"Nuova BPVi" o "Banca di Vicenza": le domande a Gianni Mion su Fondazione Roi, Cda controllate e fidi a Vicenza Calcio e Vi.Fin. di Franchetto e Pastorelli, soci BPVi...

Da oggi ci riferiremo, tutte le volte che potremo, alle vicende della "vecchia BPVi", quella targata Gianni Zonin & c proprio con la denominazione tra virgolette precedente o con la più estesa "vecchia Banca Popolare di Vicenza". Mentre per le decisioni e per le azioni della gestione che si caratterizzerà con Gianni Mion, il presidente, lui dice in pectore, del nuovo Cda, aderiremo al suo invito a guardare al futuro distinguendolo dal passato (lo stesso appello lo rivose anche Francesco Iorio, lo accogliemmo ma...) e utilizzeremo d'ora in poi la dicitura "nuova BPVi". Ma useremo anche la possibile e futuribile "Banca di Vicenza", visto che l'ex manager della Gepi, non gradisce l'aggettivo "nuova" davanti ai vecchi nomi, segno, dice Mion nel nostro video esclusivo, di fallimenti storici delle controllate delle finanziaria pubblica del secolo scorso.
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Come anticipato nel pomeriggio, a conferenza appena conclusa del nuovo Cda della BPVi (qui il link alla cronistoria della giornata con tutti i nostri articoli) scelto dal Fondo Atlante e il cui elenco completo è pubblicato a seguire**, pubblichiamo il video integrale del primo incontro con la stampa di Gianni Mion, presidente in pectore del nuovo Cda, di Francesco Iorio, Ad confermato, di Salvatore Bragantini, un uomo forte del Consiglio, di altri consiglieri e dello staff di vertice della Banca. E i colleghi dei maggiori quotidiani e delle agenzie nazionali (molti già in possesso del nostro libro "Vicenza. la città sbancata") erano arrivati in forze a Vicenza per verificare di persona il primo passo della definitiva sterzata dopo la gestione che ha portato l'istituto sull'orlo del fallimento, evitato grazie al miliardo e mezzo immesso da Atlante ma, soprattutto, "grazie" agli oltre sei miliardi persi dai 118.000 soci, oggi rappresentati da una sparuta pattuglia di circa 200 "reduci" coraggiosi.
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Dopo il lancio del 4 luglio riposizioniamo in copertina il video e il nostro lancio per i tanti lettori che ce l'hanno chiesto e, che meno abituati di altri a navigare, hanno bisogno di trovare con più facilità le informazioni e i consigli contenuti nell'intervista da noi curata per chi ha perso i suoi risparmi con le azioni carta straccia di BPVi.
C'è ancora chi, tra i colleghi "smidorlati", si arrampica sugli specchi delle motivazioni fasulle del flop della Banca Popolare di Vicenza ("punita per aver fatto credito", agli amici?, e "discriminata rispetto agli Istituti tedeschi", dai Draghi europei?) e delle false ipotesi (sintetizzabili così: "se a controllare l'ex Popolare non ci fosse stata la BCE ma avesse continuato a farlo un gentiluomo come Gianni Zonin e i suoi amici di Bankitalia, tutto questo non sarebbe successo"). E nessuno fa il mea culpa per non aver capito e, se aveva capito, per non aver raccontato quello che dovevate sapere e che noi vi abbiamo detto, e scritto, sempre, fin dal 13 agosto 2010.
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"La grande bellezza" e 62,50 euro: due titoli fasulli della BPVi di Gianni Zonin. Il primo rimane un capolavoro dell'arte, attendiamo Cappelleri e i giudici per definire il secondo

Sportelli bancari, Stefano Righi: da noi un terzo di dipendenti e agenzie in più della media UE. E Zonin per BPVi puntava a 1.000 filiali

Stefano Righi (@righist) sul Corriere economia di oggi sottolinea uno dei grossi problemi che affliggono le banche italiane, l'eccesso di dipendenti legato a uan mancata digitalizzazione del nostro sistema e al conseguente eccesso di filiali sul territorio, che il caso della Banca Popoalre di Vicenza ha evidenziato in maniera clamorosa con l'obiettivo parosssiticamente ripetuto da Gianni Zonin e amplicato dai media locali di voler arrivare a doppiare le 800 sedi per poi puntare alle 1000. Oggi di filiali da chiudere nel Vicentino ce ne sono un bel po' anche perchè quelle esistenti hanno soprattutto contribuito a piazzare azioni che da 62,50 euro sono crollate ai 10 centesimi attuali, per giunta non liquidizzabili. Ci dispiace, ovviamente, per i dipendenti, a parte per quelli che avessero contribuito a impoverire chi si fidava ciecamente di loro, ma questo "rigonfiamento" della BPVi è un altro degli errori che hanno impoverito la banca e i suoi soci.
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Il Sole 24 Ore: "Banca Popolare Vicenza, Atlante studia la cessione". Il Fondo smentisce

Veneto Banca, capitale coperto solo all'1%. Pronto Atlante con partecipazione simile a BPVi

Alla vigilia del termine dell'offerta in opzione ai soci di Veneto Banca il book da un miliardo di euro dell'aumento di capitale risulta coperto all'1%, vale a dire un controvalore di circa 10 milioni di euro. E' quanto riferiscono all'Ansa fonti vicine all'operazione, dando ormai per scontati sia l'arrivo di Atlante con una partecipazione simile a quella detenuta nella Vicenza, nell'intorno del 99% sia l'addio alla quotazione in Borsa. Continua a leggere
"Vicenza. La città sbancata", dopo l'eBook da domenica 19 arriva il libro: "quello che dovevi sapere sulla Banca Popolare di Vicenza noi lo abbiamo scritto. Da sempre"
