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Quotidiano | Categorie: Politica, Economia&Aziende

Indagini BPVi: in attesa di Gianni Zonin silenti Zigliotto e Sorato, mentre a "velare" Roberto Zuccato ci pensa il GdV. Ma Cappelleri "coprirà" BPVi solo se farà accordi con soci

ArticleImage Ad oggi, a fronte di più di sei miliardi persi da oltre 118.000 soci, gli indagati per il flop della Banca Popolare di Vicenza sono nove: inizialmente i fari della Procura di Vicenza erano puntati su Gianni Zonin, ex presidente, e sugli ex consiglieri Giuseppe Zigliotto e Giovanna Dossena mentre, lato manager, a non vivere sogni tranquilli erano l'ex direttore generale Samuele Sorato e i suoi vice Andrea Piazzetta e Emanuele Giustin. Dall'ultima visita della Guardia di Finanza in Via Btg. Framarin e dalle indagini e correlazioni di fatti coordinate dal procuratore capo Antonino Cappelleri, coadiuvato dai pubblici ministeri Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi, sarebbero emersi indizi sui nuovi indagati: oltre a due ex consiglieri di amministrazione, Roberto Zuccato, attuale presidente di Confindustria Veneto, e Franco Miranda, già presidente degli artigiani vicentini, anche il funzionario che redigeva il bilancio, Massimiliano Pellegrini.

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Indagato per BPVi anche Roberto Zuccato. Il 17 giugno 2012 titolavamo: "Zonin & Zigliotto primattori, Variati e Zuccato di rincalzo". Sotto a chi tocca anche politicamente

ArticleImage Alle 18.38 di oggi l'Ansa, quella che noi paghiamo mentre altri, loro sì che sono corretti e affidabili, anche oggi hanno rubato, batteva la notizia che per la Banca Popolare di Vicenza c'erano "altri 3 indagati tra cui Roberto Zuccato, presidente Confindustria Veneto ed ex consigliere Cda BPVi", ma a pagina 18 di "Vicenza. La città sbancata" c'è la "ristampa" di un articolo di VicenzaPiù pubblicato domenica 17 giugno 2012, un'era fa, quando ancora sarebbe stato possibile tutelare i soci che già lo erano e quelli che  si sarebbero fatti irretire dalla pessima informazione della BPVi, quella già messa all'indice dalla BCE e da Antonino Cappelleri, ma anche da quella della stampa "ufficiale" locale. Quell'articolo si intitolava: "Zonin & Zigliotto primattori, Variati e Zuccato di rincalzo". Se ancora non avete il libro che in 342 pagine presenta una selezione degli articoli che abbiamo scritto fin dal 13 agosto 2010 sulla crisi in atto e prevedibile della fu Popolare di Vicenza  e che ha come sottotitolo "Quello che dovevate sapere sulla Banca Popolare di Vicenza, noi lo abbiamo scritto. Da sempre", beh leggete il nostro pezzo del 17 giugno, che qui vi riproponiamo,

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"Vicenza in rovina, Fondazione Roi è l'ultima vittima": lo scrive anche la Repubblica in una ricostruzione della vicenda, da... completare

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"Vicenza in rovina, Fondazione Roi è l'ultima vittima", questo è il titolo con cui Franco Vanni su la Repubblica di oggi evidenzia la decadenza di Vicenza prendendo ad esempio la vicenda della Fondazione Roi (qui il link a gran parte dei nostri articoli e delle note altrui, ndr), quella che per averla raccontata e documentata ci è costata una citazione per danni da un milione di euro, se ci consentite forse ben più grave di quella a Barbara Ceschi a Santa Croce che avrebbe effetti personali se andrà in porto mentre quella contro di noi (per il tramite del nostro direttore Giovanni Coviello) è un attacco preciso, diretto e per via ecomica (i costi legali da sostenere per dimostrare la correttezza documentale dei nostri appunti) alla testata (l'unica ad aver raccontato e documentato copiosamente a Vicenza quello che stava succedendo in Banca (e fuori) e poi l'ha raccolto nelle 342 pagine di "Vicenza. la Città sbancata"), alla sua sopravvivenza e, quindi, alla libertà di stampa.

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La lettera scritta da Gianni Zonin ai soci BPVi il 4 dicembre 2014 riguarda tutti: il Cda di Gianni Mion, il Pm di Antonino Cappelleri, politici come Achille Variati, confindustriali come Giuseppe Zigliotto. E la stampa, letale

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Il 4 dicembre 2014, firmandosi Cavaliere del Lavoro dott. Gianni Zonin, allora presidente di quella che solo un anno dopo divenne chiaro a tutti, anche a quelli che a lui si pronavano, che sarebbe diventata ufficialmente la "fu" Banca Popolare di Vicenza, scrisse una lettera agli allora 110.000 soci di cui si parla anche in "Vicenza. La città sbancata", il nostro libro che raccoglie gli  articoli di denuncia della situazione reale dell'istituto di Via Btg. Framarin che scrivevamo, in solitudine locale, fin dal 13 agosto 2010. Pubblichiamo integralmente di seguito la lettera premettendo due domande al "viticoltore prestato alla finanza" e la terza ai vicentini che "contano" ( loro vantaggi?). La prima: quelle di Zonin non sono evidenti "false comunicazioni sociali" con l'aggravante che non poteva non sapere di cosa stesse parlando a meno che non confessi ora una incapacità a presiedere quel Cda a cui per 7 volte si è fatto eleggere con la complicità "ambientale" del territorio e reale di molti poteri locali tuttora in sella?

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Commissione di indagine crisi sistema bancario, Zaia: Regione ha le armi spuntate

ArticleImage Di seguito la nota della Regione Veneto con gli interventi che il presidente Luca Zaia, prendendo la parola nella seduta straordinaria dedicata dal Consiglio ai lavori della commissione di indagine sulla crisi del sistema bancario, ha messo in campo a sostegno di azionisti e risparmiatori, ridotti sul lastrico dalla crisi delle banche popolari venete, Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca

La richiesta di una task force di magistrati in Veneto, specializzati in materia finanziaria, per fare chiarezza su responsabilità e addebiti; l’autorizzazione di Bankitalia alla finanziaria Veneto Sviluppo perché possa intervenire con fondo di rotazione e mini-bond a sostegno delle imprese messe in ginocchio dalle ‘operazioni baciate’.

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Enrico Cappelletti di M5S su BPVi, Pfas e Borgo Berga: a Vicenza mancano 3 magistrati, giovedì la questione in Parlamento

ArticleImage Il senatore del  M5S Enrico Cappelletti, dopo l’incontro di oggi pomeriggio con il Procuratore Capo di Vicenza Antonino Cappelleri a cui hanno preso parte altri esponenti di spicco del movimento, nonché i rappresentati di molte associazioni aderenti alla manifestazione, si è detto "soddisfatto per i contenuti e per il clima colloquiale con cui lo stesso si è sviluppato, un po' meno per le lacune della procura di Vicenza denunciate dallo stesso Procuratore". Infatti Cappelletti, nel raccontarci delle rassicurazioni ricevute dal Dr. Cappelleri sulle indagini riguardanti i casi di Borgo Berga, PFAS  e sulla vicenda della BPVi, ha anche ricevuto la conferma di dati non di certo confortanti che riguardano i tempi delle indagini.

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L'inflazione scende come il petrolio, ma non va su anche se il petrolio sale. La colpa? Di web, Cina, India e Russia

ArticleImage Nel 1996 un economista inglese, Roger Bootle, pubblicò un libro, dal titolo macabro ma intrigante: The death of inflation, La morte dell'inflazione. Prontamente tradotto lo stesso anno dal Sole 24 Ore Libri (con un titolo un po' meno luttuoso, «La fine dell'inflazione»), si è rivelato una delle opere più profetiche degli ultimi decenni. Proiettava inflazione bassa, se non zero, per sempre, e tassi di interesse egualmente schiacciati. Vale la pena guardare ancora ai motivi profondi di quelle (corrette) previsioni, specie adesso che il prezzo del petrolio basso sta trascinando ancora più giù il tasso di aumento dei prezzi. Il che fa pensare: se il petrolio risale, risalirà anche l'inflazione?

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Manifestazioni contro la Nato, Comunisti: censura dei media

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Partito Comunista d'Italia - federazione del Veneto

Nelle pagine internet dei vari giornali nazionali non se ne trova traccia (e se esiste è ben nascosta). Nessuna notizia. Eppure ieri a Milano e Roma si sono svolte due manifestazioni contro la guerra e la Nato. Due manifestazioni che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone che hanno sfilato dietro a striscioni di denuncia delle guerre imperialiste scatenate dalla Nato, dagli USA e dai paesi della UE in varie parti del mondo. Una sorta di guerra permanente che dura da 25 anni.

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Colonia, Zaia: a rischio parità uomo-donna fondamento di civiltà. Peggio di kalashnikov e bombe

ArticleImage Regione Veneto

“Quello che è accaduto a Colonia e in altre città europee è peggio di una guerra. E’ stato violato uno dei fondamenti della nostra civiltà come la parità uomo-donna. Rischia di fare più male questo delle raffiche di mitra e delle bombe, perché colpisce un valore al quale non dobbiamo essere disposti a rinunciare, per nessun dialogo al mondo”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta gli sviluppi, anche politici, delle brutalità commesse ai danni di centinaia di donne a Colonia e in altre città europee a capodanno.

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Colonia, Puppato: atti ignobili, ma mai riaccendere il razzismo parlando di guerra di civiltà

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Nota di Laura Puppato, PD
“Quanto successo a Colonia e in altre città tedesche la notte di Capodanno è un brutale attacco alla libertà occidentale, che da tempo ha conquistato il diritto irrinunciabile della libertà di movimento indifferentemente, per uomini e donne. È chiaro che per taluni questa libertà ancora rappresenta una minaccia ai propri costumi, ma non per questo vi rinunceremo, anzi, la riaffermeremo con maggior forza.

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Commenti degli utenti

Lunedi 26 Novembre 2018 alle 10:21 da Luciano Parolin (Luciano)
In Per Colombara troppi supermercati in apertura a Vicenza: ad approvarli fu l'amministrazione di cui faceva parte

Sabato 17 Novembre 2018 alle 00:12 da Kaiser
In IEG, dimissioni anticipate di Matteo Marzotto: scoperta la rappresentanza sia pur minima di Vicenza a Rimini a poco da sbarco in Borsa

Martedi 13 Novembre 2018 alle 23:55 da Kaiser
In Fare i conti con l’Europa o per l’Europa, l'ex ministro Padoan a Vicenza: "l'Italia è un paese bancocentrico e ha un problema di credibilità"
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