Categorie: Politica, Lavoro, Economia&Aziende
Giovedi 26 Luglio 2018 alle 07:19
Nel giorno della morte di
Sergio Marchionne, i protagonisti del capitalismo italiano e della politica si affannano a costruire un'immagine condivisa, ecumenica, perfino nazional popolare del manager. Ma questo santino di Marchionne è completamente fasullo. Marchionne ha salvato la Fiat, ma ha distrutto tutto quello che la Fiat rappresentava per questo Paese. Perché non rispondeva a logiche di politica industriale o di ricerca del consenso, ma strettamente finanziarie, il suo (lauto) stipendio dipendeva dalla soddisfazione dell'azionista di riferimento, cioè la Exor della famiglia Agnelli e di John Elkann, non dall'impatto delle sue scelte sul Paese.
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Domenica 18 Marzo 2018 alle 12:15
Continua il silenzio generale della stampa locale e dell'amministrazione comunale uscente di
Achille Variati sullo scandalo della
Fondazione Roi, nel cui cda a guida
Ilvo Diamanti ancora siede il prof.
Giovanni Villa, o
Giovanni Carlo Federico Villa che dir si voglia,
censurato ufficialmente per suoi comportamenti anche dall'Università di Bergamo in cui insegna a tempo pieno ("
ancora per poco" ci dicono fonti di quella città ) e a cui non aveva chiesto, come da legge, il permesso di ricoprire un ruolo retribuito proprio dalla Roi come direttore tecnico o scientifico che dir si voglia dei
Musei Civici di Vicenza (salvo le aggiunte sul sito comunale, postume alle nostre denunce, erano e sono solo la Pinacoteca Chiericati, il Museo Naturalistico Archeologico di S. Corona e il Museo del Risorgimento e della Resistenza).
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Categorie: Economia&Aziende
Mercoledi 28 Febbraio 2018 alle 12:35
È tutto alla luce del sole e nessuno ha nulla da ridire. Eppure la maxi cessione di "sofferenze" (i crediti inesigibili) del Monte dei Paschi, la più grande mai fatta in Europa, è un groviglio di interessi in cui è chiaro solo chi perde: la banca, costretta alla svendita dalla Bce. E chi fa l'affare (che può valere circa 200 milioni):
Quaestio, gestore del fondo
Atlante II, e i suoi top manager capitanati dall'economista Alessandro Penati. Tra un comizio e l'altro nel collegio senese, dove è candidato per il Pd, il ministro dell'Economia
Pier Carlo Padoan, azionista di controllo dell'istituto passato sotto lo Stato, potrebbe chiarire le anomalie di questa storia che ha creato malumori anche tra i suoi più stretti collaboratori.
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Mercoledi 10 Gennaio 2018 alle 14:18
L'operazione - nelle carte secretate della procura di Roma la telefonata dell'allora editore di "Repubblica" con il suo broker. Un affare da 600 mila euro. L'ingegnere seppe in anticipo della riforma e ordinò acquisti in borsa sulle banche"Passa, ho parlato con Renzi ieri, passa". Il 16 gennaio 2015, l'ingegnere Carlo De Benedetti chiama il suo broker Gianluca Bolengo per invitarlo a comprare azioni di banche popolari. L'allora presidente del Gruppo Espresso (che edita Repubblica) gli spiega di aver saputo che a breve il governo varerà la riforma del settore: è stato il premier in persona - dice - a riferirglielo il giorno prima.
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Mercoledi 27 Dicembre 2017 alle 10:22
"
Bitcoin, c'è una miniera d'oro nel deserto industriale bulgaro. Dove c'erano le industrie oggi si "fabbricano" criptovalute: scaffali pieni di computer e "minatori" davanti agli schermi. Si producono qui, vicino sofia, perché l'energia costa un terzo":in questo servizio con quello successivo a cui viene affiancato un glosssario
Virginia Della Sala, inviata a Sofia da
Il Fatto Quotidiano, spiega, quasi, tutto sui
Bitcoin, sulla criptomonete e sulla criptorete oltre che sul loro complesso meccanismo di "emissione" e "valorizzazione" nelle more di un mondo che è sempre più finanza e sempre meno economia, con i rischi connessi sempre più noti a tutti, ma corsi da un maggior numero di persone che pensano, sperano, di essere più furbi o più fortunati di altri. Leggete e ragionate dopo essere stati informati.
Il direttore
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Mercoledi 13 Dicembre 2017 alle 10:18
A metà delle sue sette ore di audizione,
Carmelo Barbagallo, capo della
vigilanza della
Banca d'Italia, regala alla commissione d'inchiesta parlamentare sulle banche una perla a futura memoria: è il primo dirigente a negare che in Via Nazionale ci possano essere dei
massoni. L'uscita lenirà i dolori delle migliaia di truffati a cui in questi anni di crac bancari non è rimasto che pensare che le troppe amnesie della vigilanza e le lentezze di certe Procure si spiegassero solo con storie di grembiulini. Questione di dettagli.
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Domenica 10 Dicembre 2017 alle 10:11
Giuseppe Mussari non ha dunque colpe nel disastro del
Monte dei Paschi di Siena? Non esageriamo. La sentenza della Corte d'appello di Firenze che l'ha assolto dall'accusa di ostacolo alla vigilanza va presa per quello che dice. Visto che la Commissione parlamentare d'inchiesta, inquinata dalle strumentalizzazioni politiche, non aiuta quanto potrebbe, chi vuol capire deve tenere il timone fermo sulla rotta indicata dai fatti. I quali pongono tre questioni. La prima è che dieci anni fa Mussari ha investito 17 miliardi per comprare la banca Antonveneta che ne valeva 3.
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Venerdi 17 Novembre 2017 alle 09:48
In apparenza si tratta del solito pasticcio tra burocrati della
Consob e della
Bankitalia, risalente a otto anni fa. Eppure il giallo dello scambio di lettere tra le due vigilanze dell'ottobre 2009 peserà molto nella risposta alla madre di tutte le domande: sulla
Banca Popolare di Vicenza, che il presidente
Gianni Zonin guidava verso il baratro, la vigilanza è stata solo distratta o era ispirata dalla precisa volontà di non disturbare il banchiere amico? Nelle ultime due sedute della Commissione parlamentare d'inchiesta la questione è stata al centro di una schermaglia tra il senatore
Andrea Augello e il presidente
Pier Ferdinando Casini.
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Venerdi 10 Novembre 2017 alle 10:14
La confessione - Barbagallo si arrende: "su Zonin facevamo solo brevi sintesi". Casini: "il confronto con Apponi non serve più". L'uomo di Vegas: "non ci davano le ispezioni". La difesa: "per agevolarli"A cento anni dall'originale la Banca d'Italia ha avuto ieri la sua Caporetto e il capo della Vigilanza Carmelo Barbagallo è stato il suo Cadorna (qui il video e la cronaca dell'audizione-testimoninza di ieri, 9 novembre, ndr). Dopo mesi di sprezzante rivendicazione dell'infallibilità della Banca d'Italia, di ostinata derubricazione a "polemica giornalistica" di ogni critica, di assimilazione di qualsiasi dubbio ad aggressione in malafede alla sacra indipendenza di Palazzo Koch, la verità è emersa oltre ogni ragionevole dubbio. Il governatore Ignazio Visco ha ripetuto per anni il mantra "daremo conto nelle sedi opportune".
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Mercoledi 8 Novembre 2017 alle 09:33
A corredo del video con l'audizione di Fabrizio Viola e degli altri commissari delle due ex banche venete ora in liquidazione coatta amministrativa, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, proponiamo il commento che ne fa Giorgio Meletti su Il Fatto Quotidiano.
In commissione banche si spara sul pianista Padoan. Ieri (7 novembre, ndr) fuoco di fila contro il governo che ha dormito per mesi per poi cedere le due venete a Intesa Sanpaolo per un euro, subendo il ricatto di Messina.
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