Dopo il convegno burla by Variati e Bertelle "Noi che credevamo nella BPVi" rispedisce al mittente anche la beffa: l'invito a intervento unico di 5 minuti in consiglio comunale. Il "Quattropoltrone" Achille Variati si dimetta
Sabato 3 Dicembre 2016 alle 10:02 | 3 commenti
Dopo il convegno burla organizzato da "QuattroPoltrone" Achille Variati e da Renato Bertelle, il maladense in crisi di identità tra presidente di soci traditi o avvocato di clienti acquisiti, e dimenticando la mai effettuata convocazione chiesta dal M5S fin da settembre 2015 (cfr. "Vicenza. La città sbancata"), "è stato convocato - abbiamo scritto - a richiesta di Possamai (PD per Variati), Pupillo (Lista Variati) e Guarda (UDC con Variati) un Consiglio Comunale sulla vicenda della Banca Popolare di Vicenza in cui verranno concessi, udite udite, ben 5 minuti a un rappresentante dei Confidi (si contano con due mani ma servono migliaia di aziende che stanno per andare in crisi), a uno dei sindacati bancari (che tutelano oggi più di 5.000 dipendenti, non tutti incolpevoli ma molti sulla via del licenziamento) e a uno delle associazioni che rappresentano anche loro migliaia di soci, i troppo pochi che si fanno coraggio tra le decine di migliaia messi sul lastrico dal sistema Zonin".
"La maggioranza di Achille Variati - premettevamo -, che per quanto ha fatto dovrebbe essere invitato a dimettersi dai cittadini, se non lo fanno i Consiglieri comunali che pure dovrebbero rappresentarli, ha aggiunto alla burla la beffa".
Ed ecco la risposta all'invito ad intervenire al Consiglio Comunale del 5 dicembre per soli 5 minuti riservati a un solo rappresentante di tutte le associazioni che l'Associazione Noi che credevamo nella BPVi, sicuramente numericamente la più rappresentativa, ha fatto pervenire ieri, oltre che a Federico Formisano, il presidente del Consiglio Comunale che aveva trasmesso per competenza l'invito, per conoscenza e per trasparenza, alle associazioni invitate e ai consiglieri comunali e regionali:
«Il Sindaco, espressione della maggioranza del Consiglio Comunale, è già a conoscenza di cosa la nostra associazione pensa di riunioni e manifestazioni organizzate in questa maniera. Eravamo convinti che la riunione di sabato nascondesse un errore palese di rappresentanza. Dobbiamo ritenere, oggi, che questo tipo di invito sia invece un modus operandi per non trattare un argomento così importante per il territorio e i cittadini. Dispiaciuti e amareggiati, salutiamo cordialmente»
Associazione "Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza"
Siamo "solo" loro difensori fin dal 13 agosto 2010 (cfr. "Vicenza. La città sbancata") e non soci truffati dalla BPVi ma se potessimo ci "iscriveremmo" a questa e ad altre associazioni che, come quella che fa capo a Don Torta, dopo la burla rispediscono al mittente anche la beffa.
Quella di volersi lavare mani e viso in 5 minuti delle responsabilità contro cui il vice sindaco Jacopo Bulgarini d'Elci ha puntato il dito denunciando l'asservimento della politica locale al sistema incernierato su Gianni Zonin venendo, però, subito silenziato da quel sistema tuttora avvinghiato a quel che resta del territorio messo sul lastrico da gesta infami come testimonia il video di soli 48 secondi estratto da quello completo degli interventi al convegno dei soci a cui, senza il nostro intervento deciso col cosiddetto moderatore di Tva, che ci ha subito minacciato (ascolta inizio di questo video "lungo", ndr), sarebbe stato impedito di parlare e consentito solo di fare domande scritte.
Vergogna, sindaco Quattropoltrone: si dimetta!
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Lo faccia anche Lei, e poi, se ritiene pubblichi le belle foto che dimostrano la necessità dell'intervento comunale affinché la signora abbia il sussidio.
Gli impoveriti veri dallo scandalo ringrazieranno.