Intesa ha retrocesso il 23 ottobre scorso a quel che resta della popolare vicentina (ossia alla procedura di liquidazione) crediti che Bankitalia si guarda bene dal quantificare nella sua nota di ufficializzazione, solo, odierna che pubblichiamo di seguito* e qui linkiamo. Chissà come mai... Intanto in forza del contratto "capestro" e notturno del 26 giugno 2017, parallelo e contemporaneo al dl 99 del 25 giugno, oltre a pagare la Banca Popolare di Vicenza la bellezza di... 50 centesimi di euro la banca di Carlo Messina (nella foto con Ignazio Visco, governatore di Bankitalia) ha beneficiato di una erogazione da parte dello Stato di 4 miliardi 785 milioni di euro a fondo perduto oltre ad altre provvidenze e condizioni contrattuali.
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Abbiamo chiesto - scrive nella nota - appello che pubblichiamo Patrizio Miatello, presidente dell'associazione Ezzelino III da Onara e capofila delle associazioni Unite per il Fondodi ristoro per le vittime di reati finanziari (segnatamente gli ex soci BPVi e Veneto Banca ma non solo) tra cui Codacons Veneto -Â e proposto quanto allegato, dando delle proposte concrete. Attendiamo una sollecita risposta dal Governo anche sulla questione degli NPL, un'altra tragedia che si sta abbattendo sulle relative vittime.
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Roma. Nostro servizio. Questa volta la sala "Occorsio" non era disponibile e gli spazi più angusti hanno reso difficile il lavoro di avvocati e consulenti, pressati come sardine nella calca alimentata dalle diverse decine di risparmiatori che si sono presentati all'udienza del processo Veneto Banca. C'era molta attesa per le decisioni del gup Lorenzo Ferri sulla richiesta di costituzione di parte civile delle migliaia di azionisti e obbligazionisti i cui risparmi e il cui capitale - spesso sottoscritto come condizione di accesso a normali finanziamenti - sono stati azzerati. L'attesa non è andata delusa perchè con una decisione storica, che non ha precedenti, il giudice ha ammesso la costituzione di tutti gli azionisti per entrambi i reati per i quali si procede: aggiotaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni di vigilanza delle autorità preposte.
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Riceviamo e pubblichiamo il commento di Paolo Mameli, senior economist della Direzione Studi e Ricerche del gruppo bancario Intesa San Paolo, sugli indici di fiducia di imprese e famiglie a novembre: "Il calo della fiducia sia delle imprese che delle famiglie a novembre non è a nostro avviso preoccupante: l'indagine sulle aziende è mista in quanto il morale è migliorato nelle costruzioni (ai massimi da quasi 10 anni) e nei servizi, è risultato poco variato nel manifatturiero (vicino al record da maggio 2007) ed è sceso solo nel commercio al dettaglio (dopo il balzo del mese scorso); anche la fiducia dei consumatori ha corretto dopo essere salita per cinque mesi di fila in precedenza.
"Un intervento di cui mi congratulo, prima di tutto per il suo importante significato sociale. E' estremamente positivo che con questo primo intervento Intesa San Paolo destini cento milioni a trentamila mila famiglie, l'anello più debole dei soci-azionisti". Lo ha detto Il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commentando l'annuncio del consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, di un intervento da 100 milioni di euro di Intesa a favore degli ex azionisti delle banche venete.
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L'assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, riguardo al tema dei suicidi degli imprenditori veneti per debiti, afferma in questa nota ufficiale: "Il 22 giugno fu il vicentino Antonio Fagan, ieri Roberto Dian, polesano, titolare di una piccola azienda a Castelbaldo, in provincia di Padova. Sono gli ultimi due imprenditori che si sono tolti la vita per eccesso di dignità , per amore del proprio lavoro. È una lista lunghissima e inquietante quella degli imprenditori veneti che sono stati schiacciati dal peso dei debiti. Sempre quella la causa. Certo tanti i fattori che determinano la crisi: il peso eccessivo delle tasse, la concorrenza sleale, aiuti che in altre nazioni ci sono e in Italia no, insomma, un contesto più che sfavorevole che oggi rende un imprenditore un eroe.Continua a leggere
La Camera di Commercio ha diffuso oggi i risultati dell'analisi congiunturale dell'economia vicentina nel 2° trimestre 2017 dai quali si evince che, dopo la fase di forte crescita dei mesi tra la fine del 2016 e l'inizio del 2017, la fase di espansione registra un rallentamento. I dati più significativi riguardano le variazioni destagionalizzate della produzione e del fatturato rispetto al 1° trimestre: i livelli produttivi sono aumentati dello 0,4% e i ricavi dell'1,7%. Anche la variazione della serie degli ordini sul mercato interno risulta meno intensa rispetto ai due precedenti trimestri mentre riprendono vigore gli ordinativi provenienti dall'estero. Gli imprenditori mostrano cautela rispetto all'andamento produttivo nei prossimi mesi: la quota di imprenditori che prevedono un aumento della produzione, opportunamente destagionalizzata, risulta infatti in diminuzione di un punto percentuale rispetto alla precedente indagine.
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Com’è noto, con il Decreto Legge n. 99 del 25 giugno 2017 il Consiglio dei Ministri ha dettato norme e regole sulla liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Anche se ad oggi - prosegue la nota che pubblichiamo di "Noi che credevamo nella BPVi" - non risultano ancora pubblicati in Gazzetta Ufficiale, sembrano essere stati emanati, lo stesso giorno 25 giugno 2017, i decreti attuativi del Ministro dell’Economia e delle Finanza con i quali le due banche venete sono state ufficialmente poste in liquidazione coatta amministrativa e sono stati nominati i Commissari Liquidatori. A parte la dubbia costituzionalità (sotto vari profili) del decreto legge, ciò che preoccupa maggiormente in questo momento sono le conseguenze immediate del decreto per tutti i soci azionisti.
Borsa: Milano chiude in lieve calo -0,1%. Incide principali titoli a 17.935 punti. Banco +4% Piazza Affari ha chiuso in debole calo. Il Ftse Mib ha perso lo 0,17% a 17.935 punti. In ordine sparso le banche. Banco, in testa al listino, in crescita del 4%. Fra gli istituti di credito, il calo maggiore lo registra Intesa (-2,2%). Borsa: Europa chiude in lieve calo. Londra (-1,1%) la peggiore, poi Parigi (-1%) Chiusura in lieve calo per le Borse europee. La Piazza di Londra è stata la peggiore, chiudendo in perdita dell'1,19% a 6.112 punti. In negativo anche Parigi (-1,09% a 4.324 punti) e Francoforte (-0,99% a 9.828 punti). Il dato migliore lo registra Milano, che ha chiuso perdendo lo 0,17% a 17.935 punti.
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