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"Professionisti incrociati" tra BPVi e gruppo Zonin: Il Sole 24 Ore li svelò, Zigliotto urlò, VicenzaPiù fece domande su Poggi, Simonetto e Xausa... Prima o poi qualcuno risponderà

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 15 Giugno 2017 alle 00:13 | 0 commenti

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È arrivata, dopo quella della BPVi, anche l'azione di responsabilità di Veneto Banca contro gli ex amministratori e sindaci alternatisi in carica fino al 26 aprile 2014 di cui contiamo di conoscere quanto prima i contenuti per illustrarli e confrontarli (questa è la nostra sorpresa annunciatavi qualche giorno fa...) con quelli della citazione analoga per circa due miliardi di danni della Banca Popolare di Vicenza di Gianni Zonin & c., il cui complesso esame va alle calende greche. In attesa dell'esame delle due citazioni e, mentre cercavamo nostro materiale di archivio, abbiamo ritrovato un nostro articolo dell'11 novembre 2014, mai smentito da chicchessia.

Ci sembra giusto riproporlo oggi soprattutto per la parte in cui focalizzavamo l'attenzione sulle interessenze nelle società di Zonin e della Banca di sindaci che ancora oggi, per carità lecitamente fino a prova contraria, operano (al riguardo abbiamo aggiunto qualche aggiornamento, ndr odierna).

Magari in altri Cda e in altri collegi sindacali dopo aver condiviso o "controllato" le decisioni dei Cda che hanno portato la Popolare vicentina a un punto di non ritorno che tutti conosciamo (meno i politici, gli imprenditori e certe  autorità di "sistema" o funzionali al sistema). Un punto che, intanto e in attesa di nuove conseguenze sul territorio, è stato drammatico per 118.000 soci, che, come quei genitori che vogliono che almeno sia fatta giustizia contro i pirati della strada che hanno tolto la vita a loro figli, desiderano che almeno i pirati della banca paghino le loro eventuali colpe e non continuino ad essere riveriti nei salotti buoni della finanza e dell'economia locale... Non riavranno indietro i loro soldi frutto dei loro risparmi, come i genitori dei pirati della strada non riavranno i loro cari, ma almeno non perderanno l'unico patrimonio che ancora custodiscono: la fiducia nelle Istituzioni.

Scrivevamo con questo spirito di giustizia quel lontano 11 novembre 2014 (qui l'articolo completo delle "grida" offese di Giuseppe Zigliotto sul suo Giornale di Vicenza), e oggi vi riproponiamo alcuni suoi passaggi in attesa delle risposte di chi dovrebbe darle ai soci traditi dalla banca, per confermare le loro accuse, e magari anche ai professionisti che quelle risposte dovrebbero pretenderle anche loro per poter certificare la bontà del loro operato.

Ecco, quindi, cosa ci e vi ricordiamo di aver scritto più di due anni e mezzo fa... Risposte? Mah... W il Gattopardo vicentino!

 

Incarichi incrociati BPVi e gruppo Zonin: Il Sole 24 Ore svela, Zigliotto urla, VicenzaPiù fa domande. Su Simonetto e Xausa  

di Giovanni Coviello, 11 novembre 2014 

Fin dal 27 ottobre, il giorno dopo la comunicazione "urbi et orbi" degli esiti dello stress test della BCE su 130 banche europee di primo livello, e anche il 4 novembre Claudio Gatti ha pubblicato sul prestigioso quotidiano di Confindustria nazionale, Il Sole 24 Ore, una serie di analisi "irriguardose" sulla Banca Popolare di Vicenza che ha superato l'esame europeo solo sul filo di lana e dopo una serie di operazioni sul capitale valutate dal giornalista come "perigliose".

I dati, la loro lettura e le considerazioni al contorno, seriamente poco commentate e contestate dall'Istituto presieduto fin dal 1996 da Gianni Zonin, hanno così tanto irritato Giuseppe Zigliotto, che il presidente di Confindustria Vicenza ha usato Il Giornale di Vicenza, che appartiene ad Athesis, società al 50% proprio degli industriali vicentini, per "contrastare" coraggiosamente il quotidiano del suo presidente nazionale, Giorgio Squinzi, neanche quella criticata fosse la "sua" banca e non solo una delle banche che operano sul territorio e a fianco degli industriali che dovrebbero essere rappresentati con decisione pari all'equilibrio verso tutti gli interlocutori dal loro presidente.

Che, però, e qui ci sarebbe da malignare su ipotetici incroci di interessi, dal 2003 è membro del Cda della banca vicentina... 

Ora, oltre ai dissensi manifestati da Zigliotto sui dati e sulle valutazioni di Gatti, di cui abbiamo riferito, «la parte in cui si accusa Gianni Zonin di asservire la banca agli interessi suoi personali - dice Zigliotto sensibilmente contrariato - è non solo di cattivo gusto, ma anche piena di errori...».

Il 2 novembre, che triste giorno!, ci chiedevamo perché Zigliotto non avesse «esplicitato come pure ci saremmo aspettati che facesse per dare credibilità a tutto il suo ragionamento» gli errori del prestigioso Il Sole 24 Ore da lui genericamente denunciati e da nessun mezzo vicentino riferiti.
Ad oggi (lo scrivevamo due anni e mezzo fa, lo ripetiamo adesso, ndr odierna) nessuna precisazione hanno fatto al riguardo né il presidente Zigliotto né i soggetti interessati e danneggiati (?) dagli errori, per cui li pubblichiamo a seguire tutti (perché non conoscendoli i lettori vicentini potrebbero immaginarne di peggiori...) mentre altre domande le aggiungiamo noi.

Come quelle se ci siano in quegli incarichi anche "inopportunità" di vario tipo che potrebbero riguardare, vista la presenza di loro "partner" in organi della BPVi e/o del gruppo Zonin, Gianfranco Simonetto dell'omonimo studio oltre che socio al 24% e ai vertici della Maltauro, e Diego Xausa, presidente dello studio Adacta di Vicenza, che a cavallo almeno degli anni 2010-2011 è stato sindaco effettivo e poi presidente del Collegio Sindacale addirittura della concorrente principale sul territorio di BPVi, Veneto Banca (che oggi ha annunciato l'azione di responsabilità di cui in premessa, anche nei suoi confronti, ndr odierna), ruoli, questi due ultimi, per i quali, nell'ambito di quella comminata a Veneto Banca, ha subito una sanzione pecuniaria da 30.000 euro dalla Consob poi ridotta dalla Corte di Appello di Venezia, con ordinanza del 4 luglio 2013.

 

Nella speranza che qualche lettore, se Zigliotto insistesse nel non farlo, ci sappia dire quali siano gli errori de Il Sole 24 Ore sui possibili conflitti d'interesse e ci sappia rispondere alle domande sulle  inopportunità ricordiamo, quindi e infine, ciò che il collega Claudio Gatti scriveva senza mai essere costretto a rettifica così il 27 ottobre.


«Banca Popolare di Vicenza e Gianni Zonin sono un binomio dal lontano 1996, quando il capo dell'omonima casa vinicola ha preso il timone dell'istituto di credito vicentino nella veste di presidente. Zonin si è definito un viticultore "prestato alla finanza". A un buon prezzo però, perché al Sole 24 Ore risulta che in primavera un Cda di Bpvi abbia portato il suo compenso totale a superare il milione e mezzo, cifra che la banca vicentina si è rifiutata di confermare o smentire. Ma Zonin non è l'unico professionista con un piede nelle aziende del gruppo vinicolo che porta il suo nome e un altro nella Popolare di Vicenza. Al contrario, l'elenco è lungo.
C'è Giovani Zamberlan, dello studio di dottori commercialisti Simonetto Zamberlan (Gianfranco Simonetto, salvo omonimie..., è noto per far parte da anni dei vertici del gruppo Maltauro, di cui è socio al 24%, ndr), che è simultaneamente presidente del collegio sindacale di Bpvi e sindaco di Acta, società controllata dalla famiglia Zonin.
Sempre dello stesso prestigioso studio vicentino c'è poi Marco Poggi presidente del collegio sindacale di Bpvi Multicredito e sindaco supplente di Acta, Feudo Principi Butera e Fattoria Palagio sempre della famiglia Zonin (fino al 2016 Poggi è stato presidente anche dell'Ordine dei commercialisti di Vicenza, in nome del quale il 27 novembre 2013 aveva donato nelle mani di Achille Variati, con lui nella foto, al Centro comunale antiviolenza ben... 2.805 euro e che il 13 febbraio 2015 a Roberta Bassan sul GdV dichiarava festante sulle due Popolari venete: "«Niente allarme: perdite potenziali e banche solide», ndr odierna).
Paolo Zanconato, dello studio Zanconato Dalla Monta, è invece sindaco di Bpvi e di Monforte 19 (immobiliare della Bpvi) e amministratore delegato di Acta e presidente del collegio sindacale di Fattoria il Palagio.
Giacomo Cavalieri, dello studio Adacta (tra i cui fondatori e partner di riferimento c'è il presidente Diego Xausa, ndr) dopo essere stato sindaco di Bpvi fino a quest'anno, è ora presidente di Immobiliare Stampa Spa (del gruppo Bpvi) e presidente del collegio sindacale di Tenuta Rocca di Montemassi (gruppo Zonin).
Sempre dello studio Adacta è Luigi De Anna, sindaco supplente di Banca Nuova (controllata siciliana di Bpvi) e di Mobiliare Montebello (della famiglia Zonin). Mentre Giovanni Sandrini è sindaco supplente di Banca Nuova e amministratore unico di Amministrazione Aziende Agricole Srl, società di Silvana Zuffelato, moglie di Zonin (è anche 
da anni commercialista della Fondazione Roi..., ndr odierna)...».


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