banca, con l'obiettivo di arrivare nuovamente alla quotazione, ma questa volta di successo. Fino ad allora il Fondo rimarrà investitore di riferimento per garantire la stabilità ".
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«I Penati sono esseri spirituali della Religione romana, simili agli angeli custodi del Cristianesimo", come può leggere su Wikipedia chi non avesse la mia età e non avesse studiato al Classico il significato di Penati o, avendo la mia età , non ricordasse più che i Penati «sono gli Spiriti Protettori di una famiglia e della sua casa (Penati familiari o minori), ed anche dello Stato (Penati pubblici o maggiori)». E a un rappresentante dei Penati di oggi, Alessandro, uno ma presidente di tanti investitori di stazza, si affidano i pochi coraggiosi, circa 300 i presenti nell'assemblea odierna in Fiera di Vicenza, (qui la relazione ufficiale dell'assemblea) tra i 118.000 soci truffati dalla vecchia gestione targata Gianni Zonin della Banca Popolare di Vicenza.
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