E sono 700! In Veneto i morti sul lavoro sono 69, a Vicenza 10. Ma Lega e M5S tagliano tariffe dei premi per indennizzi INAIL!
Con Marian Bratu, l'operaio delle Acciaierie Venete morto il 26 dicembre dopo oltre 7 mesi di agonia e atroci dolori per le ustioni riportate mentre lavorava e il boscaiolo morto il 27 dicembre a Chiuppano (VI), sono 700 i lavoratori morti per infortunio nei luoghi di lavoro da inizio anno. Questo numero spaventoso è certificato dalle liste dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro curato da Carlo Soricelli. Inoltre, se si considerano anche i decessi in itinere, le lavoratrici e i lavoratori morti (la stima è prudenziale) salgono a oltre 1400. In Veneto i morti sono 69: Venezia (12), Belluno (6), Padova‎ (5), Rovigo (3), Treviso (15), Verona (18), Vicenza (10).
Continua a leggereBorsa: Tim in calo, Giacomelli apre ad asse con Mediaset ma freddo su rete

Fca, Automotive News: cinese Great Wall interessata a marchio Jeep, non conferma ma Fca ma cinesi rilanciano su tutto il gruppo

Permasteelisa: il 100% dell'azienda veneta ceduto dalla giapponese Lixil alla cinese Grandland per 467 mln

Tasse territoriali in Veneto meno 13,7% dal 2015 al 2016. Zaia: "gestione locale virtuosa, a Roma lo capiscano. Ai veneti le tasse pagate dai veneti"

Il Sole 24 ore: "A Vicenza si coltivano i talenti della moda"

Pubblicità: la grande riscossa dei banner pubblicitari classici

Elena Zambon: superato il centenario, l’azienda farmaceutica cambia pelle e gli azionisti fanno solo gli azionisti

Superato il centenario, l'azienda farmaceutica cambia pelle: sempre più specializzata nelle malattie gravi come il Parkinson e sempre più internazionale. Con un vertice completamente nuovo dove gli azionisti fanno solo gli azionistiÂ
Si può ben dire che sia stata una nuova partenza. Elena Zambon lo sostiene ogni volta che può
che le aziende occorre riconquistarsele. Lo dice come presidente di Aidaf, Associazione delle aziende familiari che guida dal 2013. E non può non praticarlo per l'azienda della sua famiglia, Zambon, 713 milioni di euro di ricavi nel 2016, l'anno che ha segnato - appunto - quello che lei definisce «l'inizio di un rinnovato cammino».
Fondazione Roi: dopo atti ricevuti da Regione Veneto e interrogatori di Gianni Zonin la nuova richiesta di VicenzaPiù a Ilvo Diamanti e al cda Roi: non nascondete i documenti!

Pubblicato il 20 agosto alle 22.45, aggiornato il 21 alle 3.00. Abbiamo raccolto le motivazioni delle domande più volte fatte al vecchio e, poi, al nuovo cda della Fondazione Roi, domande sempre caratterizzate dall'assenza di risposte con, addirittura, la sfrontatezza di non dare riscontro alcuno alle Pec inviate, sfrontatezza che non dovrebbe essere propria di chi nulla avesse da nascondere e di chi che sa di dover rispondere alla città . Abbiamo, quindi, inviato una nuova Pec a tutto il Cda con le motivazioni aggiornate dopo aver avuto dalla Regione Veneto, che ha compiti di controllo sulle Fondazioni, il riconoscimento di aver diritto alla documentazione, che per quanto in suo possesso abbiamo già ricevuto.
Continua a leggerePer Visco il liquidatore BPVi diventa... Viola. Vicenza, la madre di tutte le anomalie bancarie

Che a Vicenza le anomalie, chiamiamole così, siano di casa per lo meno in ambito (ex) bancario è un dato di fatto dopo l'era fallimentare, in senso purtroppo letterale, contraddistinta da Gianni Zonin, che, dopo 36 anni nel cda della Banca Popolare di Vicenza di cui 20 da presidente, è convinto e vuol convincere dell'anomalia di non sapere nulla di quanto combinassero alle sue spalle, e purtroppo a carico di 118.000 risparmiatori soci, altri dirigenti e, nell'ultimo periodo, quell'intelligenza diabolica che risponde al nome di Samuele Sorato. Era caratterizzata, ecco la seconda stranezza dai (finti?) peones del presidente che in molti, tutti esimi e ben pagati membri del cda, si dichiarano inconsapevoli di quello che votavano per pura e fideistica fiducia nel presidente "maximo".
Continua a leggereOltre ai 7 indagati per la BPVi la GdF ha sottoposto ai pm altri 4 possibili responsabili: Andrea Monorchio, Roberto Zuccato, Franco Miranda e Maria Giovanna Dossena: qui il documento
