Di seguito pubblichiamo il resoconto di Rodolfo Bettiol e Patrizio Miatello dell'Associazione Giustizia Risparmiatori Ezzelino da Onara dopo l'incontro con i sottosegretari Bitonci e Villarosa, ai quali sono state proposte le modifiche al testo di legge da presentare come emendamenti al Parlamento
I sottosegretari hanno confermato la completa apertura nei seguenti punti: 1) aumento del 30% con tetto di € 100.000,00 da considerare come acconto e già confermato che la percentuale sarà alzata al possibile 45% con ulteriore apporto dai conti dormienti per 1 miliardo portando a € 2,5 miliardi la dotazione del fondo.
È atterrato sul suolo italiano alle 14.30 di oggi 25 ottobre il sindaco di Vicenza Francesco Rucco, proveniente dalla Russia dove ha incontrato il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte alla cerimonia (a breve altri dettagli) per il museo Pushkin che da Mosca si trasferirsce a Palazzo Chiericati. Ma Rucco ha subito voluto far conoscere la notizia positiva per gli ex soci delle banche venete, in una città ancora ferita dal dramma Banca Popolare di Vicenza.
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I risparmiatori traditi - scrive in un post l'associazione Consumatori attivi - meritano di riavere i loro soldi frutto di sacrifici! La situazione sta diventando sempre più grave per loro. Dopo una lunga giornata a Roma ieri della nostra Barbara Venuti assieme agli altri risparmiatori anche delle 4 banche oltre che delle banche venete per assicurarsi che le promesse sui rimborsi ai risparmiatori divengano realtà con la manovra finanziaria di fine anno, stretta di mano ieri sera al Circo Massimo tra i risparmiatori e Luigi Di Maio sui contenuti del Fondo di ristoro annunciati dai due sottosegretari al Ministero dell'economia e delle finanze Alessio Villarosa e Massimo Bitonci e ulteriore conferma che saranno stanziati un miliardo e mezzo in tre anni dai fondi dormienti e forse anche di più.
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Ha schierato la "formazione titolare" Fratelli d'Italia nella città "cuore della crisi bancaria", come ha definito Vicenza il senatore Adolfo Urso arrivato da Roma e da un Parlamento, ci ha confidato, vuoto e con i lavori fermi a causa delle difficoltà attuali del governo. Crisi delle banche che ha travolto migliaia di risparmiatori e per la quale il partito di Giorgia Meloni è da lungo tempo impegnato nella battaglia per sanare una situazione che ha mandato in crisi famiglie e aziende.
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La Commissione d'inchiesta sul sistema bancario ha chiesto a Bankitalia e Consob gli atti relativi alle crisi delle banche venete, Mps e dei quattro istituti finiti in risoluzione. Il presidente Pier Ferdinando Casini, si legge in particolare in una nota, "ha indirizzato questa mattina una lettera al governatore della Banca d'Italia,Ignazio Visco, e al presidente della Consob, Giuseppe Vegas, per chiedere l'acquisizione di ogni elemento istruttorio utile allo svolgimento dell'inchiesta parlamentare, con particolare riferimento alla crisi di alcuni Istituti bancari: Banca popolare di Vicenza, Veneto Banca, Monte dei Paschi di Siena, Banca Marche, Banca popolare dell'Etruria e del Lazio, CariChieti e Cassa di risparmio di Ferrara".
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Pubblicato alle 11, aggiornato alle 15.36. Botta e risposta tra il ministro dell'Economia e Finanza, Pier Carlo Padoan e Andrea Enria, il presidente dell'Eba (European Banking Authority,l'organismo dell'Unione europea che dal 1º gennaio 2011 ha il compito di sorvegliare il mercato bancario europeo), che, come da noi anticpiato sul nostro TgPiù di ieri 5 luglio, analizzando il caso di salvataggio delle banche venete in commissione Finanze del Senato aveva dichiarato (Radiocor Il Sole 24 Ore): "Sembra essere emersa la possibilita' che l'interesse pubblico sia valutato in modo diverso a livello europeo e nazionale (o regionale). Questo potenzialmente apre la strada alla possibilita' che diverse preferenze emergano a livello nazionale sull'utilizzo di meccanismi di supporto pubblico. Cio' puo' avere effetti negativi sulla parita' di condizioni all'interno del mercato unico". Continua a leggere
A distanza di giorni aumenta la chiarezza sull'operazione che ha portato al "salvataggio di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.  "La scelta di Banca Intesa per il 'cherry picking' di attività e passività delle due venete e' arrivata al termine di una procedura nella quale si sono presentati sei contendenti." Lo svela la Banca d'Italia a nella memoria consegnata alla Commissione Finanze della Camera che sta esaminando il decreto sulla liquidazione coatta amministrativa, al cui via libera e' condizionato l'acquisto da parte della banca guidata da Carlo Messina.
"Non si riscontrano allo stato le condizioni per qualsiasi ulteriore investimento nelle vostre banche (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ndr) da parte dei fondi da noi gestiti". Questa la conclusione di una missiva (clicca qui per l'originale, ndr) inviata dal presidente di Questio, Alessandro Penati, ai vertici dei due istituti veneti sull'impegno sondato per sottoscrivere un ulteriore aumento di capitale di circa un milardo richiesto dalla Commissione per la Concorrenza della UE per sbloccare la "ricapitalizzazione precauzionale" per 4.7 miliardi almeno a carico dello Stato.