Mercoledi 20 Aprile 2016 alle 00:39
Se solo a tarda sera di lunedì il consiglio di amministrazione della Popolare di Vicenza ha approvato la, a dir poco, "anomala" mega
forchetta di prezzo (da 10 centesimi di euro e 3 euro) l'atteso incontro di oggi, mercoledì 20 aprile, al Four Season di Milano per presentare l'aumento di capitale da 1,763 miliardi di euro e la contestuale quotazione in Borsa è saltato stasera sul tardi. La Consob non avrebbe, infatti, sciolto tutte le sue riserve, per lo meno procedurali, sull'operazione e a Iorio & c. toccherà lavoro supplementare per soddisfare le richieste di un organo di controllo del mercato che, come Bankitalia, con i suoi pressing e le sue imposizioni di questi giorni sta dimostrando quanto prima sia stato colpevolmente distratto se non assente.
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Lunedi 18 Aprile 2016 alle 09:13
"Popolari venete. Una soluzione alla milanese" titola
Il Corriere della Sera un lucido articolo di Stefano Righi che vi proponiamo di seguito, mentre ci sarebbe un'intesa di fatto secondo la quale il Fondo Atlante, di cui fanno parte Unicredit, Intesa, Cdp e varie altre istituzioni finanziarie e assicurative, tra cui Unipol, "si prenderebbe" Banca Popolare di Vicenza assumendosi al suo posto l'onere dell'inoptato e alleviando così l'impegno diretto sul quale Unicredit stessa aveva espresso forti perplessità , che unite a quelle di Intesa per il suo analogo impegno con Veneto Banca, hanno portato il Governo a promuvere gli accordi che hanno generato il fondo di salvataggio Atlante, privato ma con garanzie collaterali ben più ampe.
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Domenica 17 Aprile 2016 alle 12:01
Sei miliardi, in gran parte di risparmiatori e piccoli soci indifesi, sono stati bruciati da chi ha gestito male la Banca Popolare di Vicenza: se consapevolmente è reato, che resterà forse e perlomeno a lungo impunito, se inconsapevolmente è incapacità di questa terra di esprimere manager e leader all'altezza delle sue ormai essiccate potenzialità . Sei miliardi, in gran parte vicentini, sono stati sottratti all'economia del territorio, che è e sarà in crisi, quindi, più del resto dell'Italia: e nessuno affronta questo aspetto del dramma! Non lo affronta così tanto che la Fondazione Roi, con la cassa azzerata dai trenta milioni di euro investiti nella carta straccia delle azioni BPVi, mentre imperava in Banca e in Fondazione lo stesso presidente (in conflitto di interessi?), vota "no" all'azione di responsabilità contro Zonin & c.
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Venerdi 15 Aprile 2016 alle 19:44
I verbali dell'assemblea della Banca Popolare di Vicenza dello scorso 26 marzo, pubblicati sul sito della Banca Popolare di Vicenza (
clicca qui), svelano i nomi di chi, votando contro o anche astenendosi, ha impedito almeno per l'ora l'approvazione dell'azione di responsabilità contro la gestione dell'ex presidente Gianni Zonin e del suo Cda. Se decisive sono state le astensioni di Cattolica (8,96% del capitale presente e partecipata essa stessa dalla BPVi) e Generali (3,61%) che col voto favorevole del loro 13,57% avrebbero portato a far prevalere chi ha votato a favore facendo salire al 51,62% la loro quota che si è, invece, fermata al 38,05%.
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Martedi 12 Aprile 2016 alle 23:03
Domani da parte di Atlante, il fondo messo in pista da Cassa Depositi e Prestiti su "sensibilizzazione" del governo, ci potrebbe essere il deposito presso le autorità di vigilanza della "
preautorizzazione per acquistare una partecipazione di maggioranza" nella prima delle banche di cui dovrà andare in soccorso, la Banca Popolare di Vicenza seguita a breve da Veneto Banca, la cugina corteggiata ma mai amata anche se con una salute meno cagionevole della Vicentina non avendo mai beneficiato degli "aiutini" di Banca d'Italia. Nel fondo, queste sono le altre notizie "venete", il Banco Popolare (di Verona), Cattolica (l'assicurazione veneta con partecipazioni incrociate con la Popolare di Vicenza) e Cariparo (la Fondazione di Padova e Rovigo) metteranno soldi.
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Domenica 10 Aprile 2016 alle 08:48
Il vescovo di Vicenza, Monsignor Beniamino Pizziol, venerdì scorso, 8 apprile, riferendosi alla "crisi" della banca Popoalre di Vicenza ha dichiarato "
i responsabili devono porre rimedio a tale dissesto e restituire il denaro!". Sappiamo tutti, o quasi, che la Chiesa è attraversato anch'essa sa sussulti di speculazioni e da conati di ricchezza contro cui papa Ratzinger si è dimesso per lanciare un messaggio di una forza sovrumana che ha raccolto con altrettanta determinaziona Papa Francesco. Ma evidentemente non deve pensarla così Giuseppe Sartori, un lettore della stampa amica, della Banca Popolare di Vicenza
dal 1867 ci dicono, che ha inviato una lettera pubblicata lì sabato a tutta pagina (e per giunta di fronte alla rubrica più letta, quella degli annunci funebri) e che qui riprendiamo per proporla anche ai nsotri lettori.
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Venerdi 8 Aprile 2016 alle 22:38
A chi non è capitato, appena arrivati a scuola, di incontrare il bulletto che ti tormentava a scuola e di essere difesi dall’amico che ti dava una mano nei momenti di bisogno? La stessa situazione, seppur paradossale, si potrebbe ricostruire in ciò che è avvenuto in due episodi nel 1867 e nel 1879 riiportati nel libro “La storia della banca Popolare Vicentina†di Gabriele De Rosa edizione Laterza, regalato ai soci in edizione speciale da..., sì proprio da lui, dall'ex presidente Gianni Zonin oggi quasi "
scomunicato" dal vescovo Pizziol, ndr. I due episodi mettono insieme la Banca Popolare di Vicenza e il sostegno ricevuto già allora dal Giornale di Vicenza.
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Giovedi 7 Aprile 2016 alle 11:16
Immaginate di essere dei vicentini a metà ‘800, più precisamente nel 1868. Il Veneto è da due anni annesso al regno d'Italia, Vicenza è una rigogliosa cittadina di 35.690 abitanti situata alle pendici di Monte Berico piena di contadini, artigiani e piccoli imprenditori mercantili. In questo contesto di epoca vittoriana volete aprire una vostra attività , ma non avete le risorse necessarie per avviarla. Vi trovate, dunque, a chiedere un mutuo all'unico istituto bancario presente a Vicenza, una banca nata nel settembre di due anni prima, 1866, la Banca Popolare di Vicenza. Con un capitale sociale di 49.320 Lire e 414 soci essendo l'unica banca presente nel territorio fino al 1876 (cosa che non potete all'epoca conoscere) siete "costretti" a chiedere loro un prestito per aprire la vostra attività .
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Martedi 5 Aprile 2016 alle 01:10
Se, come visto, i
responsabili della mancata azione di reponsabilità contro Zonin & c. non sono i dipendenti della Banca Popolare di Vicenza, forse molti di loro sono tra i soci top 999 BPVi (in effetti 998 più nominalmente la Banca a cui vengono tecnicamente associati tutti gli altri più piccoli, in totale circa 117.000). Abbiamo pubblicato nomi e dati di questi soci di cui a seguire forniremo i dettagli dei top fra i top, fino al n. 56, la Zeta srl di Giuseppe Zigliotto, membro del Cda della banca dal 2003, indagato e in uscita per fine mandato dalla presidenza di Confindustria Vicenza, ma con i suoi successori a lui dati per grati. Sono da cercare fra i soci top quelli che hanno, almeno per ora, salvato con un mare di astensioni chi ha affossato banca ed economia del territorio perchè con la fine del voto capitario erano i grandi azionisti con le loro azioni ad avere peso in assemblea.
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Domenica 3 Aprile 2016 alle 12:34
Prorogare l’aumento Pop Vicenza? Solo con l’approvazione della Bce.
di Mario Gerevini, Il Corriere della Sera
Mentre emerge il decisivo «dettaglio» che nessuna proroga all’aumento della Banca Popolare Vicenza può essere disposta senza l’autorizzazione della Bce, Gianni Zonin vende ancora i suoi beni. E la moglie (nella foto) compra. Anche il bar di Gambellara (Vi), paese natale dell’ex banchiere. Per ora è scongiurata (ma non esclusa) l’azione di responsabilità per eventuali illeciti di amministratori, sindaci e manager nella gestione della banca. E non è detto che le mosse dell’ex presidente della Popolare abbiano a che fare con timori di rivalse risarcitorie. Ma le voci che stia vendendo il vendibile, dopo le dimissioni a novembre dalla banca, trovano nuove conferme. Prima infatti si è parzialmente sfilato dal gruppo di famiglia, la Casa Vinicola Zonin, passando il testimone e il controllo ai figli. Poi si apprende che ha ceduto alla moglie per 325mila euro una porzione di immobile adibito a bar a Gambellara.
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