«Anche dopo che il fondo Atlante aveva acquisito il controllo della banca, dopo un anno dal suo allontanamento e nonostante si trovasse agli arresti domiciliari con l'accusa di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza della Banca d'Italia e di Consob, Vincenzo Consoli, ex amministratore delegato e poi direttore generale, stava progettando di riprendersi il controllo di Veneto Banca. Dopo il suo allontanamento avrebbe continuato a "gestire" un gruppo di dirigenti a lui fedeli. Lo scrive, nero su bianco, la Cassazione, nelle motivazioni depositate giovedì in cui spiega perchè lo scorso 16 dicembre ha confermato il mantenimento degli arresti domiciliari scattati ad agosto a carico di Consoli, in relazione alla sussistenza del rischio di reiterazione dei reati e di inquinamento probatorio»: così scrive oggi su Il Sole 24 Ore Katy Mandurino dopo la sentenza ricevuta in tempo reale.
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Il 25 marzo l'Adusbef di Verona rendeva nota la prima vittoria in una causa pilota contro la BPVi ("giudice di Verona condanna la banca a rimborsare con gli interessi una signora che aveva acquistato 660 azioni nel 2010"), il 29 marzo Adusbef e Codacons ci spiegavano "come la sentenza possa cambiare la sorte di chi non ha transato" visto che la sentenza dava ragione alla socia perchè le azioni, sottoscritte per circa 40.000 euro, erano "illiquide", il 2 aprile leggevamo che la Banca Popolare di Vicenza aveva subito risarcito la risparmiatrice dell'importo deciso dal giudice Massimo Vaccari, 40.000 euro di capitale più interessi, rivalutazione e spese legali e ne deducevamo che l'ex Popolare avesse liquidato subito la "vittima" senza obiettare per continìbuire alla campagna di riconquista della fiducia a cui si ispirava ufficialmente anche l'Offerta Pubblica di Transazione.
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Ieri le dimissioni improvvise dal Cda della Popolare vicentina di un consigliere di peso e esperienza come Francesco Micheli (la risposta pervenutaci in tarda mattinata di ieri della BPVi ha solo confermato quanto da noi scritto e non ha fatto chiarezza su nulla), domani, sabato 18 marzo, ancora "porte aperte" nelle filiali della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca sotto il mirino delle associazioni di Don Torta (stalking?) ma pronte all'ultima caccia al socio aderente nell'operazione "perdita sicura" (l'85% del valore dei titoli e la contestuale rinuncia a perseguire i colpevoli se si aderisce all'Offerta Pubblica di Transazione, Opt) per la quale, lo ha appena comunicato, la banca, «alla data odierna si sono registrate 65.505 Manifestazioni di Interesse, pari al 68,8% delle azioni oggetto del perimetro, a fronte delle quali sono stati già sottoscritti 52.865 accordi transattivi, pari al 49,6% delle azioni in perimetro».
Parlerò in questi giorni della profonda delusione che provo per quella che Il Giornale di Vicenza, e chi sennò?, sotto il titolo «Roi, sì all'offerta BpVi: incassa 4,1 milioni» , celebra come «la prima importante decisione della Fondazione da quando la governance è stata rinnovata e alla presidenza si è insediato Ilvo Diamanti.... Parlerò anche dei conati di vomito che ancora adesso, a ore dalla lettura, provo quando leggo l'apertura ululante gioia del pezzo: ("La Fondazione Roi ha detto sì. Un sì che vale 4 milioni 158 mila euro. È il valore del potenziale incasso della onlus a fronte dell'adesione, deliberata ieri dal Consiglio di amministrazione, all'offerta di rimborso a 9 euro per azione formulata dalla Banca Popolare di Vicenza») che ben completa il sommario («Il Consiglio di amministrazione ha deliberato l'adesione alla proposta di rimborso a 9 euro per azione. Ora tutto dipende dall'esito dell'operazione») che diventa lo spot promosso dalla decisione di Diamanti & c..
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L’etichetta diventa sempre più parlante e chiara. E non si tratta di un processo virtuoso innescatosi autonomamente o per caso, ma è in gran parte merito del lavoro straordinario condotto da Coldiretti. Da oltre 15 anni, infatti, Coldiretti ha siglato un patto strategico con il consumatore, per accorciare le distanze tra chi produce e chi acquista i “gioielli†della terra. È aumentata la fiducia ed i cittadini hanno acquisito strumenti critici e conoscitivi di grande importanza. “Ci abbiamo messo la faccia – commentano il presidente di Coldiretti Vicenza e Veneto, Martino Cerantola ed il direttore di Coldiretti Vicenza, Roberto Palù – e ce l’abbiamo fatta. Coldiretti è diventata la forza amica del Paese, un’organizzazione di produttori sempre più vicina al cittadino, attenta a comprenderne le esigenze ed i desideri. Spunti importanti per le aziende agricole del territorio, che hanno imparato a valorizzare le produzioni d’eccellenza che contraddistinguono il Veneto ed il Vicentino in particolareâ€.
È sicuro e incontestabile che per il disastro della Banca Popolare di Vicenza, non risolto ancora dalle sia pur possenti spalle di... Atlante, abbiano pagato decine di miglaia di azionisti, almeno il 40% dei quali di Vicenza, del Vicentino e del Veneto ed entrati per la loro grandissima maggioranza con dei risparmi in una banca cooperativa per poi ritrovarsi in una S.p.a. con un pezzo di carta, che chiamavano (cattiva) azione i precedenti padroni del vapore scappati con tutta la nave lasciando quì solo il fumo intriso di sogni e progetti bruciati. Per i 62,50 euro che "valevano", dicevano Gianni Zonin e i suoi scudieri, quelle azioni scese, poi, con un minimo di controllo a 10 centesimi, oggi la nuova gestione della BPVi arriva a proporre a 94.000 dei 118.000 azionisti 9 euro.
Il Giornale di Vicenza ha dato in questi giorni ampio risalto alla notizia che a Breganze l'Amministrazione del Sindaco Piera Campana ha raggiunto un accordo con la Coop per la realizzazione di un nuovo grande punto di vendita all'ingresso sud del Centro Storico. Il sindaco si dice molto contento per due vantaggi: "la riqualificazione urbanistica dell'area e la nascita di un nuovo supermercato". Inoltre - "un altro aspetto positivo - secondo la stessa - starà nel gestire la futura viabilità dell'area con un semaforo intelligente". Dal momento che, come osserva con toni trionfalistici la Campana, si sono attesi 40 anni per trovare una soluzione all'area a mio avviso osservo che invece se ne potevano attendere altrettanti se questo è il risultato che si prospetta.
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Ogni giornale è libero di fare una battaglia pro o contro un politico e VicenzaPiu.com la sta portando avanti contro il sindaco di Vicenza, Achille Variati, di cui abbiamo chiesto le dimissioni per i tanti, troppi, non credibili, bugiardi "non sapevo", di cui abbiamo fatto ieri un dettagliato riassunto titolando: «Achille Variati, il sindaco che non sa mai nulla per tempo. Ora saprà dimettersi dopo flop BPVi, caso Bertelle, silenzio di Bortoli...?». Anche il sindaco ci dà ... ragione quando attacca la sua collega di partito, Alessandra Moretti, che avrebbe detto bugie sulla sua assenza per malattia al Consiglio regionale mentre, invece, era in India per una cerimonia nuziale, e la striglia così: «Quando uno ha un incarico pubblico, come Moretti, ha dei doveri in più verso la collettività : verso chi l'ha votato e chi no. Tra questi ce n'è uno che ho sempre cercato di applicare: non dire le bugie...». Peccato che anche Variati di bugie ne abbia dette per cui anche per lui vale il vangelo di Luca (6,41): «Perchè guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?».Continua a leggere
"All'alba dell'8 dicembre, una vecchia coppia bancaria-italiana preanuncia la rottura da noi sempre sperata. Preghiamo tutte le autorità competenti di rimanere con le orecchie aperte. Noi lo faremo augurandovi un lungo e litigato divorzio!": così l'Associazione Noi che credevamo nella BPVi commenta oggi il "battibecco" legale tra Samuele Sorato e Gianni Zonin, che scarica tutto sul "suo" fido dg e il suo vice Emanuele Giustini come se in 36 anni di gestione della Banca Popolare di Vicenza dal cda per 16 anni o dalla presidenza per altri 20 il grande imprenditore del vino non avesse imparato neanche a gestire i suoi sottoposti che tutto facevano a sua "scaiolana" insaputa. Abbiamo già riferito delle lagnanze e dell'abitudine senile di Zonin a scatenare cause costosissime, anche contro chi come noi è un "poareto" come lui visto che noi di soldi non ne abbiamo per DNA e lui li ha tutti "donati" ai cari figli...
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