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Riccardo Nencini dopo il Sì alla riforma costituzionale conferma ma "svicola" su Tac Tav a Vicenza e su effetto Fiera su seconda stazione. Ma per la BPVi... ora può leggere "Vicenza. La città sbancata"

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 12 Novembre 2016 alle 20:32 | 0 commenti

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Riccardo Nencini, Segretario Nazionale del PSI e Viceministro per le infrastrutture, venuto a Vicenza oggi per incontarre i quadri dirigenti del PSI veneto (nella foto Nencini è con Fantò alla sua destra e con Tosetto), e la stampa locale, per parlare delle iniziative del partito in merito al referendum costituzionale voleva concentrarsi su questo argomento per cui le immaginabili domande su un tema ancora delicato come la Tac Tav e sulla situazione dei soci della Banca Popolare di Vicenza, di cui riferiremo a seguire, non volevano di certo essere da lui evitati di per se stessi ma erano un "disturbo" alla volontà di concentrarsi sul Sì sostenuto dal Psi nazionale nella tornata referendaria del 4 dicembre. Ci abbiamo, comunque, provato e, dopo la scontata conferma dell'attivazione dei primi due step, quello della Brescia - Verona e l'altro della Verona - ingresso di Vicenza, è arrivata l'affermazione della necessità di completare i collegamenti a nord est con Verona snodo principale del sistema anche per le merci : «la cosiddetta "via della seta" di fatto attiva su ferrovia fino a Lione consentirà di farle viaggiare dalla Cina e per la Cina in 15 giorni, invece che nei 45 necessari fino a ieri via nave».

Nonostante la sua ritrosia "referendaria" abbiamo approfittato, comunque, del cortese incontro a quattrocchi per sottoporre al vice ministro la questione, realistica, del permanere della necessità di una seconda stazione nell'area della Fiera di Vicenza se la sua attività dovesse in prospettiva diminuire dopo essere confluita in Italian Distribution Group con base a Rimini e quella, etica, su dramma dei terremotati fisici del Centro Italia e quello, ancora economicamente più pesante, dei terremotati delle due ex Popolari venete, la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

Una diversa modulazione, pur se politicamente e tecnicamente complessa, delle priorità di spesa trasferendo parte delle risorse a finanziare i "due drammi",  vorrebbe dire anche poter far ripartire le economie delle due aree forse e addirittura con più velocità che non finanziando le pur utili e necessarie opere infrastrutturali.

Se su linea ad Alta capacità e Alta Velocità Nencini si è attenuto ai programmi noti non pensiamo non abbia memorizzato al domanda sulla stazione in una Fiera... calante mentre, certamente, sui terremotati fisici e bancari non potevano mancare le rassicurazioni, per i primi, dei provvedimenti già presi per l'immediato e per il futuro, e, per quegli bancari, sulla protezione già attivata nei confronti dei correntisti mentre...

Mentre Riccardo Nencini non ci è sembrato insensibile al nostro appello per il suo interessamento per protezioni reali per le decine di migliaia di soci risparmiatori delle due popolari, in primis della BPVi: «leggerò il suo libro, "Vicenza. La città sbancata" - ci ha detto dopo averlo ricevuto - , e capirò meglio...".

Ma di questo parleremo anche domani: oggi per Nencini l'importante è il Sì referendario, anche se per noi aver strappato il suo Sì alla lettura del nostro libro è un piccolo, grande passo. Per i soci traditi dalla banca e ancora non convocati per essere "ristorati" dalla nuova.


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