Com'è purtroppo avvenuto per la Lovato Gas, un'altra azienda nel vicentino sta affrontando un momento di grandi difficoltà . L'11 gennaio, infatti, per la Omba di Torri di Quartesolo è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo. La proprietà (famiglia Malacalza, ndr), con sede a Genova, al momento ha comunicato di non aver più alcun interesse su Omba ed ha lasciato all'iniziativa dei dipendenti l'eventuale prosecuzione del lavoro, confermando altrimenti l'intenzione di chiudere l'azienda.Con il supporto del portavoce dei dipendenti Diego Marchioro, mi sono mosso per presentare un'interrogazione con la quale portare a conoscenza della situazione i Ministeri competenti e coinvolgere i Ministri Calenda e Padoan.
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Mi dispiace, ma credo che ci sia qualcosa che non vada nella vicenda della Lovato Gas e nell'accordo raggiunto tra sindacati e proprietà . Il risultato ottenuto è sostanzialmente quello di evitare la chiusura della storica azienda vicentina. Un risultato positivo, certamente, ma a che prezzo? Si legge di una pesantissima riduzione di personale. Certo, mantenere 23 dipendenti (in un altro sito produttivo) è meglio che "mandare tutti a casa". Certo, gli "esuberi" (quasi 70) saranno , come si legge, "accompagnati dalla Regione in un percorso di ricollocazione lavorativa" o "incentivati all'uscita"...
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Sono di questi giorni le notizie di migliaia di licenziamenti che ci saranno molto probabilmente alla Telecom e gli annunci dei 500 licenziamenti alla piemontese Embraco (della multinazionale Whirlpool), dei 120 alla Omba di Torri di Quartesolo dopo i 90 della vicentina Lovato Gas. Ma le notizie che si leggo sono quelle dell'aumento dell'occupazione "certificato" dall'ISTAT. Tutti contenti, governo e padroni. Ma che tipo di occupazione è se si è sempre sotto ricatto, se si rischia il licenziamento in ogni momento, se le retribuzioni sono sempre più basse e i ritmi di lavoro sempre più alti, se si continua a delocalizzare?Facciamo allora una riflessione sui dati ISTAT e sul lavoro oggi in Italia.Continua a leggere
Incontro stamane dal vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol per i rappresentanti dei lavoratrici e dei lavoratori della Lovato Gas assieme ai vertici sindacali della Cgil e della Fiom di Vicenza. Presente anche il sindaco Achille Variati. Sia il primo cittadino sia il vescovo hanno voluto essere informati sulla situazione ed hanno espresso la loro vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie auspicando che il caso giunga ad una soluzione positiva. Per ora dopo l'incontro di ieri in Regione a Venezia tutto è rinviato ad una riunione fissata l'undici di gennaio 2018.
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Pubblicato alle 11.23, aggiornato alle 12.36. Nell'intervista per VicenzaPiùTv di Adwoa Agyeiwa Kwakye, o semplicemnte Agy, e montaggio di Enrico Zolla alcuni dipendenti della Lovato Gas, in sit-in davanti a Confindustria Vicenza mentre le parti si incontravano con la proprietà che fa capo al gruppo reggiano Landi Renzo, hanno espresso la loro preoccupazione (disperazione?), sostenuta dal segreatario generale provinciale della Cgil di Vicenza, Giampaolo Zanni, per il lavoro che si annuncia come perso per 110 persone nonostante non sia in perdita la fabbrica vicentina, che vuole delocalizzare in Polonia, Iran e India. Forse è il caso di ascoltarli parlare proprio mentre a pochi chilometri di distanza il presidente Mattarella era accolto con tuti gli onori dai sindaci dell'Anci e parlava di lavoro e ripresa...
Crimì interessa il Ministero dello Sviluppo Economico in merito alla vertenza. Guarda richiama l'azienda alla responsabilità sociale verso Vicenza
Otello Dalla Rosa e Cristina Guarda hanno incontrato nuovamente questo pomeriggio i lavoratori della Lovato Gas, azienda vicentina che il GruppoLandi Renzo ha deciso di chiudere per delocalizzare. «Oggi ricorre la decima Giornata Internazionale del Lavoro Dignitoso - è il commento di Otello Dalla Rosa nella nota che pubblichiamo - e non potevamo essere da altra parte se non qui al presidio che già da settimane i lavoratori tengono aperto all'ingresso dell'azienda.»
Il Movimento 5 Stelle, si legge nella nota che pubblichiamo, ha incontrato i dipendenti dell'azienda vicentina Lovato Gas, dopo che il GruppoLandi Renzo, che ha acquistato la fabbrica nel 2008, ha comunicato di voler chiudere lo stabilimento berico e spostare le sue produzioni in altri paesi come Iran ed India. "Esprimiamo forte preoccupazione per la perdita del posto di lavoro dei dipendenti, ma anche perplessità riguardo alle scelte, operate dal gruppo emiliano, per la chiusura di un sito produttivo che negli ultimi anni ha garantito utili considerevoli" lo affermano il Senatore M5S Enrico Cappelletti, la consigliera regionale M5S Patrizia Bartelle ed i consiglieri comunali M5S Liliana Zaltron e Daniele Ferrarin.
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"Noi stiamo e staremo sempre dalla parte dei lavoratori della Lovato Gas di Vicenza che stanno lottando per salvare i loro posti di lavoro contro l'assurda decisione di delocalizzare le produzioni in Polonia, Iran e India. Una scelta folle che rischia di mettere in mezzo ad una strada 90 lavoratori e di creare profonde ferite occupazionali ed economiche per tutto il nostro territorio". Lo dichiara l'europarlamentare vicentina della Lega NordMara Bizzotto che questa mattina 27 settembre ha fatto visita ai lavoratori della Lovato riuniti in presidio permanente davanti alla storica sede della fabbrica a Vicenza.
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Oggi Giampaolo Zanni, segretario generale della Cgil di Vicenza, e Morgan Prebianca, delegato Fiom di Vicenza, hanno incontrato la stampa presso il presidio dei lavoratori della Lovato Gas in strada di Casale a Vicenza per un aggiornamento sulla situazione della vertenza legata alla chiusura repentina da parte del Landi Renzo Group di Reggio Emilia della fabbrica, che dà lavoro a 90 dipendenti e 20 interinali e le cui produzioni saranno trasferite in Polonia, India e Iran, e sulle azioni poste in essere da Rsu, Fiom e Cgil su vari piani. Nel corso dell'incontro, su cui pubblicheremo una video intervista, Zanni ha ricordato la successione dei fatti decisi dall'azienda senza interlocuzione con il sindacato e ha espresso le sue preoccupazioni.
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