Archivio per tag: il Fatto Quotidiano

Categorie: Economia&Aziende, Giudiziaria

Meletti su Il Fatto: Mion e Viola per la BPVi chiedono 1.5 mld di danni a Gianni Zonin e ad altri 31 e non solo ai 9 "indagati" a Vicenza. Assemblea più distesa il 28 aprile

Giovedi 6 Aprile 2017 alle 10:35
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Gianni Mion e Fabrizio Viola, presidente e amministratore delegato di Banca Popolare di Vicenza, da poco spa a tutti gli effetti, troveranno di sicuro e per una serie di motivi un clima migliore all'assemblea del 28 aprile appena convocata in Fiera di Vicenza per discutere e deliberare su  lla riduzione del numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione da undici a nove, sulla nomina di 1 Consigliere di Amministrazione per gli esercizi 2017 e 2018, sull'esame ed approvazione del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2016, sulla relazione del Consiglio di Amministrazione, sulla relazione del Collegio Sindacale e della Società di Revisione e sulle politiche di remunerazione ed incentivazione dei membri del cda della banca.

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Categorie: Banche, Economia&Aziende

Meletti su Il Fatto: l'ombra del crac della BPVi minaccia Visco in favore di un uomo BCE, Ignazio Angeloni. E Padoan punta alla UE

Domenica 2 Aprile 2017 alle 10:59
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Giorgio Meletti, su Il Fatto Quotidiano di oggi, pare condividere la nostra ricostruzione delle corresponsabilità di Banca d'Italia nelle crisi, anche, delle due ex Popolari Venete ("Noi abbiamo parlato da sempre di BPVi e Veneto Banca. Ora ci occupiamo anche di Banca d'Italia..." e "Banca Popolare di Vicenza, Popolare di Bari, Veneto Banca e Etruria: premi e bocciature per reato di insubordinazione a Banca d'Italia?". E, mentre più tardi chiuderemo la nostra micro analisi, comincia a ipotizzarne le conclusioni. "Il governatore di Bankitalia in scadenza - sintetizza Il Fatto nel sommario - rischia per i disastri nella vigilanza su BPVii e Veneto Banca. Ora è in balia dei controllori europei, tra cui il suo concorrente Ignazio Angeloni".

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Categorie: Banche, Economia&Aziende

Il massone Luzzatti fece nascere la Popolare Vicentina, con Gianni Zonin è morta la BPVi. I pm Salvadori e Pipeschi gli avranno chiesto dei dubbi massonici di De Bortoli e delle ciacole vicentine sulla sicula Banca Nuova?

Venerdi 24 Marzo 2017 alle 23:25
ArticleImage «Nata nel 1866 dall'alveo del mutualismo borghese per l'iniziativa di Luigi Luzzatti e Fedele Lampertico, già alla metà degli anni Settanta dell'Ottocento la Banca Popolare Vicentina raggiunse una posizione di spicco fra le istituzioni creditizie nazionali mantenendosi fino all'età giolittiana ai vertici della graduatoria delle banche popolari italiane». Così si legge in "Storia della Banca Popolare Vicentina", un'edizione speciale di Laterza riservata alla poi Banca Popolare di Vicenza, curata da Gabriele de Rosa nel 1996 e "firmata" nella prefazione da Gianni Zonin che proprio in quell'anno, dopo 16 anni in cda, prendeva le redini della ormai fu BPVi, sulle cui "cause di morte" oggi ha sostenuto il secondo interrogatorio presso la Guardia di Finanza di Vicenza per oltre 5 ore dopo il primo, altrettanto lungo, del 22 marzo.

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Categorie: Economia&Aziende

Giorgio Meletti su Il Fatto: svegliate Padoan, rischiano di fallire MPS, BPVi e Veneto Banca. Grazie al Comma 22

Domenica 12 Marzo 2017 alle 11:42
ArticleImage A metà strada tra il Dottor Stranamore e l'Apprendista Stregone, il ministro Pier Carlo Padoan sta tentando un esperimento senza precedenti: assistere immobile al possibile fallimento di tre grandi banche provocato in buona parte dalla sua stessa immobilità. Non è tutta colpa di Padoan. Al disastro incipiente di Mps, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (quasi il 10 per cento del sistema bancario italiano) stanno dando un contributo decisivo i burocrati della Bce e della Commissione Ue, fantasiosi inventori di un Comma 22 dietro l'altro. Sulle tre banche italiane stanno facendo la prova su strada della Direttiva Brrd, più nota come quella del bail in. E Padoan assiste immobile. La direttiva prevede che, in alternativa alla "risoluzione" (fallimento o giù di lì) si può ricorrere alla "ricapitalizzazione precauzionale", iniezione di denaro dello Stato.

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Categorie: Politica, Fatti

Achille Variati non risponde a Liliana Zaltron sul caso Investire sgr e immobili comunali: prima del crac fondi piazzati a clienti Poste il Vaticano indagava sul presidente Nattino

Mercoledi 8 Febbraio 2017 alle 00:14
ArticleImage Dopo che il 3 gennaio Achille Variati faceva il suo ennesimo annuncio in pompa magna su "Un fondo immobiliare per ridisegnare Vicenza", il 7 gennaio su VicenzaPiu.com lanciavamo un preoccupato warning: "Investire Sgr incaricata da Achille Variati di studiare valorizzazione di immobili comunali: è coinvolta nel crac da 850 mln per chi ha comprato i suoi fondi immobiliari da Poste" e facevamo delle domande al sindaco, che, dopo aver provato a "vendere" una sua versione (in)credibile tramite un altro mezzo, evitava risposte chiare a cui non reagivano nè i media locali nè i politici di opposizione a parte Liliana Zaltron. La "consigliera" comunale del Movimento 5 Stelle Vicenza il 10 gennaio depositava un'interrogazione in cui chiedeva: "- Il Sindaco e la Giunta erano a conoscenza del problema legato alla svalutazione dei due fondi immobiliari gestiti da Investire Sgr e sottoscritti da utenti delle Poste Italiane come riportato nell'articolo in premessa? - se non lo erano, come è stato possibile che il Sindaco e la Giunta abbiano "dato il via libera" a Investire Srg affinchè la stessa proponga a sue spese uno studio di fattibilità, senza prima aver fatto i dovuti approfondimenti?".

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Categorie: Banche, Economia&Aziende

Il Fatto: Unicredit spaventa la Borsa, patrimonio sotto i livelli Bce. Svalutata la quota in Atlante e servono 13 miliardi

Martedi 31 Gennaio 2017 alle 09:40
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Francoforte svela le vecchie debolezze della banca che si prepara all'aumento di capitale da 13 miliardi: nel 2016, 12 miliardi di perdite per la pulizia di bilancio (e svaluta la quota in Atlante) 

Chi si fosse messo l'animo in pace dopo l'annunciata nazionalizzazione del Monte dei Paschi di Siena, ieri ha avuto modo di ricredersi, trascinato di nuovo nel gorgo dei problemi bancari da Unicredit, prima Banca del Paese. Ieri il rirolo ha chiuso in Borsa a -5,4 per cento, trascinando al ribasso il resto del listino. A innervosire il mercato, l'accelerazione impressa all'aumento di capitale, che dovrebbe partire già lunedì prossimo. Un'operazione maggiore di quella della banca senese, 13 miliardi contro gli 8,8 di Mps, e altrettanto delicata in termini di sofferenze (i crediti inesigibili) da vendere, svalutazioni di bilancio e deficit di patrimonio. Ieri si è riunito un consiglio di amministrazione straordinario per esaminare i risultati 2016, e la Consob ha approvato il documento di registrazione predisposto dalla banca, in base al quale azionisti e investitori dovranno valutare l'opportunità di mettere i loro soldi nell'operazione.

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Categorie: Economia&Aziende

Tangenti Eni, Il Fatto: l'attuale ad Claudio Descalzi compiaceva Bisignani "perché era uomo di Scaroni". Il manager vicentino ora presiede l'Istituto di Storia che cerca fondi

Domenica 22 Gennaio 2017 alle 12:02
ArticleImage "Eni, compiacevo Bisignani perché era uomo di Scaroni". Il verbale - ecco la versione che l'ad Claudio Descalzi a giugno ha dato ai pm di Milano che indagano sulla presunta maxi-corruzione

di Stefano Feltri e Carlo Tecce, da Il Fatto Quotidiano

Claudio Descalzi aveva capito che dietro il giro di intermediari intorno al grande affare del giacimento nigeriano Opl 245 acquistato nel 2011 per 1,3 miliardi c'era odore di tangenti, ma non sapeva come arginare il suo capo di allora, Paolo Scaroni (notissimo manager vicentino già coinvolto in altre vicende e dal 10 ottobre nominato presidente dell'Istituto per le ricerche di storia sociale e religiosa di Vicenza soprattutto, come scriveva la nota ufficiale, per "la necessità di ricercare un'adeguata continuità di sovvenzioni economiche"..., ndr), e il mediatore Luigi Bisignani.

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Categorie: Scuola e formazione, Lavoro

Formazione in Regione Veneto, presunto "Clan Romano" e ruolo di Elena Donazzan nella "cupola della P.A."

Lunedi 2 Gennaio 2017 alle 16:53
ArticleImage La formazione, che pure dovrebbe essere uno dei più validi motori dell'acceso al lavoro e/o del ricollocamento di lavoratori in un lungo periodo di crisi e di ridefinizione delle figure professionali e mansionarie, non è di certo indenne da certi vizi italici come a livello nazionale ha recentemente ricordato Il Fatto Quotidiano con la rivelazione del buco da 60 milioni degli Ial (le associazioni Innovazione Apprendimento Lavoro) della Cisl, tra cui quella veneta, e come in Regione Veneto ha evidenziato la recente polemica su Veneto Lavoro, che avrebbe indetto e gestito un concorso con i vincitori delle "assunzioni" già noti in partenza. Fin da settembre 2015 poi, ne avevamo scritto a febbraio, e aggiornato fino a giugno 2016, come si legge negli atti ufficiali, esiste un voluminoso dossier sulla scrivania del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e del presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, dossier che dovrebbe essere anche a conoscena delle autorità giudiziarie competenti.

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Categorie: Associazioni, Sindacati, Economia&Aziende

Scoppia grana debiti Cisl per gli Ial regionali, Il Fatto: il buco da 60 milioni dei vecchi enti di formazione tocca anche il Veneto

Venerdi 30 Dicembre 2016 alle 09:08
ArticleImage Una cannonata. Sarebbe una vera cannonata per i conti del sindacato". Nei corridoi della Cisl c'è chi non nasconde la preoccupazione: gli antichi debiti degli Ial regionali. Parliamo di 53 milioni in Piemonte, poi 8 in Liguria, più "una manciata di milioni in Campania e 7-8 nel Lazio". Siamo intorno ai 70 milioni (e c'è un caso Veneto, ndr). Parliamo degli Ial, le associazioni Innovazione Apprendimento Lavoro. Un'eredità pesantissima che si è risolta in fallimenti, concordati e, appunto, debiti. Qualcuno, forse, si illudeva che la rogna fosse archiviata, ma ci ha pensato una lettera interna (di cui il cronista ha copia) inviata pochi giorni fa ai colleghi da Graziano Trerè, amministratore unico Ial.

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Categorie: Banche, Economia&Aziende

Il Fatto: nessuna proroga per "Popolari spa" nel Milleproroghe, può scoppiare la bomba dei diritti di recesso

Venerdi 30 Dicembre 2016 alle 08:59
ArticleImage L'influenza di Matteo Renzi e dei suoi proconsoli nel governo comincia ad essere un problema serio per l'esecutivo Gentiloni e per l'intero Paese. Nonostante lo stesso premier e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan avessero promesso urbi et orbi di sanare la situazione creatasi riguardo alle Banche Popolari dopo che il Consiglio di Stato ha fatto a pezzi la riforma del 2015, l'attesa proroga di sei mesi per evitare la trasformazione in società per azioni non ha trovato posto nel decreto Milleproroghe. Anche questa volta, a far presenti le superiori ragioni del vecchio esecutivo nel nuovo è stata Maria Elena Boschi, oggi sottosegretario a Palazzo Chigi.

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Commenti degli utenti

Lunedi 26 Novembre 2018 alle 10:21 da Luciano Parolin (Luciano)
In Per Colombara troppi supermercati in apertura a Vicenza: ad approvarli fu l'amministrazione di cui faceva parte

Sabato 17 Novembre 2018 alle 00:12 da Kaiser
In IEG, dimissioni anticipate di Matteo Marzotto: scoperta la rappresentanza sia pur minima di Vicenza a Rimini a poco da sbarco in Borsa

Martedi 13 Novembre 2018 alle 23:55 da Kaiser
In Fare i conti con l’Europa o per l’Europa, l'ex ministro Padoan a Vicenza: "l'Italia è un paese bancocentrico e ha un problema di credibilità"
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