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Achille Variati tragga le conseguenze del convegno BPVi e si dimetta: l'affabulatore fischiato per la prima ma non ultima volta

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 27 Novembre 2016 alle 17:42 | 1 commenti

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Durante il convegno di ieri sulla BPVi, disertato, ancora nessuno l'ha detto, dai sindacati dei dipendenti, forse impauriti dalla rabbia dei soci anche nei confronti di chi agli sportelli li ha traditi, e non certo un esempio di trasparenza e chiarezza, come abbiamo denunciato fin dall'inizio ascoltati da gran parte delle vere associazioni che l'hanno disertato, Achille Variati è arrivato a dire, citiamo Il Giornale di Vicenza che ha accompagnato per anni ai suoi i silenzi del plenipotenziario di Vicenza, una serie di cose che vi riproponiamo e che commentiamo. Le traiamo dell'articolo di Alessia Zorzan ripromettendoci di pubblicare da solo il video integrale dell'intervento fischiato di don Variati, se ne avremo il tempo che preferiamo dedicare intanto ai più concreti Mion, Baretta, Righi e Lanzarin.

Sindacati assenti al convegno su BPVi del 26 novembre a VicenzaPrima di mettere in rete, comunque e come promesso, tutto il convegno di ieri per offrire il massimo della vera trasparenza, parola di cui abusa da tempo, troppo, il QuattroPoltrone Achille, di seguito proponiamo i suoi flash evidenziati dalla stampa amica e non dai cattivoni come noi.

Affianchiamo ai flash, suggeriti dal quotidiano confindustriale, le nostre osservazioni immediate perchè non sappiamo per quanto potremo ancora farle prima che non ci cacci tal Domenico Basso di Tva, di cui abbiamo già segnalato le minacce di ieri ("mi avevano parlato di lei, guardi che la faccio accompagnare fuori") al vice questore aggiunto Nevio Di Vincenzo, responsabile della Digos, e all'Ordine dei Giornalisti del Veneto. 

Variati 1 ...La sala in effetti è riempita a metà. Il sindaco Achille Variati, promotore dell'incontro anche nella veste di presidente della Provincia, è comunque soddisfatto: «Qualcuno ormai è così deluso, anche se la rabbia resta, che rischia di non crederci più. L'importate però era l'evento, il metodo. Anche chi ha urlato dalla platea ha fatto bene e ha la stessa dignità delle relazioni. È stato un incontro autentico»... 

Nota 1 Sala con trecento persone, come precisa Andrea Alba sul CorVeneto (la capienza è di 910 posti, ndr), va benissimo, come il sondaggio Tac Tav per Intimi di... Vicenza, l'avevamo previsto ieri che Achille ha il tallone del rigirare la verità, cioè che la credibilità del convegno dell'accoppiata sindaco Bertelle è stato bocciata.

Importante era il metodo, dice poi l'ineffabile e super stipendiato dallo Stato Variati, perchè la sostanza l'hanno già persa i soci da lui mai difesi quando andava fatto mettendoci la faccia e le relazioni, ma, caro sindaco uscente, chi ha urlato non ha la stessa dignità di tutti i relatori, quelli di comodo da lui chiamati, ma enormemente di più. Lo hanno dimostrato gli applausi scroscianti all'unico che ha detto la semplice, tremenda verità puntando il dito contro i corresponsabili del disastro, media e amministratori locali in primis, il collega de Il Corriere della Sera nonchè autore de "Il grande imbroglio" Stefano Righi, che non ha caso ha recensito il nostro "Vicenza. La città sbancata".  Con gli  applausi a Righi la gente ha scelto la verità, il sindaco si dimetta! 

 

Variati 2 «... Sono evaporati 6 miliard... Non sarei onesto se non la facessi (un'autocritica, ndr). Su questo palco veniva proiettato il grafico del valore dei titoli quotati delle banche che nel tempo andavano giù e quello del valore dell'azione Banca Popolare di Vicenza che invece andava su. Qualche domanda avremmo dovuto farcela, noi delle istituzioni più dei singoli soci. E invece abbiamo creduto che le regole che proteggevano il sistema delle banche popolari consentissero quel miracolo, accontentandoci di alcune sponsorizzazioni da parte della Banca Popolare, poche a dir la verità, o della Fondazione Roi»... 

Nota 2 Sindaco, i miliardi non "evaporano", cambiano tasca, si guardi anche intorno negli ambienti che frequenta.

Il condizionale "non sarei onesto a non fare un'autocritica" l'ha usato ultimamente troppe vole a fini propagandistici. La frase più completa e giusta, si consigli col suo portavoce, è: "non sono stato onesto a non fare critiche prima che i soldi andassero in altre tasche e ora continuo a non essere onesto facendo dichiarazioni ipocrite e di maniera sulla pelle della gente che oggi è giusto che neanche venga ad ascoltarmi e, se viene, che mi fischi!".

Detto questo, dopo il suo vergognoso accenno al suo accontentarsi, per non controllare, dei pochi contributi avuti anche per la Fondazione Roi, in cui, glielo ha detto anche Stefano Righi, doveva vigilare, trucchi burocratici a parte, e dopo le bugie sul convegno sponsorizzato il sindaco si dimetta!

Solo così la soddisfazione per la sua carriera, meritata per le parole ma eccessiva per le promesse mantenute, non sarà totalmente macchiata e cancellata dalle lacrime e dalla rabbia delle donne e dei vecchi che lui ha tradito se non altro per "omesso controllo", che oggi è dimostrato per sua stessa, sia pur labile e finora parolaia, ammissione. Il sindaco recuperi, così, un minimo di dignità e proveremo, più in là, a ricordarci delle cose buone che avesse (congiuntivo...) fatte.

Io, quando ho sbagliato e un po' ho sbagliato, senza aver mai usato condizionali e pur senza danneggiare alcun cittadino, mi sono dimesso e me ne sono andato. Lo ricorda il sindaco? Ora mi rimpiangono e oggi, ma solo perchè sono andato via per mia scelta, posso dire con forza che non sono convinto di aver sbagliato contro il bene del mondo sportivo in cui, per Vicenza, operavo ma di essere stato colpito da una vendetta, quella che ieri mi ha fatto tornare alla memoria colui che Achille Variati ha scelto come moderatore (?), il direttore di un mezzo che addirittura ancora oggi non usa neanche i suoi condizionali per le scuse dovute ai cittadini ingannati...

 

Variati 3 «...Nessuna proposta potrà avere futuro se non si basa su chiarezza e trasparenza. Nessuna proposta dovrà coprire le responsabilità e tanto meno può essere credibile se non si preoccupa di chi è stato impoverito, se abbandona i dipendenti, se a qualcuno viene consentito di arricchirsi speculando sull'impoverimento degli altri e parlo del credito deteriorato. Ma c'è ancora un filo tra soci traditi, dipendenti preoccupati, sistema economico sociale e istituzioni, ed è la banca. Se ci limitiamo alle analisi o a guardare indietro, perdiamo un'altra occasione    

Nota 3 In effetti è vero che guardarsi indietro fa perdere un'occasione, ma Baretta e Righi hanno sostenuto con forza che i responsabili del prima dell'indietro vanno puniti per dare l'unico segnale di cambiamento che può aiutare nel ricostruire la fiducia in una banca massacrata dal sistema che si è pasciuto, economicamente, il sindaco no, e politicamente, anche il sindaco, dei favori di vari tipi della corte, dissoluta alla vista a lungo celata ai soci, di Gianni Zonin, un nome che Variati mai ha pronunciato, cosa gravissima. 

E allora si dimetta il sindaco, presidente della provincia di Vicenza, presidente dell'Upi e membro del Cda della Cassa Depositi e Prestiti. Perchè copre le loro responsabilità e rende non credibile una qualunque proposta la permanenza sua e della sua corte a Vicenza visto che le province, quella locale e quelle associate che lui presiede, speriamo vengano chiuse una volta per tutte con o senza il Sì al referendum, e preso atto che è certificato da lui stesso che la Cassa Depositi e Prestiti con tutti i soldi dei risparmiatori di Poste Italiane che gestisce, molti nelle banche tra cui le nostre ex tramite Atlante, non può avvalersi di chi come lui, il sindaco coccodrillo, neanche ha saputo farsi qualche domanda sui sei miliardi che stavano evaporando nella banca sotto casa sua...


Commenti

Inviato Lunedi 28 Novembre 2016 alle 07:48

Per Variati è arrivato il tempo della pensione e prima va, meglio è!
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