Notizie e dati sul lavoro che sono state ignorati: male anche in Veneto
Banca Popolare di Vicenza: profondo rosso al Cda del 5 settembre. Se il foglio locale lo addolcisce, ne sono corresponsabili la classe politica e i vertici dell'imprenditoria locale
Lunedì prossimo, 5 settembre, il nuovo Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Vicenza è chiamato ad approvare sotto la presidenza di Gianni Mion col vice vicario Salvatore Bragantini la relazione di bilancio semestrale in cui, come più volte scritto, ci saranno nero su bianco le nuove perdite dell'istituto, che, in conseguenza delle manovre di pulizia dei conti ancora in atto, potrebbero superare il mezzo miliardo inizialmente indicato dai precedenti vertici di cui faceva parte il confermato ad Francesco Iorio e avvicinarsi, lunedì o successivamente, almeno miliardo da noi ipotizzato. (cfr "Tra costi "addio" Cattolica e NPL svanisce un altro miliardo della BPVi. Si avvicina un altro aumento di capitale...", 5 agosto 2016).
Continua a leggereManovra, Il Fatto: zavorra da 37 miliardi di derivati su 150,9 miliardi di debito pubblico
di Stefano Feltri, da Il Fatto Quotidiano
Nel 2015 le perdite da derivati sono arrivate a 6,7 miliardi e il governo ha fatto privatizzazioni per 6,6 miliardi. Coincidenze? Le due voci si compensano nelle tabelle che misurano le variazioni del debito, ma come ogni anno la legge di Stabilità sulla quale il governo sta già lavorando viene scritta senza considerare l'impatto che avranno i contratti stipulati su 150,9 miliardi di debito pubblico (il "nozionale"). Il ministero del Tesoro non fornisce stime sull'impatto negativo previsto in corso d'anno, anche se è rilevante. Siamo passati dai 2,1 miliardi del 2011 ai 6,7 del 2015. E, come ricostruisce Bruno Tinti (in un'altra pagina del giornale, ndr), il Consiglio di Stato ha sancito che i giornalisti non hanno titolo a richiedere copia dei contratti tra ministero e banche. Ammesso che siano comprensibili.
Continua a leggereLa cricca dal Mose: dalla Pedemontana all'Alta Velocità, dal Passante alla Brescia - Padova e tutto il resto... W questo Veneto?
Valdastico Nord, Nogara-Mare, Passante, SR 10, Via del Mare, A4, Gra di Padova, tangenziali venete, Valsugana. Ma anche Alta Velocità , Porto, sublagunare. E, ovviamente, la Pedemontana. Non c'è Grande Opera, tra quelle in via di costruzione, progettazione, elucubrazione in Veneto, che non si ritrovi nelle diecimila e più pagine di intercettazioni raccolte tra il 2010 e il 2013 dalla Guardia di finanza nell'ambito delle indagini sul Mose, e tutte, ma proprio tutte, interessavano all'ex presidente di Mantovani Piergiorgio Baita. Ora, Mantovani era (è) un'impresa di costruzioni, sicché quello è il business, però sorprende come Baita, non a caso definito «abilissimo» dai suoi stessi detrattori, fosse in grado di giocare (e spesso vincere) su più tavoli contemporaneamente, in una girandola di telefonate e un muovere di pedine da capogiro. Continua a leggere
I costi dell’immigrazione non si calcolano solo in Euro
Vicenza - Rimini, che incroci! Consigliere riminese Luigi Camporesi "interroga" su due fiere con BPVi e su vicentini Matteo Marzotto, Umberto Lago, Eugenia Rossi di Schio e Laura Fincato. Variati, Mion e Cappelleri avvisati...
Su profughi e richiedenti asilo, non è più possibile tacere: il Veneto ospita in tutto n. 11.304 persone pari all'8% del totale, nel vicentino non arriviamo a 2.000 persone
"Cristoforo Colombo non poté scoprire l'America perché non aveva il visto e non aveva neppure il passaporto, Hernà n Cortès e Francisco Pizarro rimasero con la voglia di conquistare il Messico e il Perù perché non avevano il permesso di soggiorno, i pellegrini del Mayflower furono restituiti al mare, perché sulle coste del Massachussets non c'erano quote aperte d'immigrazione": ha scritto Eduardo Galeano
Politici locali interessati soltanto al consenso elettorale, supportati da certa stampa compiacente che ha fatto del sensazionalismo la sua bandiera, ci bombardano quotidianamente con esagerazioni, falsità e malafede. Ritengo gravissimo questo continuo alzare i toni del dibattito per infiammare i cittadini fomentando odio e rabbia.
Continua a leggereAltri mille posti in Veneto per gli immigrati tra povertà, business della cosiddetta "accoglienza", problemi sociali e convenienze politiche
I Prefetti eseguono ordini: non distribuiscono nel territorio e nelle nostre città uomini con mille problemi, semplicemente smaltiscono pratiche e numeri: altri mille immigrati? Mille pratiche da smaltire. Ma nei nostri Paesi arrivano mille persone, mille bocche da sfamare, mille problemi che vanno a sommarsi ad altre tante, troppe, questioni aperte. E di questi tempi, tra giovani disoccupati e sistema dell'assistenza sociale fatto esplodere dalle varie spending review che hanno sottratto capitali e risorse ai nostri Comuni, la strategia sembra sempre più chiara: riempire il Paese di disperati, disposti a lavorare anche per pochi €, mentre una massa sempre più crescente si dà alla macchia (14 mila solo in Veneto), un po' come nella grandi metropoli statunitensi o del sudamerica.
Continua a leggereI disastri di BPVi e Veneto Banca, Antonio Guadagnini è il primo politico a evidenziare responsabilità politiche: "siamo minchioni"
Il governo veneto ha un posto di responsabilità nel disastro delle popolari. La parola ad Antonio Guadagnini, intervistato da Renzo Mazzaro oggi su "Il Mattino di Padova": "Nel disastro delle banche venete - sia che vada addebitato ai Vincenzo Consoli e ai Gianni Zonin o a una regia occulta tesa a espropriare il Veneto - ha un posto di responsabilità anche il governo veneto. Lo sostiene Antonio Guadagnini, consigliere regionale che fa parte della maggioranza di Luca Zaia. «Siamo un governo di minchioni, scrivetelo pure», è il suo epitaffio. Guadagnini di numeri s'intende, se non altro perché ha una laurea in economia. Ne ha anche un'altra in filosofia. Per giunta è un venetista di lunghe peregrinazioni. Questo singolare mix di concretezza e utopia ne fa un tipo pericoloso in politica. Continua a leggere