Gianni Zonin denuncia chi lui doveva controllare in BPVi e i suoi legali Lambertini e Benatti organizzano e presiedono convegni accreditati introdotti da Antonino Cappelleri
Mercoledi 7 Dicembre 2016 alle 23:38 | 2 commenti
Gianni Zonin, per 36 anni nel cda della Banca Popolare di Vicenza di cui 20 come presidente, dopo aver ha citato in giudizio noi rei di aver denunciato la malagestio della Fondazione Roi per opera del suo Cda, di cui lui era presidente, ora, udite udite, porta in tribunale a Venezia anche la sua ex BPVi anche se in effetti non era sua ma di chi, 118.000 e passa soci, ci hanno messo i soldi poi andati in altre tasche come con intelligente semplicità ha detto in Sala Bernarda anche il consigliere di Forza Italia, Roberto Cattaneo. Il re del vino ha reagito così alla decisione con cui l'attuale Cda ha deliberato l'azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori per «gravi irregolarità » convocando per il 13 dicembre l'assemblea per approvarla.
Continuando in una strategia che sembra studiata bene da tempo, visti i diversi percorsi dell'indagine parallela su Vincenzo Consoli, agli arresti domiciliari e con i beni sequestrati come dominus di Veneto Banca come Zonin, tribunali o non tribunali, lo era di BPVi, e, dopo essersi nel frattempo e prudentemente liberato dei suoi beni, il re del vino di Gambellara ha giocato d'anticipo sul team di Antonino Cappelleri e, prima di esserci chiamato per i reati ipotizzati in un'indagine di certo più complessa della sua azione singola, ha portato lui in tribunale non solo la BPVi ma anche due suoi dirigenti, l'ex direttore generale Samuele Sorato e il suo vice Emanuele Giustini, entrambi indagati con lui e altre 5 esponenti apicali della banca in ambito penale ma senza ancora rinvii a giudizio.
Lo ha fatto, decidete voi se con una contadina ingenuità , con disprezzo per i soci impoveriti se non azzerati, con un notevole pelo sullo stomaco o con la spudorata supponenza di poter scaricare su altri le sue responsabilità o foss'anche solo corresponsabilità come se gli ultimi 36 anni di attività di vertice in aziende (nella banca di fatto ora fallita e nelle veramente sue aziende vinicole, che, invece, questi problemi non li hanno avuti) non gli avessero insegnato almeno a scegliere o controllare quelli contro cui ora rivolge i suoi strali.
E lo ha fatto con il deposito di un atto di citazione ricco (parola consueta per lui) di sessanta pagine, preparate con l'assistenza legale di Francesco Benatti, professore dell'Università di Milano, e dell'avvocato Lamberto Lambertini di Verona con studi anche a Vicenza, Milano e Roma.
E l'avvocato Lambertini è proprio il legale di fama che il 24 novembre ha organizzato a Vicenza, subito dopo il pronunciamento sull'azione di responsabilità da parte del Cda a guida Gianni Mion, il convegno "L'azione di responsabilità nelle società di capitali..." (qui il programma) a cui, incuriositi dall'argomento e dai relatori, avevamo presenziato titolando poi e dopo aver "digerito" tutto, sospettosi ma prudenti come siamo, la nostra breve cronaca "Azione di responsabilità , un altro convegno "o famo strano?" con ex sindaco di Banca Nuova Marco Poggi, neo membro cda BPVi Abriani che grida a "last call" per soci e Cappelleri che parla di crimini economici e navigazione".
Ora quel convegno dal tema tempestivo era presieduto proprio dal prof. Francesco Benatti, prima firma del collegio che tutela con Lambertini, seconda firma, Gianni Zonin, ed era impreziosito dalla presenza del procuratore capo di Vicenza, che eidentemente non ne conosceva lo "svolgimento", e da un membro del Cda, Niccolò Abriani, che aveva appena votato di procedere con l'azione di responsabilità ma dedicava una parte del suo intervento a convincere, fuori tema, i presenti della bontà dell'ultima offerta del 15% delle perdite come ristoro ai soci truffati ("last call" disse).
E quel convegno, pur se organizzato su un tema interessante ma da organizzatori e relatori in gran parte o quasi pro Zonin, dava diritto a crediti formativi per i legali e i commercialisti presenti, molti dei quali, lo sottolineò orgoglioso Niccolò Abriani, erano avvocati e consulenti appartenenti al gotha dei professionisti vicentini.
Pur se "vessati" in passato da tanti, troppi esponenti dei poteri forti e dai loro servi e ora denunciati anche da Zonin e minacciati dal neo direttore di Tva di essere accompagnati fuori dal teatro di Vicenza perchè alzavamo la voce a favore dei soci che si volevano muti in un convegno burla organizzato da Achille Variati e Renato Bertelle, continuiamo a denunciare l'inquinamento ambientale cronico di Vicenza che la sta uccidendo più di quello fisico.
Ora se il convegno con i difensori di Zonin era accreditato dai rispettivi Ordini nazionali come "formativo" per avvocati e commercialisti, ci verrebbe da chiedere, ce lo suggerì all'epoca un qualificato avvocato locale, come mai dopo le iniziali aspettative e assicurazioni fu, invece, privato dell'accreditamento per i crediti formativi un altro convegno con un tema meno gradito a chi oggi denuncia la banca e i suoi sottopsoti, che lo avrebbero gabbato a sua insaputa (distratto o ingenuo Zonin oppure incapace allora?).
Il convegno verteva su "Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Quale tutela legale per azionisti e obbligazionisti?" ed è stato organizzato l'11 ottobre a Vicenza, con un pienone al Palazzo delle Opere Sociali, da Altalex Formazione, organizzazione che è tipicamente "premiata" per la sua serietà e per i contenuti dei suoi corsi con l'accreditamento e relativi crediti formativi.
Bocciato il convegno o il contenuto?
Per un puro caso?
Di impuro inquinamento ambientale...
Povera Vicenza!
Per amore dell'informazione e come servizio agli avvocati e commercialist non di grido assenti al convegno ve lo proponiamo integralmente.
Chi avrà voglia di vederlo e capacità di capirlo valuti se il convegno era sulle azioni di responsabilità o se era semplicemente un'arringa multipla "boccia azioni di responsabilità ", magari di allenamento per la causa di Zonin, l'uomo che passa il tempo a denunciare gli altri con potenti avvocati visto che chi raccoglie le denunce di migliaia di soci della ex Popolare, che si fidavano delle assicurazioni del suo ex Presidente, lamenta carenze di personale per indagare sul crac della BPVi ma trova il tempo di inaugurare convegni made in Lambertini.
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