Oggi, giustamente, tutti i vicentini di cui è stato un idolo al Menti, direi tutti gli italiani che l'hanno visto (a Madrin di persona, in tv allora o nelle mille trasmissioni successive) condurre l'Italia alla vittoria nei mondiali del 1982 in Spagna davanti a un vero presidente del popolo come Sandro Pertini e, sicuramente, moltissimi amanti del calcio nel mondo intero, tutti questi oggi, dicevo, fanno gli auguri a Paolo Rossi per i suoi sessanta anni. Anche io mi associo tanto più che anni fa andai con lui a Bologna per proporlo come presidente di immagine (e che immagine!) alla Lega Pallavolo di Serie A Femminile dove alla fine non fu accolto per i soliti giochini all'italiana, in cui caddi anche io, ingenuamente, vari anni dopo proponendo in una Lega frantumata da mille beghe tal... Mauro Fabris, che è ancora saldamente in sella da quelle parti e non solo. Tutto questo per dirvi che anche io non posso non amare Paolo Rossi.
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Da Milano arriva un monito a Confindustria Vicenza. Fino ad oggi e negli ultimi anni i bilanci mostrano utili o pareggi risicati per Athesis, l'editore anche de Il Giornale di Vicenza che grazie a una catena infinita di scatole... venete da noi rivelata fa capo alle due associazioni industriali di Vicenza e Verona, e perdite continue per Publiadige, strane per una concessionaria esclusiva di pubblicità che, evidentemente, dà ai giornali rappresentati più soldi di quanti ne raccolga al netto delle spese. E che qualcosa non vada nei conti lo conferma, poi, il fatto che, nonostante queste sistemazioni di poste di bilancio, Il Giornale di Vicenza ha avuto accesso alle normative per lo stato di crisi, che gli hanno consentito di "tagliare" la redazione, una misura a cui il 5 settembre si è aggiunta la cacciata repentina di Ario Gervasutti a cui non sarebbero estranei motivi economici...
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A quasi una settimana dal "licenziamento in tronco" di Ario Gervasutti, il direttore che da sei anni lo gestiva, la proprietà de Il Giornale di Vicenza (l'Athesis controllata, come abbiamo rivelato. da una fitta ragnatela di società con un multilpo consistente di membri dei relativi Cda e che affida al socio di riferimento locale, Confindustria Vicenza, la gestione del quotidiano di Via Fermi) non ha ancora avuto il buon gusto di informare compiutamente sul fatto avvenuto il 5 settembre e comunicato solo con due fredde righe ufficiali il 7 i suoi lettori, a cui dovrebbe almeno un po' di trasparenza, dopo il buio con cui ha coperto di anno in anno tante storie scomode, una su tutte e per tanti anni il flop annunciato (vedi il nostro "Vicenza. La città sbancata") della Banca Popolare di Vicenza da cui non hadifeso migliaia di suoi lettori con un'informazione appena più "equidistante".
«Banca d'Italia ridà a rate a Vicenza quanto ricevuto da BPVi per palazzo Repeta: affitto record dei suoi uffici per 202.000 euro annui. A Giuseppe Zanetti, vip Fiamm di Dolcetta?» così scrivevamo e "provocavamo" gli interessati sulla notizia che Bankitalia «stando al suo sito, paga per i suoi uffici, un appartamento in centro al primo piano della Galleria del Pozzo Rosso, al civico 13, dove ha concentrato i pochi dipendenti rimasti, 202.000 euro all'anno, la cifra più alta per uno qualunque degli uffici non di proprietà in cui opera». Volevamo saperne di più, scrivevamo poi, «sull'operatività della sede di "vigilanza", sulle dimensioni dell'ufficio e sui vicentini beneficiari del canone d'affitto» che ci chiedevamo se fosse in qualche modo «riparatorio» per il gentile e discusso acquisto per ben per 9,3 milioni di euro da parte della Banca Popolare di Vicenza con Gianni Zonin presidente di Palazzo Repeta, la sede precedente di Banca d'Italia a Vicenza.
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Banca Popolare di Vicenza, con il patrocinio della Regione Veneto, comunica in una nota di aver attivato un conto corrente dedicato alla raccolta di fondi per aiutare i territori del Centro Italia interessati dal terremoto dello scorso 24 agosto. Chiunque voglia sostenere questa iniziativa di solidarietà può effettuare un bonifico al conto corrente intestato a “Banca Popolare di Vicenza per i terremotati del Centro Italiaâ€, IBAN: IT09 U057 2811 8010 1757 1340 541. Per tutti coloro – clienti o non clienti della Banca – che effettueranno il bonifico presso una delle filiali di Banca Popolare di Vicenza e di Banca Nuova, è prevista l’esenzione dalle commissioni bancarie.
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Il video che vi mostriamo ("A Family Business, A Business of Families", 10 aprile 2013) lo abbiamo pubblicato ieri, domenica 4 settembre, alle 17.51, ma, visto, l'enorme successo che sta riscuotendo lo ripubblichiamo ora in cima al nostro portale di informazione per raccontare in 13 minuti, con le sue stesse parole e con le imamgini da lui scelte, l'indubbio successo imprenditoriale di Gianni Zonin e della sua famiglia. È di sicuro una bella storia quella che la "Casa Vinicola Zonin - Vintners since 1821" mostra al mercato Usa, dove, in Virginia, dal 1976 è targata Zonin la Barboursville Vineyards, la tenuta che fu di Thomas Jefferson, utilizzando come testimonial il famoso gambellarese, enologo a 19 anni mentre la mamma lo voleva "avvocato" e che ora da poco meno di un anno ha ceduto, prudentemente, proprietà e bastone di comando di aziende e possedimenti vari proprio alla sua famiglia a causa delle vicende che l'hanno coinvolto come presidente ventennale della Banca Popolare di Vicenza nel cui Cda è stato per ben 36 anni.
Siamo sobbalzati sulla sedie della nostra redazione mentre cercavamo notizie su Matteo Marzotto, il presidente di Fiera di Vicenza in questi giorni impegnato con gli ultimi preparativi dell'edizione settembrina del 2016 della manifestazione internazionale VicenzaOro. “Dopo due settimane tra la vita e la morte è morto Matteo Marzottoâ€. Una bufala o “sparata†pubblicitaria per lanciare l'evento in Fiera? Nessuna delle due. Si tratta solo di un omonimo 22enne di Pordenone deceduto in un incidente in moto nell'agosto scorso. La notizia che stavamo cercando è un'altra: un gossip che sta circolando sui media dopo le foto pubblicate dal settimanale Gente in edicola questa settimana nelle quali compare Matteo Marzotto in vacanza al mare a Porto Ercole in compagnia di Nora, studentessa di giurisprudenza e modella croata di 23 anni.
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L'altro giorno ho incontrato una signora vicentina, per l'esattenza di Gambugliano, Chiara Garbin, che mi aveva chiesto una copia di "Vicenza. La città sbancata" e che per professione e "missione" si occupa di protezione civile. Con lei, quando ci incrociamo, mi piace scambiare due chiacchiere visto che la "politica" lei non la pratica ma la ama: «mio padre era segretario comunale e dipendente unico del Comune prima di diventarne sindaco e riceveva in ogni momento della giornata i cittadini che avessero problemi: Ricordo, io ero piccola, che un signore bussò alla nostra porta a mezzanote, svegliandoci di soprassalto e mettendoci un po' di paura, perchè era tutto preoccupato dovendo andare in Francia la mattina stessa e si era accorto di avere la carta di identità scaduta. E mio padre cosa gli dice? "Vai a Vicenza, lì fatti le foto e poi torna in Comune che nel frattempo io riapro e preparo tutto..."».
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Successo chiama successo: il libro cartaceo “Vicenza. La città sbancata†realizzato dalla redazione di VicenzaPiù ed edito da MediaChoice, disponibile nelle migliori librerie o presso la nostra redazione in viale Milano è esposto anche al centro nella vetrina della libreria in stazione a Vicenza, visibile ai tanti passanti che popolano la storica fermata dei treni in viale Roma. E nella classifica mondiale delle vendite Amazon il volume, che non è un libro romanzato ma una raccolta di articoli di 342 pagine, è salito dal 56° al 34° posto nella categoria Economia Crisi e disastri finanziari. Oltre che su Amazon il libro è disponibile in altre 34 piattaforme di e-commerce, anche in e-book a soli 4.99 euro.
In un gustoso articolo suLibero Quotidiano, ripreso da Dagospia, Carlo Cambi dipinge un quadretto di Gianni Zonin, il fu presidente della (ex) Banca Popolare di Vicenza, che, se non parlassimo di un dramma a lui collegato per 118.000 e passa soci della BPVi, farebbe anche sorridere e che vi riportiamo per un passaggio che ci ha particolarmente colpito. Cambi premette: "Lo chiamavano il Doge. Il suo nome è Gianni Zonin: per venti anni presidente della Popolare di Vicenza portata quasi al fallimento. Incasserà (nel frattempo lo ha incassato, ndr) l' ultimo stipendio: un milione di euro mentre decine di migliaia di risparmiatori hanno perso tutto. Classe 1938, ha gestito soldi, potere, intrecci, alleanze come un monarca, neppure troppo illuminato".
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