Nell'anno scolastico passato sono stati almeno 400 i ragazzi di Istituti scolastici della città coinvolti da CgilCislUil di Vicenza nel loro percorso di alternanza scuola-lavoro. Quello dell'alternanza, prevista dalla Legge 107 del 2015, è tema caro al sindacato che ci crede molto, pur non nascondendosi alcune difficoltà applicative. In verità va detto che già negli anni passati si erano fatte molte esperienze, ma in maniera volontaria. Oggi, invece, l'alternanza per 200 o 400 ore negli ultimi tre anni scolastici, diventa obbligatoria e riguarda tutti i tipi di scuola superiore, licei e istituti professionali.
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Vi proponiamo la doppia intervista video a Renato Volpiano RSU CgilMiteni e a Denis Orsato RSU UilMiteni realizzata ieri, 20 settembre, il secondo dei due giorni di sciopero, l'altro era il 17 scorso, proclamati per le vertenze in atto nell'azienda al centro delle intricate polemiche sull'inquinamento da Pfas. I lavoratori, lamentano in sostanza Volpiano e Orsato, "dopo la dichiarazione dello stato di agitazione sindacale del 29 maggio scorso, le molteplici richieste scritte e i vari tentativi di confronto e dialogo sulle nostre sempre più difficili condizioni di lavoro, non hanno ricevuto ad oggi alcuna soddisfacente risposta da parte dell’azienda. Ci riferiamo al preoccupante aumento di criticità legate alle condizioni degli impianti, alla carenza di personale, alle difficoltà di copertura della squadra di emergenza interna, al ricorso non concordato agli straordinari, al taglio degli accordi organizzativi e salariali aziendali, alla illegittima e peggiorativa trasformazione di parte di questi accordi in regolamento interno disciplinare".
Il segretario generale della Cgil di Vicenza Giampaolo Zanni in una nota ufficiale garantisce pieno sostegno personale e dell'organizzazione sindacale ai lavoratori: "Mi sono occupato personalmente fino a due anni fa della Lovato Gas di Casale. Ho conosciuto lavoratori, lavoratrici e dirigenti, tutte persone con grande passione del proprio lavoro e con grande spirito di squadra, convinti che tutto questo potesse garantire futuro all'azienda, occupazione e reddito. Per questo è inaccettabile quanto sta accadendo, ovvero la chiusura di un'azienda per ragioni a noi non note e che nulla hanno a che vedere con i temi della produttività , qualità ed efficienza".
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"Ci sono tante altre ragioni che stanno portando alle elezioni anticipate senza che sia questo l'argomento che le determina": così, come riferisce Radiocor, ha risposto Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ai giornalisti che le chiedevano se pensava che il provvedimento che reintroduce i voucher possa provocare una crisi di Governo. Parlando a margine del 'Jobless Society Forum 2017', Camusso ha comunque aggiunto: "ho sentito qualcuno dire che il tema del lavoro non e' sufficiente a determinare un conflitto politico e questo mi sembra un'affermazione grave visto che il lavoro e' una condizione prevalente delle persone". Sulla possibile nuova legge elettorale Camusso ha commentato: "e' un grande tema di riflessione dei partiti".
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"Il Governo non mette i soldi e in questo modo non si garantiscono i servizi". È questo il motivo che ha spinto Cgil, Cisl, Uil a manifestare, questa mattina, a Palazzo Nievo sede della Provincia di Vicenza. Con la riforma attuata dall'ex premier Matteo Renzi il Governo ha tagliato le risorse alle Province facendo venir meno i fondi utili a garantire i servizi come manutenzione delle scuole e delle strade, tanto per citarne alcuni. I sindacati lamentano il fatto che i dipendenti della Provincia si Vicenza sono stati dimezzati. "Collaboriamo col presidente Achille Variati - dice Ruggero Bellotto di Cisl - lui vuole la nostra stessa cosa. Non ci sono soldi per le scuole ed è grave, anche gli stipendi sono a rischio e questo succede in tutta Italia. Chiediamo al premier Gentiloni di riparare gli errori di renzi. Le Province sono necessarie per i cittadini e il territorio. Il governo è miope, vogliamo un'inversione di rotta".
Il consiglio dei ministri ha deciso che i voucher sono (o, meglio, saranno) aboliti. Si "scongiura" così il referendum promosso dalla CGIL. È, senza dubbio, una vittoria per quel sindacato. Da ieri si possono leggere le prese di posizione di varie associazioni padronali, sindacati ormai allineati alle volontà imprenditoriali e di partiti legati ad interessi prevalentemente padronali che prevedono l'aumento del lavoro nero. Leggiamo, ad esempio, cosa scrive l'Ansa il 18 marzo 2017 (ore 15) riguardo l'abolizione dei voucher: "(...) Contrarie si sono dette Confindustria, Confcommercio, Confapi, che hanno parlato di "scelta sbagliata". Molto critica anche la Cisl, secondo cui la decisione di eliminare i voucher è "tutta politica ed incomprensibile dal punto di vista del merito". La Uil sottolinea, invece, come occorra subito "trovare una soluzione" per regolare le attività occasionali (per studenti, pensionati, disoccupati) e per questo "ora vogliamo puntare a un accordo con il governo".
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(ANSA) - ROMA, 8 GEN - Quella in corso sui voucher "è una strumentalizzazione un po' insopportabile. Sulla circolare si è voluto trasformare quello che è un normalissimo atto interno in un caso che non esiste". Al quarto giorno di polemica sull'utilizzo dei buoni lavoro da parte della Cgil, il segretario confederale, Nino Baseotto, responsabile delle politiche organizzative del sindacato ed autore, insieme a Tania Scacchetti, della mail interna indirizzata ai dirigenti nazionali e locali su come rispondere in merito, dice la sua, respingendo gli attacchi cha da più parti si stanno scatenando sul sindacato, proprio a ridosso della pronuncia della Consulta sulla legittimità dei referendum proposti dall'organizzazione. "Non voglio fare dietrologie su quali fini ci siano - continua - ma mi sembra una strumentalizzazione motivata dalla contrarietà alla nostra proposta di abrogazione dei voucher".
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Ansa pubblicata il 5 gennaio 2016, aggiornata con questo commento il 6 alle 14.47. In un crescendo che sa delle solite "esagerazioni" all'italiana, che crocifiggono o santificano a giorni alterni e a protagonisti variabili con poco rispetto per i dati e senza un minimo di oggettività (ad esempio la Cgia di Mestre afferma e documenta che i voucher sono solo lo 0,3% del monte ore lavorate), ieri è entrato nella bufera delle polemiche sull'argomento lo Spi dell'Emilia-Romagna, il sindacato dei pensionati che fa capo alla Cgil che usa, come spiega il suo segretario regionale Bruno Pizzica, come retribuzione "ma solo per i pensionati che svolgono del lavoro occasionale, qualche ora alla settimana, i voucher che sono l'unica forma" per questo tipo di prestazioni "che la legge concede per non cadere nel lavoro nero".
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Riceviamo da Cgil, Cisl e Uil Vicenza una nota che pubblichiamo
"Servizi pubblici locali: le società come AIM sono un patrimonio del territorio" - Variati: "la settimana prossima un forte impulso per la fusione Acque Vicentine e Avs"
Valgono di più le aggregazioni dal basso che le acquisizioni da parte di grandi multiutility del settore dei servizi pubblici locali quotate in borsa. E le tariffe dove operano le società di proprietà pubblica sono inferiori del 20% mediamente rispetto a dove operano le società quotate a Piazza Affari. E' la conclusione a cui si giunge dopo aver ascoltato l'intervento di Giuseppe Barba, ricercatore dell'IRES Veneto che ieri sera ha illustrato nella sala dei Chiostri di Santa Corona una ricerca realizzata confrontando le realtà di Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria. Ad organizzare l'iniziativa Cgil, Cisl e Uil di Vicenza e provincia con la presenza al tavolo dei tre segretari generali Giampaolo Zanni (Cgil), Grazia Chisin (Uil) e Raffaele Consiglio (Cisl).
In una nota congiunta Confimi Industria Veneto e CGIL, CISL e UIL annunciano che nei giorni scorsi il Presidente di Confimi Industria Veneto William Beozzo e i Segretari Regionali di CGIL, CISL e UIL, Tiziana Basso, Gianfranco Refosco e Riccardo Dal Lago, hanno siglato l’accordo regionale per l’applicazione della cd. “detassazione†alle retribuzioni di risultato nelle PMI che fanno capo a Confimi Industria. L’accordo, facilitato da un’apposita intesa a livello nazionale, consentirà di introdurre sistemi di incentivazione della produttività anche in quelle realtà imprenditoriali che non vedono la presenza diretta delle Organizzazioni Sindacali e quindi la possibilità di giungere ad accordi aziendali.
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