Pubblicato il 24 luglio alle 21.03, aggiornato il 25 alle 0.24. A seguito dell’emanazione del D.lg. 99 del 25 giugno 2017 in sede giudiziaria gli azionisti di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca possono avviare le seguenti iniziative legali:
a) chi lamenta la mancata esecuzione di un ordine di vendita di azioni [i cosiddetti scavalcati] può insinuarsi al passivo della liquidazione coatta amministrativa [LCA];
b) chi contesta l’inadempimento dell’intermediario ai relativi  obblighi di correttezza nella prestazione dei servizi di investimento, con particolare riferimento al collocamento di strumenti finanziari a risparmiatori  con un profilo di rischio non adeguato/appropriato [violazione della MiFID] può:
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Il Consiglio dei ministri con l'approvazione del Decreto legge sulla vicenda delle banche venete ha dato avvio di fatto oggi, 25 giugno, alla procedura di liquidazione coatta amministrativa (fallimento, ndr) di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, per cui chi ritiene di vantare crediti nei confronti delle due banche venete avrà 60 giorni di tempo per farlo presente ai commissari al fine di essere inserito nello stato passivo. Infatti, a differenza dei correntisti e degli obbligazionisti il cui credito è certo, liquido ed esigibile, gli azionisti vantano un diritto risarcitorio che deve essere, innanzitutto, rivendicato con le formalità previste e, indi, accertato, o in sede di interlocuzione con i commissari o, in alternativa, giudizialmente. La liquidazione coatta amministrativa è procedura di certo complessa.
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Ieri, 14 giugno 2017, è stato avviato l'iter di notifica dell'atto di citazione per l'azione di responsabilità  che Veneto Banca ha avviato nei confronti degli ex amministratori e dei sindaci che si sono alternati in carica nel periodo della crisi fino al 26 aprile 2014. "È stato un lavoro preciso, dettagliato e approfondito - ha commentato Massimo Lanza, Presidente di Veneto Banca -: una necessaria risposta a quell'esigenza di giustizia che i territori richiedevano". Intanto ieri sono anche stati diffusi dei numeri che tracciano il quadro delle perdite. Ai 2 due miliardi circa dell'analoga azione intrapresa, non senza iniziali riluttanze e ritardi da parte dei primi cda ancora targati Gianni Zonin, dalla Banca Popolare di Vicenza contro 33 tra amministratori e sindaci, il danno, definito "spaventoso", che sarebbe stato causato dagli ex vertici di Veneto Banca all'istituto di Montebelluna è stato quantificato "in circa 2 miliardi e 300 milioni di euro".Â
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Se il 4 dicembre l'Italia ha detto No al referendum imponendo a Matteo Renzi le sue, coerenti, dimissioni, il No di Atlante alla sua gestione, diciamo carente?, ha "imposto" a un riluttante Francesco Ioro le dimissioni da Ad della Banca Popolare di Vicenza ingaggiato da Gianni Zonin che l'ha strappato, udite udite, alla concorrenza di Ubi Banca, dove percepiva solo, poveretto, qualche centinaia di migliaia di euro firmandogli il 1° giugno 2015 una anomala buona entrata da 1,8 milioni di euro, triplicandogli all'incirca lo stipendio a 1,5 milioni e assicurandogli una buonuscita da 1,5 milioni... benefit e doppia auto a parte. L'arrivo di Atlante aveva "umiliato" il 48enne manager che, dopo aver incassato la buona entrata, per rimanere fu costretto, poverino, a rinunciare alla buonuscita da 1,5 milioni... Ma, si sa, costringere qualcuno a fare qualcosa genera rancori.
Al di là della simpatia personale che può ispirare Gianni Mion, 73enne manager padovano già braccio destro di Gilberto Benetton, da poco insediatosi sulla poltrona che in BPVi fu di Gianni Zonin, l'Innominato e innominabile almeno in ambienti istituzionali, le parole che il presidente della banca ha pronunciato in sala Bernarda lunedì 5 dicembre (qui il video integrale del suo intervento, ndr), non risultano convincenti, a partire dal cenno al suo rammarico per le dimissioni di Francesco Iorio, che, lo dice lui, gli stava pure simpatico... Nonostante Mion parli chiaro, senza inglesismi o tecnicismi, "il banchese" l'ha definito lui, a cui molti ricorrono come al latinorum di manzoniana memoria, il presidente ha evitato di affrontare alcuni nodi cruciali e dolorosi sia pure davanti a pochi assessori, a nessun rappresentante dei sindacati e a nessun delegato delle associazioni dei soci, in rotta con Variati e con la politica dello struzzo che tira fuori la testa dalla sabbia dopo la tempesta.
Il 2016 ha visto la prima grande aggregazione tra enti fieristici con Italian Exhibition Group (IEG) nata dalla fusione di Rimini Fiera e Fiera di Vicenza e ora, contraddicendo le dichiarazioni al riguardo dell'assenza di disegni emiliano romagnoli fatte in Consiglio Comunale da Achille Variati e da Matteo Marzotto, sponsor convinto, il primo, e "beneficiario" certo, il secondo, del conferimento di Vicenza alla newco riminese, Il Corriere della Sera con Andrea Salvadori scrive: «il mercato attende il progetto della holding regionale che comprenderà Bologna, Parma e la stessa Rimini». E a dare ufficialità alla notizia che smentisce la Vicenza che ha "ceduto" la Fiera e che conferma i timori di quella che ne voleva sapere di più sul progetto emiliano romagnolo visto che la Regione stessa ha quote nelle varie fiere, ci pensa Antonio Bruzzone.
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«Il 7 luglio il fondo Atlante prende possesso della BPVi con assemblea e nomina del Cda. Intanto cambia il revisore con addio a KPMG», così titolavamo giovedì 26 maggio scorso la nota ufficiale appena diffusa dalla Banca Popolare di Vicenza a trazione Atlante. Nel titolo, al di là della informazione di cronaca sulla data dell'assemblea, sottolineavamo subito la vera notizia che era l'inserimento nell'ordine del giorno di questo punto: "proposta di risoluzione consensuale anticipata dell'incarico di revisione legale dei conti in essere con la società KPMG S.p.A. ...". La KPMG è la prima vera testa fondamentale del "sistema Zonin" che fa saltare, con preannuncio tempestivo, il Fondo Atlante che decide di fare a meno della società che durante tutto il ventennio del re delle, sue, vigne aveva "rivisto" i conti.
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Banca Popolare di Vicenza rende noto che l'Assemblea straordinaria e ordinaria degli Azionisti di Banca Popolare di Vicenza Società per Azioni è convocata, in unica convocazione, per il giorno giovedì 7 luglio 2016 alle ore 9.00 presso i locali dell'Ente Fiera di Vicenza, in Viale dell'Oreficeria n. 16, Vicenza, per discutere del seguente ordine del giorno in parte straordinaria: approvazione della proposta di modifica dello statuto sociale con riferimento agli articoli: 4 (Capitale Sociale), 12 (Convocazione delle Assemblee), 13 (Intervento all'Assemblea e rappresentanza), 15 (Costituzione e validità delle deliberazioni dell'Assemblea), 18 (Composizione, nomina e revoca del Consiglio di Amministrazione), 19 (Nomina del Consiglio di Amministrazione) e 31 (Nomina del Collegio sindacale); eliminazione delle "Norme Transitorie". Delibere inerenti e conseguenti, conferimento dei relativi poteri.
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