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BPVi e Veneto Banca: ancora non convocato alle 14 Cdm per passaggio a Intesa Sanpaolo. Dopo ok a Decreto legge il via a liquidazione, nomina commissari tra cui Viola e vendita

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 25 Giugno 2017 alle 14:44 | 0 commenti

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Ore di attesa per la soluzione che porterà ad Intesa Sanpaolo la parte 'sana' di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, scrive l'Ansa, dopo l'avvio di quella che è stata definita una 'liquidazione ordinata' delle due venete. Nella notte l'accordo con il gruppo guidato da Carlo Messina, secondo quanto viene riferito, sarebbe stato raggiunto e ora si tratta di finire di tradurre questo accordo nelle misure di cornice, che spettano al governo, e nel contratto che, già in giornata, i commissari liquidatori dei due istituti che saranno nominati dalla Banca d'Italia e tra cui ci sarebbe di sicuro Fabrizio Viola firmeranno con Cà De Sass. Il consiglio dei ministri, già slittato di 24 ore, ancora non è stato fissato ma dovrebbe essere convocato a breve (nella nostra foto la direzione centrale di BPVi aperta con Mion & nc. all'interno in attesa degli eventi, ndr).

All'esecutivo spetta mettere in campo il decreto legge con cui si corregge quello 'salva-risparmio' di Natale, consentendo di utilizzare i 20 miliardi anche fuori dall'ambito delle ricapitalizzazioni precauzionali. Il provvedimento d'urgenza servirà anche a delineare il meccanismo di rimborso per i risparmiatori in possesso di obbligazioni subordinate, che saranno azzerate insieme alle azioni rispettando le regole del burden sharing. Allo Stato spetterà tra l'altro il finanziamento della 'bad bank', cioè i veicoli che dovranno smaltire circa 10 miliardi di crediti deteriorati e in bonis ad alto rischio che non entreranno nel perimetro delle attività rilevate da Intesa (servono almeno 4 miliardi). Ci sarà poi da rimpolpare il fondo esuberi di categoria, per sostenere le circa quattromila uscite che deriveranno dalla ristrutturazione dei due istituti nell'integrazione con Intesa. L'esecutivo già aveva stanziato quasi 600 milioni in 5 anni che ancora non sono stati impiegati quindi la cifra di 1,2 miliardi ipotizzata nei giorni scorsi potrebbe essere inferiore. Una volta approvato il decreto la Banca d'Italia farà partire la richiesta di liquidazione coatta, il ministero dell'economia dovrà presentare un decreto ad hoc e di nuovo via Nazionale nominerà i commissari liquidatori.


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