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Matteo Marzotto siede con Achille Variati per celebrare l'ultimo flop vicentino, quello della vendita della Fiera di Vicenza. La maggioranza impedisce la discussione su fatti e scelte. Noi abbiamo conati di vomito. E voi?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 25 Ottobre 2016 alle 19:28 | 1 commenti

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Oggi ci tocca trattenere nuovamente i conati di vomito già provati prima, durante e dopo la prima udienza di una causa per danni milionari intentata contro chi vi scrive, che ha la colpa di aver svelato il depauperamento della Fondazione Roi dopo aver denunciato da sei anni quello ben più grave della Banca Popolare di Vicenza, da un signore (con la "s" rigorosamente minuscola) che risponde al nome di Gianni Zonin, che è stato al comando delle due realtà, che hanno in comune, oltre alla sua guida, un profondo, devastante rosso. Li tratteniamo a fatica dopo che si sono ritirati sull'Aventino ("su Monte Berico", ha detto Claudio Cicero) per eccesso di mancata considerazione nelle relative conferenze, in cui vengono considerati come un comodo scendiletto, i capigruppo delle minoranze, gran parte delle quali non sono di certo esenti da colpe passate (tutte le opposizioni, quindi, e ci scusi qualche persona fisica che ne fa parte ma la responsabilità politica è di tutti meno i 5 Stelle e Sel, prima assenti) nei confronti del sistema Zonin denunciato, semel in anno (una sola volta in un anno, ndr), semel in seculis, verrebbe da dire..., anche da Jacopo Bulgarini d'Elci.

Disgustati, noi, dalla mancanza di pudore del signore, che con la gestione che ha caratterizzato il suo ventennio ha affamato non solo decine di migliaia di vicentini grazie alla carta straccia BPVi a loro rifilata ma ha anche inaridito in meno di 7 anni le fonti di finanziamento della cultura locale nonostante il grande lascito messo nelle sue mani dal marchese Giusepep Roi, e disgustati, i capigruppo di opposizione, dallo zero assoluto che la maggioranza assegna loro in termini di considerazione e rispetto democratico, ora ci è toccato vedere sedere Matteo Marzotto e Corrado Facco ossequiati dalla Giunta Variati e seduti sugli scranni dell'amministrazione comunale, accanto ad Achille Variati, sindaco e presidente della Provincia di Vicenza, e all'assessore Michela Cavalieri, entrambi ideatori ed esecutori politici dell'esproprio del penultimo bene pubblico vicentino di rilievo non locale (l'altro, che ora trema per le sue sorti, è il gruppo Aim) e cioè la Fiera di Vicenza, fagocitata nella newco Italian Exhibition Group (in cui Rimini Fiera sarà all'81% del capitale e quella di Vicenza al 19%).

Se una Paola Muraro, magari non solo indagata ma anche condannata in primo grado a dieci mesi per reati fiscali, si fosse seduta a Roma accanto al sindaco Virginia Raggi, il nostro sindaco e presidente e... avrebbe gridato allo scandalo e si sarebbe strappato i capelli insieme a tutti i suoi tifosi, in attesa di pacche sulle spalle e prebende, e non sarebbe salito su Monte Berico ma almeno sul Cupolone.

Ma Matteo Marzotto, condannato a dieci mesi per reati ficali in primo grado e che ha accompagnato la Fiera di Vicenza tra le braccia di RiminiFiera, l'una e l'altra fortemente esposte direttamente o indirettamene  con la Banca Popolare di Vicenza, di cui Marzotto era membro del Cda, come denunciato da noi e in Consiglio comunale di Rimini, è stasera lì, seduto sugli scranni di giunta, pronto a diventare presidente della nuova società, insieme a Corrado Facco, che da quella di Vicenza si trasferirà sulla poltrona di direttore generale di Italian Exhibition Group.

Entrambi sono seduti su sedie comode e intoccabili mentre i dipendenti di Vicenza già sentono sfaldarsi quelle delle loro scrivanie o scricchiolare i sedili dei loro muletti mentre sull'asse Vicenza - Emilia Romagna si sta scrivendo una storia a dir poco grigia, sulla quale, al solito, la giunta Variati prova a prendere decisioni così rapide che neanche i tav ne sono capaci...

E mentre l'assessore Cavalieri, che pure immaginavamo preparata e seria, arriva all'assurdo di affermare di fatto che "la Fiera di Vicenza sta bene anche se la sua situazione economico patrimoniale soffre", la maggioranza col dito telecomandato pigia sul pulsante che boccia la pregiudiziale presentata da Daniele Ferrarin e fatta propria da tutte le minoranze (pubblicata di seguito*).

La pregiudiziale riassume gli antefatti già sviscerati a Rimini da chi si oppone agli inciuci e da noi riferiti fin dal 16 agosto 2016 chiedeva una semplice cosa: poter approfondire il delicato argomento in cui non sono pochi i possibili conflitti di interesse e, poi, ad antefatti (l'accordo scomparso con Verona) e fatti sviscerati poter deliberare.

Ma ai sudditi di Variati, corresponsabili dello sfacelo di Vicenza, da oggi Michela Cavalieri inclusa, purtoppo, basta dare uno sguardo al suo occhietto beffardo, per capire che il re è infastidito da chi non fa quello che vuole lui: per cui no alla pregiudiziale e no a qualunque esame consapevole dell'ultimo esproprio di Vicenza, eseguito cinicamente insieme a chi, a oggi e fino a diversa sentenza, ha tolto allo stato una decina di milioni di tasse non pagate.

Premiato da Variati e dai suoi sudditi stasera con l'ospitalità là dove Muraro non potrebbe sedersi se non a costo di passare sul cadavere di Achille e domani con altri roboanti incarichi, nonostante anche la sua recente confessione di scarso rendimentio scolastico, che precede gli sconquassi in Enit e altrove, e le sue ben note capacità di gestione anche della sua Antelao srl, quella della BMW parcheggiata in Ztl e i cui bilanci, se letti da Vicenza e Rimini, lo manderebbero non al vertice di un'azienda ma in qualche istituto professionale per imparare un qualche mestiere.

Magari produttivo...

Nessuno ha conati di vomito per questo a Vicenza?

Noi sì.

 

*

Consiglio Comunale del 25/10/2016
O.D.G oggetto 72
Signor Presidente,
"Aggregazione della Fiera di Vicenza S.p.A. e Rimini Fiera S.p.A. ed operazioni conseguenti".
Si chiede che la delibera relativa all"ordine del giorno in oggetto non venga sottoposta al voto e rinviata per una questione pregiudiziale. E' necessaria, infatti, una disamina completa e approfondita di tutti gli aspetti economici e finanziari della proposta volta a tutelare in primis I Consiglieri Comunali da responsabilità erariali che potrebbero, eventualmente essere riscontrate dagli organi di controllo competenti in materia.
Le questioni pregiudiziali si ritengono siano le seguenti:
1. insufficiente approfondimento e conoscenza da parte del Consiglio Comunale delle questioni relative agli "intrecci societari" tra la Società Rimini Fiera S.p.a. con le società Rimini congressi s.r.l. Società del Palazzo dei Congressi s.p.a..
2. Necessita di conoscere preciso ruolo della Società Rimini Holding S.p.a. Di proprietà al 100% del Comune di Rimini. Detta società, che ha avuto come amministratore unico fino al 15 settembre u.s. il Dott. Umberto Lago, già Assessore al Bilancio del Comune di Vicenza, ha per oggetto l'esercizio delle attività di natura finanziaria, con particolare riferimento all'assunzione e alla gestione, non nei confronti del pubblico, di partecipazioni in società e/o enti costituiti o costituendi ed il loro coordinamento tecnico e finanziario. In particolare la Società ha lo scopo di: a) assicurare compattezza e continuità nella gestione delle società partecipate dal socio unico Comune di Rimini; b) esercitare funzioni di indirizzo strategico e di coordinamento sia dell'assetto organizzativo che delle attività esercitate dalle società partecipate; c) concedere finanziamenti alle società partecipate. Si noti che Rimini Holding S.p.a. detiene oltre 24 milioni di azioni HERA ( multiservizi) del valore di oltre 60 milioni di euro. Le partecipazioni conferite dal Comune di Rimini alla società comprendono anche la partecipazione in Rimini Congressi S.r.l. e in altre società valutate in complessivi € 211.178.630.
3. E' necessario un esame sulla reale situazione finanziaria non solo di Rimini Fiera s.p.a. ma dell'intero gruppo. Il gruppo Rimini Fiera, è composto da Rimini Fiera S.p.a., Rimini Congressi S.r.l. e Società del Palazzo dei Congressi S.p.a. In particolare deve essere attentamente valutata la situazione finanziaria della Società del Palazzo dei Congressi s.p.a e se questa ha sempre agito nel rispetto dei principi contabili del art. 2423 bis del Codice Civile.Il gruppo costituisce un'entità economica e giuridica, per cui la situazione di una singola società non è determinante agli effetti della valutazione della situazione finanziaria. Le tre società sono state costituite in tempi diversi, ma sono tutte finalizzate, seppure con ruoli diversi, alla gestione del sistema fieristico-congressuale. Le partecipazioni delle società sono incrociate, i debiti di Rimini Congressi S.r.l. sono anche garantiti dal pegno sulle azioni di Rimini Fiera S.p.a. e sono stati contratti per finanziare la costruzione del Palacongressi di proprietà della Società del Palazzo dei Congressi. Le strutture della fiera e del centro congressi sono sinergiche e concorrenti, per cui la situazione finanziaria e l'eventuale dismissione devono essere trattate in modo unitario.
4. Segnatamente alla trasparenza è necessario valutare le motivazioni per le quali nella formazione dei processi formativi degli atti approvati da parte del Consiglio Comunale di Rimini il 20 Ottobre l'attuale Amministratore delegato dott. Paolo Faini della su menzionata società Rimini Holding ha dichiarato:"Purtroppo, nonostante siano stati formalmente e ripetutamente richiesti a Rimini Fiera s.p.a , per il tramite di Rimini Congressi, dal sottoscritto (e anche informalmente, dai tecnici del Comune di Rimini e del socio Provincia di Rimini),documenti/dati non sono stati forniti, per presunti motivi di riservatezza addotti dal management di Rimini Fiera, peraltro non condivisi dal sottoscritto. Tempi ristretti hanno certamente complicato la comprensione e valutazione dell'operazione da parte dei tre soci di Rimini Congressi, mentre la mancanza dei suddetti documenti/dati non ne ha consentito una rappresentazione completa ai rispettivi organi consiliari"
5. Vanno approfondite da parte degli Uffici competenti del Comune di Vicenza le motivazioni per le quali nel richiamato Consiglio Comunale di Rimini il provvedimento adottato (Ordine del Giorno) non è armonizzato con quanto proposto al Consiglio Comunale di Vicenza. (Delibera di Consiglio Comunale).
6. Necessita di una attenta verifica la tempistica della delibera di Consiglio Comunale di Rimini del 21 dicembre 2015, con la quale si ha notizia della designazione, quale advisor, della Banca Popolare di Vicenza da parte di Rimini Fiera S.p.a . Appare irrituale la posizione del Presidente dott. Matteo Marzotto di Fiera di Vicenza che è al tempo anche consigliere della Banca Popolare di Vicenza e la stessa è socia e creditrice della Fiera medesima.
7. Risultano pendenti nei confronti del Comune di Rimini i seguenti esposti:
• alla Corte dei Conti per lettere di patronage forti, assimilabili a fideiussioni, rilasciate da Comune di Rimini e Rimini Holding a favore di Unicredit a garanzia del mutuo per la costruzione del Palacongressi, per potenziale danno erariale e mancata iscrizione dei titoli di garanzia nei bilanci del Comune (2015). .
• alla Procura della Repubblica di Rimini perché prendesse visione dei fatti emersi durante una conferenza stampa sulla situazione economico finanziaria (2015).
• ad ANAC e Corte dei Conti per "abuso di diritto" nella serie di conferimenti azionari e modifiche statutarie che hanno escluso dal ruolo decisionale il Comune di Rimini 2016.
da quanto sopra esposto al fine di tutelare l'amministrazione Comunale di Vicenza e in consiglieri comunali si chiede di attendere gli esisti da parte degli organi giuridici preposti prima di discutere e votare l'oggetto n. 72 sopra esplicitato.
Portavoce Consigliere comunale
Ferrarin Daniele M5S


Commenti

Inviato Martedi 25 Ottobre 2016 alle 20:48

Che tristezza, pensavo che Variati amasse la sua città, di questo ne ero convinta nonostante, lo ripeto, non l'abbia votato. Noto invece che non ha appreso il buono dalla scuola politica che lo ha partorito, una scuola discutibile, ma devota anche al bene della città.
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