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Atlante 1 investirà in Atlante 2 parte dei residui 1,7 mld in cassa: le aspettative e i rischi per i soci di BPVi e Veneto Banca

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 7 Agosto 2016 alle 18:55 | 0 commenti

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In merito alla nascita del Fondo Atlante 2, che avrà lo scopo precipuo di "digerire" gli NPL, in primis quelli di MPS, scrivevamo ieri, 6 agosto, una nostra ipotesi sul destino di una parte consistente degli 1,7 miliardi di Atlante 1 residui dopo averne utilizzati 2,5 per sottoscrivere a 10 centesimi per azione il 100% degli aumenti di capitale di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, che ora controlla praticamente col 100% meno qualche decina di centesimi di percentuale in mano ancora a chi ne aveva sottoscritto un capitale che prima superava complessivamente gli 11 miliardi e ora assomma a libro appunto a 2,5 miliardi di cui 1,5 per BPVi. Ecco la nostra ipotesi: «anche questo primo fondo contribuirà direttamente al finanziamento di Atlante 2 col residuo degli 1,7 miliardi, una sorta di finanziamento "baciato" ma lecito, che ha ancora in cassa dopo i 2,5 miliardi impegnati nella ricapitalizzazione della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca ma che dovrà utilizzare in parte per ulteriori necessità delle due ex popolari venete...».

Tra queste necessità ci saranno quelle per le operazioni sui loro crediti in sofferenza e per la copertura di «eventuali nuovi aumenti di capitale delle due venete che si rendessero necessari per coprire nuove perdite che, è la nostra ipotesi, si dovessero evidenziare come quelle di BPVi per l'abbandono di Cattolica Assicurazioni...».

Vi proponiamo, quindi, un articolo di Vittoria Puledda pubblicato oggi su la Repubblica ad autorevole conferma della nostra ipotesi e per capire il meccanismo di "digestione" dei crediti a rischio che potrebbe essere utilizzato anche per le due ex Popolari venete, magari lasciando spazio, oltre che ad aumenti di capitale "di favore" riservati ai vecchi soci che potessero sottoscriverli e si fidassero della proposta, a cartolarizzazioni gratuite sempre per gli azionisti "traditi".

Certo è, intanto, che il primo Fondo Atlante devierà verso il "confratello" Atlante 2 una parte del cash residuo, destinato originariamente alle due venete...

 

Atlante, via di mezzo tra rischi e rendimenti per ripulire i conti Mps
di Vittoria Puledda, da la Repubblica
Conto alla rovescia per Atlante 2: domani il fondo presieduto da Alessandro Penati renderà nota la prima lista di sottoscrittori, che finora hanno dato indicazioni di disponibilità per circa 1,6 miliardi di euro. In seguito Atlante 2 riceverà anche un investimento "speciale", da parte di Atlante 1, per una somma che deve ancora essere decisa. Ma già così, con 1,6 miliardi di sottoscrizioni, ha a disposizione la somma necessaria per fare il suo primo investimento, quello nella cartolarizzazione del Montepaschi.
La complessa operazione con cui Mps si libererà di 27,7 miliardi di sofferenze lorde, trasformando i prestiti in bond, non vedrà la luce prima di novembre. Solo allora si conoscerà il prezzo esatto cui la società-veicolo (quella che "impacchetterà" le sofferenze nelle obbligazioni) pagherà al Montepaschi medesimo questa enorme mole di prestiti andati a male. In queste settimane si è parlato di un prezzo intorno al 32-33% del valore nominale delle sofferenze (9,2 miliardi rispetto ai 27,7 lordi) ma la cifra esatta verrà stabilita solo quando la due diligence sarà compiuta. Tuttavia non dovrebbero esserci grandi variazioni rispetto ai valori di massima già individuati (per Questio sgr, gestore di Atlante, la valutazione dei crediti la sta eseguendo Fonspa). Occorre comunque tener presente che Atlante pagherà decisamente meno di quella percentuale e il valore vero si aggira intorno al 27%.
Infatti tutta la cartolarizzazione viene divisa in tre tranche: una senior da 6 miliardi, una mezzanina da 1,6 e l'ultima, quella cosiddetta junior, pari a 1,6 miliardi. Quest'ultima viene distribuita gratuitamente agli attuali azionisti del Monte, né li paga il veicolo. Quindi, i 27,7 miliardi lordi vengono in realtà pagati 7,6 miliardi, un prezzo che supera di poco il 27% del valore nominale delle sofferenze. In attesa che venga collocata sul mercato, la tranche senior verrà finanziata utilizzando un prestito ponte che Jp Morgan - probabilmente in pool con le altre banche del pre consorzio di garanzia - farà al veicolo che effettua la cartolarizzazione (l'interesse che verrà pagato non è noto ma sul mercato si parla di un tasso intorno al 6%).
I sottoscrittori di Atlante avranno i titoli del mezzanino: come dice la parola stessa, hanno un livello intermedio di rischio e di rendimento. Atlante porterà a casa il 6% annuo (anche se è possibile che l'incasso avverrà tutto a scadenza) mentre alle obbligazioni più sicure, le senior, dovrebbe andare un tasso intorno all'1,5-2%. Un tasso non troppo più alto di un Btp, perché questi titoli saranno accompagnati dalla cosiddetta Gacs, cioè la garanzia statale (che scatta nel caso in cui quello che si recupera dai prestiti non basti a pagare interessi e capitale sulla tranche senior). La garanzia pubblica avrà un costo per il Montepaschi, ma renderà molto più appetibili i bond per i sottoscrittori. Finito di pagare i detentori dei titoli senior, la società-veicolo passa a pagare i titoli del mezzanino (che verranno sottoscritti da Atlante); quello che resta va tutto ai titoli junior. Se i fondi recuperati non bastano a ripagarli, sono i primi a subirne le conseguenze (vengono rimborsati per ultimi). Se invece a fine periodo (in genere una cartolarizzazione dura 5-6 anni) il bottino sarà maggiore di quanto sottoscritto, sarà questa la tranche che avrà fatto l'affare perché a loro andrà tutto quanto viene recuperato, dopo aver pagato - nell'ordine la tranche senior e quella mezzanina. Atlante in questo caso ha scelto di non accollarsi troppi rischi, puntando piuttosto sulla remunerazione più generosa delle obbligazioni sottoscritte.


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