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Nuova BPVi in tribunale: "baciate" lecite. Il GdV nasconde il Cda dietro il Fondo Atlante e la tesi assolverebbe Gianni Zonin e tutto il "cucuzzaro". Antonino Cappelleri archivi e assegni i pm al problema di Variati: i profughi

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 25 Agosto 2016 alle 16:41 | 0 commenti

Oggi il quotidiano locale riferisce della "giustificazione" in tribunale da parte dei nuovi vertici della Banca Popolare di Vicenza delle cosiddete "operazioni baciate"  nascondendo, tanto per cambiare e per "abbellire" come in passato i vertici della Popolare, la scelta delle tesi legali a loro sostegno dietro la nuova proprietà, il Fondo Atlante, che più di una volta ha, invece, dichiarato ufficialmente e in documenti inequivocabili, che non è suo compito gestire la banca, le cui decisioni e operazioni sono di totale e completa responsabilità del Cda, quello sì nominato dal fondo. Premettiamo questa fondamentale precisazione (le tesi sono della nuova BPVi e non della proprietà, anche se questa di certo non se ne lagna) per raccontare ai lettori la verità, come fatto in "Vicenza. La città sbancata", che ha raccolto in 342 pagine a 9,99 euro e di cui è in corso la seconda ristampa i nostri articoli testimonianza sul caso BPVi pubblicati fin dal 13 agosto 2010.

Allora altri raccontavano favole smielate, poi trasformatesi nel veleno che hanno ingoiato oltre 118.000 soci le cui azioni sono crollate da 62,50 euro a 10 centesimi grazie alle gesta di Gianni Zonin, Giuseppe Zigliotto, l'ex nume tutelare del GdV, divenato ora Giornale di Vescovi, in onore di Luciano Vescovi che ha preso il posto in Confindustria dell'ex presidente Zigliotto, membro indagato del cda targato Zonin fin dal 2003. 

E ancora oggi, anche se poi nel testo ricompaiono "i nuovi vertici della Popolare", il GdV scrive in attacco del pezzo: "Il Fondo Atlante sostiene che la gestione della Banca popolare di Vicenza da parte del precedente management è avvenuta in maniera corretta. Ovvero nel pieno rispetto del codice 2358 del codice civile legittimando così tutte le operazioni deliberate dall'ex Consiglio di amministrazione presieduto da Gianni Zonin. Comprese le cosiddette "baciate", vale a dire anche i finanziamenti con fondi propri finiti al centro anche dell'inchiesta della procura della Vicenza. La linea difensiva dei nuovi vertici della Popolare è stata opposta davanti al giudice del tribunale delle Imprese di Venezia nel caso che vede coinvolto uno dei "grandi azionisti"...".

Chissà se questa posizione, non di Atlante ma della BPVi rappresentata dal Cda a trazione Gianni Mion, Salvatore Bragantini e Francesco Iorio, farà "piacere" al procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri, che non solo ha invitato la banca a trovare, nei limiti del possibile, accordi con i ricorrenti per non costringere la procura a deliberare provvedimenti cautelari sul patrimonio proprio della BPVi ma con i sostituti Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi ha sotto indagine i comportamenti di Gianni Zonin & c.

Comportamenti che, leggete leggete (una volta si diceva dei banditori "udite udite"), per il foglio confindustriale portano a un "tana libera tutti": "adesso la differenza, rispetto a quel passaggio, sta nella posizione ufficiale, sostenuta davanti a un giudice vero e proprio dai legali del Fondo Atlante (ma non sono legali della BPVi, testardo collega Matteo Bernardini?, ndr), che sostiene le legittimità delle operazioni decise dai precedenti vertici dell'istituto. Gli stessi che (in nove) sono stati indagati dalla procura per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza. E sui quali il nuovo management (a questo punto forse non a caso visto la posizione sostenuta a Venezia) non ha promosso alcuna azione di responsabilità".

Insomma la tesi della BPVi (basta la tesi iquesto caso) dimostra che non c'è responsabilità, quindi W Zonin, Zigliotto e tutto il cucuzzaro*.

E, soprattutto, Antonino Cappelleri si sbrighi, ma non a rinviare a giudizio i (solo) nove indagati dell fu Popoalre di Vicenza (per la Veneto Banca la procura di Roma ne sta indagando 15 di cui uno, Vincenzo Consoli, lo ha messo agli arresti domiciliari sequestrandone i beni).

Il procuratore capo di Vicenza chieda rapidamente, dopo tante attese e come Antonio Fojadelli col gip Cecilia Carreri?, l'archiviazione e liberi Salvadori e  Pipeschi dalla perdita di tempo delle indagini sul flop da sei miliardi dei soci BPVi e li metta a indagare, insieme ai rinforzi concessi dal ministro Orlando, e a far arrestare i veri responsabili della crisi di Vicenza e del territorio, a cui tiene in primis il leader maximo Achille Variati, cioè i richiedenti asilo e i balordi del Giardino Salvi!

*"Cucuzzaro" è un termine dialettale usato sopratutto nel centro italia e deriva da cucuzza (zucca): si riferisce ad un antichissimo gioco dei bambini. Es.: tre bambini hanno una cucuzza ciascuno e se le giocano o le scommettono rispondendo a domande in maniera giusta o sbagliata, chi vince se le prende tutte cioè ha vinto tutto il "cucuzzaro". E' diventato un termine di uso comune per intendere "tutto quanto" o "tutti quanti" riferito anche a persone. I più grandi ad ogni errore devono bere un bicchiere di vino. Forse, quindi, è un gioco che piace alle cantine...


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