I salvataggi bancari costano oltre 24 miliardi, Il Sole: è il «conto» per Stato (13,2 mld) e privati (11,2 mld) dei casi good banks, MPS, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca
Lunedi 28 Agosto 2017 alle 20:00
Ventiquattro miliardi e e 411 milioni. È l'ammontare a carico di Stato e privati (senza contare vecchi soci risparmiatori e obbligazionisti, ndr) per i salvataggi del settore bancario in Italia, dalle good banks a Mps alle venete. La stima tiene conto degli investimenti andati definitivamente in fumo e delle somme anticipate, comparate con i valori medi che oggi il mercato riconoscerebbe agli asset sottostanti (azioni e Npl) nel caso in cui si dovessero chiudere immediatamente tutte le partite: del conto finale, oltre la metà (13,2 miliardi) sarebbe a carico dei contribuenti, ma altri 11,2 miliardi dei privati.Viste le partite tuttora aperte, il conto è provvisorio. Ma fa comunque una certa impressione: 24 miliardi e 411 milioni. È l'ammontare a carico dello Stato e dei privati per i grandi salvataggi del settore bancario in Italia, dalle good banks a Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Continua a leggereBanche non quotate, Il Sole: partono i «borsini» per 500mila piccoli soci
Sabato 6 Maggio 2017 alle 11:51
Per le banche di territorio non quotate si avvicina il grande passo verso il mercato. Non ancora la Borsa, ma qualcosa che molto ci somiglia:  Hi-Mtf, la piattaforma digitale di incrocio tra domanda e offerta di azioni dove si prepara a sbarcare un centinaio di banche, con oltre mezzo milione di azionisti. Che oggi per vendere o comprare devono nella maggior parte dei casi affidarsi alla banca stessa, mentre da domani potranno usufruire di una piattaforma regolamentata gestita da un ente terzo. A rompere il ghiaccio sarà la Cassa di risparmio di Ravenna, insieme alla controllata Banca di Imola.
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BPVi e Veneto Banca devono trovare capitali privati per le «svalutazioni» sui crediti deteriorati. UE: lo Stato non può coprire le perdite sugli Npl delle banche "in salvataggio"
Sabato 25 Febbraio 2017 alle 23:02
L'articolo odierno di Marco Ferrando su Il Sole 24 Ore si riferisce alla situazione attuale di Mps, per la quale è previso un aumento di capitale a carico dello Stato di 6,6 miliardi di euro, ma affronta un tema che sarà presente, con possibili effetti dirompenti, anche nel momento in cui lo stesso Stato dovrà intervenire per salvare Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Il "dovrà " pare ineluttabile visto che, senza considerare i 2.6 miliardi di euro di crediti fiscali complessivi delle due banche di cui ancora non si parla... ma che sono un'altra componente negativa da "coprire", si parla ora di un aumento complessivo necessario per le due ex Popolari venete di almeno 5 miliardi di euro. Se ci accusavano quasi di terrorismo finanziario quando noi tempo fa ne prevedevamo 5.7 a fronte dei solo 2.5 strombazzati dalle solite veline locali, ma questa è la solita storia, perchè le considerazioni odierne su Il Sole impattano anche sulla BPVi e su Veneto Banca?Â
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Banche italiane, Il Sole 24 Ore: pronte a vendere 70 miliardi di Npl
Sabato 18 Febbraio 2017 alle 10:39
UniCredit apre la fila con 17 miliardi, poi Mps, Rev ed ex popolari venete: il 2017 può essere l'anno di svoltaLa Commissione europea, l'Ocse, il ministro Piercarlo Padoan, il presidente dell'Eba Andrea Enria, il vice governatore di Bankitalia Fabio Panetta, l'agenzia Fitch. Neanche si fossero messi d'accordo, uno dopo l'altro in settimana si sono pronunciati tutti sullo stesso tema: i non performing loans, che restano uno degli ostacoli per la ripresa in Europa e pertanto vanno smaltiti più rapidamente. Soprattutto in Italia, che sconta il poco invidiabile primato del maggiore stock europeo: 86,9 miliardi le sofferenze nette al 31 dicembre secondo l'Abi, circa un quarto del totale del Vecchio continente secondo l'Eba.
Il sistema bancario italiano è ancora «vulnerabile» e ha bisogno con «urgenza» di essere messo in sicurezza, ha ammonito l'Ocse nell'Economic Survey presentata martedì. Continua a leggere
Banche, Il Sole: 15 miliardi di perdite dalla cura Npl
Sabato 11 Febbraio 2017 alle 10:46
di Marco Ferrando, da Il Sole 24 OreOgnuno, almeno all'apparenza, nell'ultimo scorcio del 2016 ha avuto le sue buone ragioni per le pulizie generali del portafoglio crediti: UniCredit il maxi-aumento, Mps l'imminente ingresso dello Stato, Banco e Bpm la fusione, Ubi l'acquisizione delle good banks. Il 2016 è stato un anno straordinario per le banche italiane, e buona parte di esse ne ha approfittato per un'ondata straordinaria di svalutazioni dei crediti avariati: le rettifiche sono pressoché raddoppiate rispetto al 2015, toccando i 26,8 miliardi. Facendo precipitare il risultato netto complessivo a quota -14,8 miliardi, che sembrano raccontare tutt'altra storia rispetto ai 6,1 miliardi di utili 2015. Certo, dietro la classica media del pollo c'è di tutto. Intesa Sanpaolo, che - complici alcune poste straordinarie - ha centrato il target dei 3 miliardi di dividendi pur a fronte di un governo più serrato del rischio, visto che le rettifiche sono cresciute del 12,2% a quota 3,7 miliardi.
Continua a leggereVeneto Banca: se Modena non andrà e i soci storici non avranno potere di veto, non resta che Atlante. Come stand alone o in fusione con Vicenza
Martedi 31 Maggio 2016 alle 09:23
Ubi si è fatta da parte, Bper resta della partita ma ora che l’interlocutore è Atlante (e non più il tandem Ambrosini-Carrus) sembrano ridursi le possibilità di trovare un accordo in extremis per un matrimonio desiderato da sempre ma assai oneroso, complicato nei modi e - nel caso - molto accelerato nei tempi. È così che Vicenza, vale a dire un’aggregazione con la ex popolare con sede ad appena 50 chilometri da Montebelluna, ad oggi appare l’approdo naturale per Veneto Banca se il fondo di sistema uscirà dall’aumento con la maggioranza del capitale.
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Bce vuole ricambio Cda di Veneto Banca ma a Vicenza non si procede contro Cda by Zonin
Sabato 26 Marzo 2016 alle 23:18
Mentre almeno per oggi i membri dell'era Zonin ancora in carica(e sono i due terzi del totale) hanno scansato l'azione di responsabilità , ben altra durezza mostra la Bce con Veneto banca, come scrive su Il Sole 24 Ore il collega Marco Ferrando.
La Bce torna a farsi viva con Veneto Banca. Più o meno com'era accaduto a dicembre alla vigilia della ("auspicata") trasformazione in spa, con una lettera inviata nei giorni scorsi a Montebelluna lancia un messaggio chiaro in vista dell'assemblea che il 5 maggio sarà chiamata a rinnovare il cda: Francoforte si aspetta una conferma dei vertici di nomina più recente - almeno presidente e ceo - ma anche un forte ricambio nel resto del cda, per proseguire in quel percorso di rinnovamento che la banca ha avviato ormai due anni fa.
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