Che i politici dall'inizio dell'era Berlusconi siano più furbi che intelligenti (l'inventore del modello e l'emulo Renzi esclusi) è cosa risaputa. Nel piccolo lo si vede anche qui o appena qualche politico arriva qui. Se il vice ministro Riccardo Nencini non vuole parlare di (Tic) Tac Tav per far sì che il messaggio da far passare sui media sia la scelta del Sì del Psi nazionale al referendum costituzionale del 4 dicembre e poi si intrattiene in conciliaboli con i colleghi indigeni nella foto è giusto che si becchi paginoni sui treni e un trafiletto sul referendum. Se si continua ad invitare a moderare (che brutto termine, i giornalisti dovrebbero stimolare i confronti...) sempre i colleghi del quotidiano unico locale, sia pure sempre più imballato nelle vendite, è giusto che poi su quella carta ci sia un paginone per l'intervista pre dibattito al fautore del no, Gaetano Quagliariello, e nessuna informazione a lettori e votanti sul contenuto del confronto con Luciano Violante, sponsor del Sì.
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Se "Vicenza. La città sbancata" è arrivata alla sua seconda edizione vuol dire che moltissimi, tra i soci traditi dalla Banca Popolare di Vicenza e chi solo volesse saperne di più, come il Procuratore capo di Vicenza Antonino Cappelleri e vari magistrati e avvocati, sono quelli che ne hanno una copia, ma non molti dei nostri politici, di qualunque livello ma con asserite radici sul territorio, se ne sono procurati una copia. Questi ultimi, se sono ben attenti a rilasciare comunque poche ma comode dichiarazioni, sono ancora più restii, per pigrizia attuale o collusioni precedenti, consapevoli o incoscie, a prendere posizione contro un sistema, quello che ruotava intorno a Gianni Zonin e denunciato, anche se solo una volta per esserne poi zittito, anche dal vice sindaco di Vicenza, Jacopo Bulgarini d'Elci. Da ieri, 12 novembre, "Vicenza. la città sbancata" è nelle mani del vice ministro alle infrastrutture Riccardo Nencini, che ci ha promesso di leggerlo.
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Approfittiamo di una domanda di una nostra lettrice, socia della Banca Popolare di Vicenza, per dare qualche informazione sull'assemblea del 13 dicembre (nella foto una di quelle con Gianni Zonin trionfante, ndr) in cui sarà all'ordine del giorno, sia pur tardivamente e dopo l'analoga decisione di Veneto Banca, l'approvazione dell'azione di responsabilità verso i vertici della BPVi, Gianni Zonin & c., che, secondo la consulenza legale commissionata da Gianni Mion & c., possano essere coinvolgibili per il flop dell'Istituto. Ecco la domanda inviataci tramite l'indirizzo mail riservato ai soci traditi dalla banca, [email protected], a cui potrete sottoporrre ogni quesito a cui risponderemo privatamente e, se utile a molti, anche su questo mezzo mantenendo l'anominato ove richiesto e purchè la domanda sia fatta con un nome e cognome: "Buongiorno Direttore. Potete dirmi data, ora e luogo dell'assemblea dei soci della Banca Popolare di Vicenza per il voto sull'azione di responsabilità degli ex vertici della banca? Non penso che sarà le banca stessa a convocarci. Se non ci informate voi..... Grazie di cuore per tutto il vostro lavoro". Lettera firmata Continua a leggere
"Buon giorno Direttore, avrei alcune cose da dire al sig. Gianni Zonin e le invio una sorta di lettera aperta con il desiderio che lui ma soprattutto i suoi figli possano in qualche modo leggerla magari tramite la sua testata": è così che un lettore socio della BPVi inizia una mailinviata a [email protected], l'indirizzo attivato da noi, raggiungibili anche al numero di telefono 0444-1429915 e in redazione a Vicenza in viale Milano 31) per raccogliere le testimonianze dei soci traditi dalla Banca Popolare di Vicenza, assicurando, se richiesto, l'anonimato purchè le lettere siano firmate e rispondendo sempre, personalmente o su questo mezzo quando il caso può essere di aiuto ad altri. Se diamo sempre una prima risposta ai loro problemi, per i quali cerchiamo di indicare strade da percorrere con l'aiuto di studi legali e associazioni di azionisti, oggi la risposta la lasciamo al destinatario della lettera aperta. Se ne avrà il dignitoso coraggio, lui imprenditore illuminato delle sue aziende... Di seguito la lettera aperta.
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Se Zonin1821, il brand dell'azienda vitivinicola Casa Vitivinicola Zonin spa, leader nel settore a livello italiano e internazionale, ha chiuso positivamente il bilancio semestrale 2016 con un incremento del fatturato del 21% rispetto ai primi sei mesi del 2015 (in fondo riportiamo la nota ufficiale ziendale), particolarmente positivo è il bilancio 2015, quello coincidente con l'uscita di Gianni Zonin dalla Banca Popolare di Vicenza dopo il crack che ha coinvolto oltre 118.000 soci risparmiatori. L'analisi è fatta da Marco Baccaglio, un esperto del settore, che l'ha pubblicata sul suo blog I numeri del Vino e ha ripreso l'analisi degli affari di Zonin dopo che l'aveva interrotta nel 2012 per assenza di "fonti" che gli consentissero di andare dentro e oltre i numeri.
Ci sono a Vicenza due Borgo Berga, quello contro i cui illeciti (economici e ambientali) protestano gruppi ignorati su altri media locali, che non siano il nostro e qualcun altro, e quello delle inserzioni pubblicitarie a pagamento su quegli stessi media per vendere immobili orrendi costruiti in dispregio anche dell'Unesco e messi sotto inchiesta con anni di ritardo da magistrati che ci operano nell'omonimo Tribunale, che mostra crepe funzionali accanto a piazze e vie inaugurate da Achille Variati e dal suo vice (si chiamerebbe Jacopo Bulgarini d'Elci, ma il nome è stato cassato dagli amici degli amici a Palazzo Trissino da quando li ha accusati di connivenza col "sistema Zonin", anche se solo per una volta...), piazze e vie che ospitano mostre e cocktail che inneggiano a un bello che era progettato solo nei conti economici del gruppo Maltauro che l'ha costruito.
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Continuiamo ad occuparci, assicurando l'anonimato se non richiesto diversamente in maniera esplicita, delle richieste di consigli che arrivano al nostro indirizzo mail specifico [email protected] (tel. 0444-1429915, redazione a Vicenza in viale Milano 31) riservato ai soci traditi dalla BPVi che volessero una prima risposta ai loro problemi per i quali cerchiamo di indicare strade da percorrere con l'aiuto di studi legali e associazioni di azionisti. Oggi esaminaimo il caso di un lettore/socio "costretto" a divenatre cattivo pagatore per l'incrocio malefico tra azioni che non ha potuto vendere per soddisfare le sue necessità e prestito che ha dovuto, prima, accettare e, poi, subire nelle sue conseguenze a valore dei titoli azzerati.
Egr. Direttore, le riassumo di seguito la mia vicenda personale iniziando dall'informazione che sono socio Banca Popolare di Vicenza dal 2002.
Si è conclusa questa mattina, 28 ottobre, l’intervista di Radio Padania a Giovanni Coviello, direttore di VicenzaPiù, sulla Fondazione Roi. Una battaglia combattuta in solitudine come ricorda il giornalista conduttore di Onda Libera Giulio Cainarca riprendendo il colloquio iniziato ieri, 27 ottobre. Un silenzio “grave del sistema Vicenza†come dichiara Coviello, anche sull’udienza che ha coinvolto proprio il nostro Direttore per cui Gianni Zonin, in qualità di presidente della Fondazione Roi, ha chiesto un risarcimento danni di 1 milione di euro a favore della fonadazione paradossalemente difesa dalle nostre rivelazioni.