Archivio per tag: Gianni Zonin

Categorie: Cinema, Banche

"La grande bellezza" e 62,50 euro: due titoli fasulli della BPVi di Gianni Zonin. Il primo rimane un capolavoro dell'arte, attendiamo Cappelleri e i giudici per definire il secondo

Martedi 5 Luglio 2016 alle 14:27
ArticleImage «Che c'eravamo persi? Un anziano regista, interpretato da Giulio Brogi, confida al Jep Gambardella di Toni Servillo l'eccitazione provata per il primo semaforo installato a Milano: "Mi pare che fosse il 12 aprile 1925. Mio padre mi mise sulle spalle perché c'era una gran folla, ma capisce? Una folla, radunata per vedere un semaforo. Che bellezza! Che grande bellezza!". Se non altro, negli oltre trenta minuti aggiuntivi capiamo il perché del titolo: poco c'entrava la sciupata magnificenza dell'Urbe, la grande bellezza era meneghina, la grande bellezza era un semaforo». È così che Federico Pontiggia su Il Fatto Quotidiano ci racconta la proiezione tre anni dopo il suo trionfo del film La grande bellezza "allungato" di 31 minuti di scene che «Paolo Sorrentino girò e poi tolse - precisa Malcom Pagani sullo stesso quotidiano - nel licenziare l'opera premiata con l'Oscar nel 2013».

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Luciano Colombini è il nuovo ad di Banca Finint: nel 2007 intuì quello che sarebbe successo e lasciò BPVi in contrasto con Gianni Zonin e il suo "pupillo" Sorato

Lunedi 4 Luglio 2016 alle 21:04
ArticleImage Lo spezzino ma con forti radici vicentine Luciano Colombini è il nuovo ad di Banca Finint, dopo essere uscito sbattendo la porta nel 2007 dalla Banca Popolare di Vicenza per il suo totale disaccordo con la linea di Gianni Zonin e dato pochi giorni fa, erroneamente, come successore di Francesco Iorio in Via Btg Framarin. Al manager, ricco di relazioni sul territorio e profondo conoscitore del sistema bancario (ultimamente è stato alla testa del Banco di Desio ai cui successi ha fortemente contribuito prima di uscirne in accordo con la famiglia Gavazzi) sono affidate le deleghe di Andrea De Vido, socio al 50% di Enrico Marchi ma in allontanamento dalla sua linea,  per portare l'istituto di Conegliano a diventare una sorta di Mediobanca del Nordest.

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Categorie: Banche

Sportelli bancari, Stefano Righi: da noi un terzo di dipendenti e agenzie in più della media UE. E Zonin per BPVi puntava a 1.000 filiali

Lunedi 4 Luglio 2016 alle 13:32
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Stefano Righi (@righist) sul Corriere economia di oggi sottolinea uno dei grossi problemi che affliggono le banche italiane, l'eccesso di dipendenti legato a uan mancata digitalizzazione del nostro sistema e al conseguente eccesso di filiali sul territorio, che il caso della Banca Popoalre di Vicenza ha evidenziato in maniera clamorosa con l'obiettivo parosssiticamente ripetuto da Gianni Zonin e amplicato dai media locali di voler arrivare a doppiare le 800 sedi per poi puntare alle 1000. Oggi di filiali da chiudere nel Vicentino ce ne sono un bel po' anche perchè quelle esistenti hanno soprattutto contribuito a piazzare azioni che da 62,50 euro sono crollate ai 10 centesimi attuali, per giunta non liquidizzabili. Ci dispiace, ovviamente, per i dipendenti, a parte per quelli che avessero contribuito a impoverire chi si fidava ciecamente di loro, ma questo "rigonfiamento" della  BPVi è un altro degli errori che hanno impoverito la banca e i suoi soci.

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Macelleria finanziaria: l'80% delle sofferenze è del 10% dei clienti delle banche tanto poi le pagano i "poveracci", il 90% del totale. Meno male che BPVi ha fatto credito al territorio...

Domenica 3 Luglio 2016 alle 11:58
ArticleImage Il 24 gennaio, dopo altri e, ovviamente, non solo nostri warning precedenti, pubblicavamo una nota, in cui evidenziavamo come l'iscrizione ai sindacati costasse di più ai disoccupati titolavamo e titolavamo sul fronte finanziario: "Sofferenze bancarie: i grandi debiti li fanno i grossi, ma li pagano i piccoli...". Oggi in una nota la CGIA di Mestre aggiorna e ribadisce questa terribile verità: "L'80% delle sofferenze e' delle grandi imprese". In soldoni i debiti li fanno i grossi che usufruiscono della gran parte del credito bancario, poi non li pagano mettendo in crisi le banche che, a quel punto, stringono i cordoni della borsa, già povera, per il 90% dei clienti. E meno male che i vecchi vertici della Banca Popolare di Vicenza e della Veneto Banca, i politici complici, con i loro silenzi se non con le loro coperture e le loro alleanza, e certi colleghi "smidorlati" oltre a  prendersela con la BCE, brutta e cattiva, hanno sostenuto che beh, sì, qualche errore Gianni Zonin e Vincenzo Consoli con i loro sodali lo avranno pur pur fatto ma solo per concedere credito ai territori. 

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"Tutto va ben madama la marchesa", la canzone preferita dallo "smidorlato" che racconta o beve bugie sulla BPVi: ora tocca alla liquidità che mai avrebbe potuto avere

Domenica 3 Luglio 2016 alle 01:36

«Ci sono stati momenti in cui tanto la Banca Popolare di Vicenza quanto Veneto Banca hanno avuto problemi di liquidità. La perdita repentina di raccolta e i contemporanei impegni finanziari hanno fatto scendere l'indice Lcr (Liquidity coverage ratio), che misura, appunto, il rischio di liquidità delle banche, sotto i livelli previsti dalla Bce. Parte dei 150 miliardi di garanzia pubblica che la Commissione europea ha concesso di stanziare al governo italiano sarebbe servita per fronteggiare i problemi legati alle difficoltà di ottenere i finanziamenti necessari per ripristinare i livelli minimi. Di qui a dire, però, che le due ex popolari venete si sarebbero potute salvare anche senza il pronto soccorso del fondo Atlante, ce ne corre»: e ce ne corre più di tanto perchè quello che ha scritto Marino di Thiene, Smiderle per gli amici della BPVi, sul quotidiano confindustriale locale parte da un'informazione ancora una volta data ai suoi lettori in maniera così errata da farci chiedere al collega "smidorlato" se c'è o ci fa...

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L'Alta Velocità "ingoiata" come una Tic Tac dal Consiglio comunale addomesticato: che dice sì a Variati e non osa prendere posizione sullo scandalo della BPVi targata Zonin e Zigliotto

Giovedi 30 Giugno 2016 alle 23:53
ArticleImage Oggi in Consiglio comunale andava in scena la commedia dell'approvazione dell'idea "sindacale" per l'attraversamento di Vicenza della linea dell'Alta Capacità Alta Velocità (stazione in centro, ci piace, e una inutile, non ci piace, ma di certo dispendiosa fermata in Fiera, non meglio definita e senza un piano economico, ha detto Liliaan Zaltron di M5S, che non sia l'utilità di certi espropri danarosi in quell'area a fronte di espropri dolorosi di case abitate in città. Di fronte alla Sala Bernarda stendevano, intanto, un striscione di protesta contro il cemento che ha ricoperto e sta sommergendo la città forse ex Unesco della Banca ex Popolare di Vicenza dell'area ex ricca del Veneto, i soliti pochi impegnati, come pochissimi, 547, sono stati i partecipanti allo sparuta consultazione online e ben poco significativi quelli coinvolti nel sondaggio Ipsos (i chiamati erano i possessori di telefoni fissi...).

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La madre di tutte le vergogne di Vicenza? La gestione Zonin di BPVi e Fondazione Roi: Bankitalia non sa più a chi vendere i suoi immobili e il 28 giugno scadevano i termini per l'assemblea di bilancio della Roi

Mercoledi 29 Giugno 2016 alle 23:28
ArticleImage La madre di tutte le vergogne di Vicenza, di cui abbiamo fatto un primo elenco ieri, è indubbiamente la gestione della fu Banca Popolare di Vicenza che si personifica in Gianni Zonin, indagato e francescanamente spogliatosi di tutte le sue proprietà a favore della "famiglia", e nel suo Cda forte di uomini come Giuseppe Zigliotto, indagato, ex presidente di Confindustria Vicenza e tuttora nel Cda della confindustriale Luiss di Roma, e Matteo Marzotto, condannato in primo grado per reati da estero vestizione della vendita della Valentino Fashion Group da lui presieduta e confermato da Achille Variati alla presidenza della Fiera di Vicenza. Il re del vino ora proverà a scaricare le sue reponsabilità sui massimi dirigenti, come Samuele Sorato, da lui adeguatamente scelti e che rispondevano a lui per allungare i tempi di per sè già tecnicamente (e italicamente?) lunghi che la magistratura impiegherà per una sentenza già emessa, però, da oltre 118.000 soci dilapidati, con l'eccezione dei soliti buoni amici, del loro patrimonio, crollato da 62,50 euro ad azione a 10 centesimi, per giunta ancora non liquidizzabili.

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Le vergogne di Vicenza: dalla BPVi di Zonin e Zigliotto a Borgo Berga e alle tolleranze di Variati pro Marzotto, Rosini, Bortoli & c. Uno squarcio di luce con l'Aim di Colla e Vianello?

Martedi 28 Giugno 2016 alle 23:14
ArticleImage Da sempre il compito delle testate VicenzaPiù è quello di fare da cani da guardia del potere e molti lettori, sempre di... più ci incoraggiano a proseguire su questa strada e ci ringraziano anche se non ci sembra di dover essere lodati per fare quello che dovrebbe fare tutta la stampa, se libera. È particolarmente significativo al riguardo Il successo di "Vicenza. La città sbancata", il nostro libro che è di denuncia ma soprattutto è la testimonianza di come si può fare giornalismo senza padroni raccontando dal 13 agosto 2010 quello che stava accadendo nelle stanze del potere e dei poteri locali, la Banca Popolare di Vicenza e le sue succursali a Palazzo Bonin Longare, a Palazzo Trissino e in tutti i palazzi del potere.

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Luca Zaia e i qui pro quo del foglio locale: centesimi per BPVi e Veneto Banca pagati da Atlante, che però ha speso 2,5 miliardi; Quaestio confusa con Atlante; tempi errati. Ma anche il governatore si illude sulla fusione

Domenica 26 Giugno 2016 alle 22:17
ArticleImage «Non si finisce mai di imparare. Abbiamo capito che il Fondo Atlante con pochi centesimi di euro si è comprato due banche». Così il governatore Luca Zaia avrebbe detto ieri "a margine dell'inaugurazione del centro logistico Zanardo a Treviso" (foto TrevisoToday), secondo la settantenne stampa locale in un articolo senza firma, sull'acquisto di fatto da parte di Atlante anche di Veneto Banca oltre che di Banca Popolare di Vicenza tramite la sottoscrizione "obbligata" del loro aumento di capitale. Di questa frase non c'è, però, traccia sul CorVeneto che ha pubblicato al riguardo dell'inaugurazione del centro Zanardo e sui problemi delle due ex Popolari Venete due corrispondenze firmate.

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Fiaccolata sotto alla villa di Gianni Zonin, ci sarà anche Rai3 con Ballarò: "fronte comune tra banche di credito cooperativo e banche locali"

Domenica 26 Giugno 2016 alle 17:52
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Martedì sera 28 giugno alle ore 20 a Montebello vicentino Federcontribuenti ed altre associazioni vicine ai risparmiatori veneti defraudati dei risparmi in conseguenza dei recenti crack bancari indice una fiaccolata nella piazza principale del Paese. I manifestanti formeranno un lungo serpentone lungo il corso del Paese circondando idealmente la villa veneta appartenuta fino allo scorso gennaio a Gianni Zonin, ex patron della Banca popolare di Vicenza che con un atto notarile ha donato la villa al figlio, riservandosi il diritto di abitazione.

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Commenti degli utenti

Lunedi 26 Novembre 2018 alle 10:21 da Luciano Parolin (Luciano)
In Per Colombara troppi supermercati in apertura a Vicenza: ad approvarli fu l'amministrazione di cui faceva parte

Sabato 17 Novembre 2018 alle 00:12 da Kaiser
In IEG, dimissioni anticipate di Matteo Marzotto: scoperta la rappresentanza sia pur minima di Vicenza a Rimini a poco da sbarco in Borsa

Martedi 13 Novembre 2018 alle 23:55 da Kaiser
In Fare i conti con l’Europa o per l’Europa, l'ex ministro Padoan a Vicenza: "l'Italia è un paese bancocentrico e ha un problema di credibilità"
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