Rucco, Sorrentino e Baggio di Idea Vicenza con FI e LN all'attacco del caso Fiera e del polo di interessi vicentini a Rimini e dintorni come da noi denunciato. In ballo anche Marzotto, BPVi, Aim, Hera e... Variati
Sabato 22 Ottobre 2016 alle 13:00 | 1 commenti
Idea Vicenza, rappresentata da Francesco Rucco, Valerio Sorentino e Gioia Baggio, con Forza Italia, rappresentata da Cattaneo e Dalla Negra, ed assente giustificata (di seguito il comunicato di adesione*, ndr) la Lega Nord hanno affrontato oggi il tema dell'aggregazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza , annunciata, dicono, senza un'adeguata discussione in Consiglio comunale e senza che sia vero il niet alla fusione da parte di Verona col suo polo fieristico. Nella newco Italian Exhibition Group Vicenza avrà solo il 19%, denunciano i presenti, che nell'operazione vedono sostanzialmente un ulteriore impoverimento del territorio, che ha così perso un'altra delle sue espressioni imprenditoriali, per giunta pubblica, mettendo a rischio in prospettiva anche la Fiera dell'oro e un numero ad oggi imprecisato di dipendenti.
A "salvarsi" anzi a essere promossi, ribadiscono Ruccoe dalla Negra, sono ad oggi solo Matteo Marzotto, che dell'aggregazione diventerà vice presidente per poi subentrare, suppone il consigliere di Forza Italia, al ventennale presidente riminese, e l'attuale direttore generale di Vicenza, Corrado Facco, che assumerà fin da subito lo stesso incarico nella società unica con base a Rimini, dove, riferiscono i presenti della nostra "informativa" del 16 agosto 2016, si stanno concentrando vari interessi locali e dove l'ex assessore vicentino Umberto Lago è l'attuale Amministratore Unico di Rimini Holding, la Holding del Comune di Rimini che gestisce un portafoglio di partecipazioni del valore di oltre € 200 milioni, e dove occupano posizioni apicali altri cittadini vicentini noti.
Detto del grosso indebitamento, 40 milioni di euro, di Fiera di Vicenza con Banca Popolare di Vicenza, nel cui cda siedeva Matteo Marzotto, presidente della spa fieristica vicentina, indebitamento che secondo quanto riportato nella nostra nota, a cui rimandiamo per i dettagli e gli incroci di interessi, si sommerebbe ad altre situazioni critiche dell'ente fieristico locale sempre con la BPVi, i presenti hanno espresso forti preoccupazioni anche sul futuro di Aim che temono che, nella logica degli acccordi per la Fiera, possa confluire in Hera, operazione da tempo data per probabile e che non sarebbe sgradita ad Achille Variati, attuale sindaco e presidente della "sopprimenda" provincia (Dalla Negra lo ha definito "rappresentante dei morti") e dato, in Emila Romagna, come possibile futuro presidente della utility bolognese.
*A completamento della conferenza stampa tenuta questa mattina dalle minoranze di centro destra sulla fusione Fiera Rimini e Fiera di Vicenza, alleghiamo il comunicato pervenuto da Matteo Celebron, Segretario Lega Nord Vicenza
"Questo matrimonio non s'ha da fare". Con questa affermazione Matteo Celebron segretario cittadino della Lega Nord commenta la scelta del Comune e di Fiera di Vicenza di confluire come socio minoritario all'interno di Rimini Fiera.
"Questa scelta - afferma Celebron - depotenzierà non poco il comparto fieristico veneto, portando Fiera di Vicenza, patrimonio di tutti i vicentini, come socio minoritario in un territorio, quello emiliano-romagnolo, totalmente avulso dalla realtà socio-politica-economica del Veneto".
"Il fatto di non aver coinvolto fin da l'inizio tutte le forze politiche - conclude Celebron - ha portato a questo pessimo risultato, con Vicenza che diventerà di fatto una colonia. Si doveva lavorare in un'ottica diversa che privilegiasse prima il rafforzamento locale per poi unitamente puntare ad acquisizioni più importanti".
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