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«L'uscita. Il capo della seconda banca italiana rimette il suo mandato. Pesa la maldestra operazione veneta, ma anche le difficoltà del gruppo. Scelte sbagliate ereditate dall'espansione dell'era profumo». In quessto sommario dell'interessante articolo di Stefano Feltri e Salvatore Gaziano sul Il Fatto Quotidiano è sintetizzata l'ipotesi sommessamente avanzata su questo mezzo: il Fondo Atlante è stato messo su, in fretta e furia, dal sistema Italia (leggasi Governo e vertici finanziari) non per salvare la Banca Popolare di Vicenza, che altrimenti sarebbe stata lasciata al suo destino o a una fine peggiore dell'attuale, ma per evitare che nel gorgo finisse Unicredit, che ha usato la "leva" del possibile default (ora lo chiamano "risoluzione") della BPVi per convincere chi di dovere al grande passo.
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Atlante e la "fortuna" della Banca Popolare di Vicenza: senza la crisi di Unicredit non sarebbe nato, paga Federico Ghizzoni

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Banche: Ue, da autorità requisiti bail in. Bruxelles non fissa soglia. Resta 8% per accedere a salva-banche
La Commissione Ue ha adottato oggi uno standard tecnico che specifica i criteri che le autorità responsabili della risoluzione delle banche dovranno tenere in considerazione quando fisseranno i requisiti minimi che le banche devono avere quando scatta un'operazione di 'bail in'. Si tratta dei cosiddetti MREL (Minimum Requirements for Own Funds and Eligible Liabilities), o strumenti facilmente 'bail-inable', ed assicurano che le banche abbiano una serie di asset facili da identificare e credibili da sottoporre a 'bail in'. Continua a leggere
Banche, standard tecnico Ue per operazione bail-in ed emendamenti rimborsi automatici

La Commissione Ue ha adottato oggi uno standard tecnico che specifica i criteri che le autorità responsabili della risoluzione delle banche dovranno tenere in considerazione quando fisseranno i requisiti minimi che le banche devono avere quando scatta un'operazione di 'bail in'. Si tratta dei cosiddetti MREL (Minimum Requirements for Own Funds and Eligible Liabilities), o strumenti facilmente 'bail-inable', ed assicurano che le banche abbiano una serie di asset facili da identificare e credibili da sottoporre a 'bail in'. Continua a leggere
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Gentile Direttore Giovanni Coviello, la ringrazio anzitutto della sua disponibilità ed azione di denuncia nei confronti delle due banche venete che hanno messo in ginocchio l'intera economia di una regione e creato drammi umani che non si misurano con il denaro. Esprimo apprezzamento per il lavoro di pubblicazione dell'enorme elenco soci di Veneto Banca così come di quello dei primi 999 soci della Banca Popolare di Vicenza... Da un punto di vista dei soci truffati e delle azioni da fare mi pare che questi elenco sarebbeno utile per lanciare un appello o spedire qualche migliaio di lettere (magari a carico della regione) sia per fare quello che sta facendo l'organizzazione di "Noi che credevamo nella popolare di Vicenza" - una mega riunione degli azionisti anche per Veneto Banca sia per creare una specie di federazione delle associazioni a difesa dei soci dando informazioni chiare su come proseguire con le azioni legali e le tipologie di truffe e di vie di difesa.
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BPVi e Veneto Banca, un'azionista "truffata" ringrazia VicenzaPiù: serve una federazione delle associazioni e la Regione le supporti

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L'A.d. di Unicredit Federico Ghizzoni sarà a Madrid lunedì prossimo 23 maggio per inaugurare in Borsa la nuova sede di Unicredit. Ad accompagnarlo Pedro Fernandez de Santaella, consigliere delegato di Unicredit Spagna e Portogallo. La cerimonia si terrà nella sede della Borsa di Madrid, dove sarà presente il Re di Spagna, Filippo IV di Borbone, con cui Ghizzoni avrà un incontro riservato.
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Unicredit: lunedì 23/5 Ghizzoni a Madrid. Previsto incontro riservato con re Filippo di Borbone

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Servizi troppo onerosi (62,3%), scarsa chiarezza nella comunicazione di costi e condizioni (38,3%), valutazione eccessivamente rigida del merito di credito (17,7%): sono questi i principali motivi di insoddisfazione con il mondo bancario per un'impresa su cinque. E' quanto emerge dall'indagine Unioncamere sulle aspettative delle imprese italiane in merito all'accesso al sistema creditizio nel 2016. Quest'anno, rileva l'indagine, solo un'azienda su quattro prevede di ricorrere al credito bancario per finanziare la propria attività . Più di un'impresa su due si rivolgerà alle banche per fare fronte alle esigenze di liquidità corrente, mentre solo una su tre lo farà per realizzare un investimento.
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Banche, studio: problemi per 20% imprese. Indagine: solo un terzo chiederà credito per investimenti

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Continua la lotta dell’associazione “Noi che credevamo nella Popolare di Vicenzaâ€, l‘associazione dei piccoli e medi azionisti "più attiva e numerosa del Veneto" come ribadisce in una sua nota in cui informa che "sabato 28 maggio l’associazione organizza al PalaFerroli di San Bonifacio una nuova riunione degli azionisti che vogliono contestare alla banca la violazione dei loro diritti di soci, per mettere in mora la Banca e chiedere il risarcimento del danno subito, e per raccogliere le firme dei soci per la lettera di richiesta di dimissioni del Consiglio di Amministrazione e dell’Amministratore Delegato Francesco Iorio, diretti responsabili del fallimento della quotazione della Banca in borsa e della perdita totale di valore delle azioni. L’Associazione Noi che credevamo nella Popolare i Vicenza aspetta dunque gli azionisti il 28 maggio al Palaferroli di San Bonifacio, a cominciare dalle ore 9 e 30".
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"Noi che credevamo nella Popolare di Vicenza": sabato al PalaFerroli firme per messa in mora della BPVi, richiesta danni e dimissioni di Iorio con suo Cda

Opinioni | Quotidiano |
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«Niente allarme: perdite potenziali e banche solide» dichiarava il 13 febbraio 2015 a tutta pagina in "Economia e Finanza" Marco Poggi (**in fondo il testo completo del suo ottimismo) al giornale più (scendi)letto dei potenti di Vicenza e, perciò, oggi sempre più (neg)letto dalle decine di migliaia di vicentini che, complice la disinformazione locale, hanno tenuto in pancia, prima, e comprato, poi, azioni della Banca Popolare di Vicenza dal fanta valore di 62,50 euro ora ridotti a 10 centesimi e per giunta non negoziabili in Borsa. E Marco Poggi mica è uno qualunue nel gruppetto di fans intervistati, e applauditi, anche quest'anno dallo stesso bestiArio quotidiano e che (sper)giuravano sul buonaffare dell'aumento di capitale.Â
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Bpvi: "Io Iorio sono Wolf, risolvo problemi". Quelli ignorati da Marco Poggi: «Niente allarme: banche solide». No a Iorio bis da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UNISIN

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Petrolio in calo a 47,29 dollari a New York, Wall Street apre negativa con Dow Jones che perde lo 0,37%, Milano in calo dello 0,8%, Borse europee negative

Petrolio: in calo a Ny a 47,29 dollari. Quotazioni perdono l'1,87%
Il petrolio in calo a New York, dove le quotazioni perdono l'1,87% a 47,29 dollari al barile.Â
Wall Street apre negativa, Dj -0,37%. S&P 500 perde lo 0,40%
Apertura in territorio negativo per Wall Street. Il Dow Jones perde lo 0,37% a 17.456,91 punti, il Nasdaq cede lo 0,48% a 4.716,44 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,40% a 2.039,53 punti.Â
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Borsa: Milano riduce calo (-0,3%). Positive Ubi, Intesa, Unicredit e Banco, giù Bper
Si controbilanciano i rialzi ed i ribassi in Piazza Affari, che a fine mattinata riduce il calo portandosi poco sotto la parità (Ftse Mib -0,3% a 17.660 punti). Contrastate Eni (-2,57%) e Saipem (+2,47%), positivi i bancari Intesa (+2,85%), Ubi (2,26%), Unicredit (+1,9%) e Banco (+1,9%), cauta Bpm (+0,58%), debole invece Bper (-1,86%). Segno meno per Tenaris (-2,52%), Yoox Nap (-1,84%) e Telecom (-1,6%). Sale Rcs (+0,7% a 0,72 euro), poco sopra l'Opa a 0,7 euro lanciata dalla cordata che fa capo a Investindustrial, alternativa all'Ops di Cairo (-1,18% a 4,47 euro). Continua a leggere
Borsa: Milano e Europa riducono il calo, positive Ubi, Intesa, Unicredit e Banco. Negativi i futures Usa

Si controbilanciano i rialzi ed i ribassi in Piazza Affari, che a fine mattinata riduce il calo portandosi poco sotto la parità (Ftse Mib -0,3% a 17.660 punti). Contrastate Eni (-2,57%) e Saipem (+2,47%), positivi i bancari Intesa (+2,85%), Ubi (2,26%), Unicredit (+1,9%) e Banco (+1,9%), cauta Bpm (+0,58%), debole invece Bper (-1,86%). Segno meno per Tenaris (-2,52%), Yoox Nap (-1,84%) e Telecom (-1,6%). Sale Rcs (+0,7% a 0,72 euro), poco sopra l'Opa a 0,7 euro lanciata dalla cordata che fa capo a Investindustrial, alternativa all'Ops di Cairo (-1,18% a 4,47 euro). Continua a leggere
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Borsa: Milano debole (-1%),giù le banche. Resistono Saipem, Intesa e Unicredit, Rcs sopra prezzo Opa
Si conferma debole Piazza Affari (Ftse Mib -1% a 17.550 punti), frenata da Tenaris (-1,93%) e dai bancari Bper (-1,3%), Mps (-0,9%), Ubi (-0,3%) e Bpm (-0,2%). Tengono invece Banco Popolare (+0,42%), Unicredit (+1%), tra le varie ipotesi di ricambio al vertice, e Intesa (+1,52%). Segno meno per Telecom (-1,6%), Eni (-1,54%), Ferrari (-1,22%) ed Fca (-0,87%), dopo le smentite dell'alleato cinese Gac alle ipotesi di investimento sull'ex-Lingotto. Quanto a Rcs (-0,28% a 0,71 euro), si mantiene al di sopra degli 0,7 euro per azione dell'Opa di Bonomi-Mediobanca, alternativa all'Ops di Cairo (-1,09% a 4,37 euro), in vista di possibili contromosse di quest'ultimo. Continua a leggere
Borsa: Milano conferma calo, frenano le banche, tengono Saipem, Intesa e Unicredit

Si conferma debole Piazza Affari (Ftse Mib -1% a 17.550 punti), frenata da Tenaris (-1,93%) e dai bancari Bper (-1,3%), Mps (-0,9%), Ubi (-0,3%) e Bpm (-0,2%). Tengono invece Banco Popolare (+0,42%), Unicredit (+1%), tra le varie ipotesi di ricambio al vertice, e Intesa (+1,52%). Segno meno per Telecom (-1,6%), Eni (-1,54%), Ferrari (-1,22%) ed Fca (-0,87%), dopo le smentite dell'alleato cinese Gac alle ipotesi di investimento sull'ex-Lingotto. Quanto a Rcs (-0,28% a 0,71 euro), si mantiene al di sopra degli 0,7 euro per azione dell'Opa di Bonomi-Mediobanca, alternativa all'Ops di Cairo (-1,09% a 4,37 euro), in vista di possibili contromosse di quest'ultimo. Continua a leggere