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Il tifoso di colore pestato da ultras, il GdV lo ignora: era buio...
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Il Fatto: Venete, soluzione “Etruria”: col bail-in in fumo 5 miliardi
Il destino delle banche venete passa dal modello "Etruria". S'intende quel particolare salvataggio di un istituto di credito fatto pagare ai suoi azionisti e obbligazionisti subordinati, oltreché alle altre banche, che il governo ha sperimentato a novembre 2015 terremotando il settore. L'unica novità è che ora i soldi ce li metterà anche lo Stato. Il piano iniziale di salvare Vicenza e Veneto con l'ingresso dello Stato è infatti naufragato dopo lo stallo della trattativa con Bruxelles, iniziata a marzo scorso. A maggio, la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager ha gelato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan spiegando che il via libera alla "ricapitalizzazione precauzionale" da 4,7 miliardi (per entrambe le banche in vista della fusione) era subordinato alla partecipazione di capitali privati per almeno 1,2 miliardi. Una richiesta fatta filtrare alla stampa e mai formalizzata.
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Letti e riletti del 1° giugno, per Bpvi scoppia la guerra tra procure e Passera attacca: "lasciate fallire le due banche"
Siamo al terzo giorno di trincea dopo la riaccensione del caso ex Popolari, tanto che anche i media nazionali hanno "riscoperto" i guai delle due banche venete. Inevitabile un surriscaldamento dei toni.
Titola il "Corriere della Sera" riguardo al passaggio di parte delle indagini a Milano: "Sequestri per 106 milioni in Bpvi, è scontro". Parla di "guerra tra procure" il Gazzettino, mentre il Giornale di Vicenza mette in chiaro: "Bpvi spacca procura e giudici". Effettivamente a Borgo Berga, nel palazzo di giustizia, effettivamente la situazione è tesa. Come riportato anche in questo sito, il procuratore Antonio Cappelleri ha impugnato il decreto con cui il Gip ha trasferito l'inchiesta sulla Banca Popolare di Vicenza a Milano.La questione è sulla carta semplice. Il reato da accertare, ostacolo alla vigilanza della Consob, secondo il giudice delle indagini preliminari deve essere giudicato nella città in cui l'ente di controllo ha sede. Cappelleri ha però bollato come "abnorme" la decisione rivolgendosi alla Cassazione. Continua a leggere
Titola il "Corriere della Sera" riguardo al passaggio di parte delle indagini a Milano: "Sequestri per 106 milioni in Bpvi, è scontro". Parla di "guerra tra procure" il Gazzettino, mentre il Giornale di Vicenza mette in chiaro: "Bpvi spacca procura e giudici". Effettivamente a Borgo Berga, nel palazzo di giustizia, effettivamente la situazione è tesa. Come riportato anche in questo sito, il procuratore Antonio Cappelleri ha impugnato il decreto con cui il Gip ha trasferito l'inchiesta sulla Banca Popolare di Vicenza a Milano.La questione è sulla carta semplice. Il reato da accertare, ostacolo alla vigilanza della Consob, secondo il giudice delle indagini preliminari deve essere giudicato nella città in cui l'ente di controllo ha sede. Cappelleri ha però bollato come "abnorme" la decisione rivolgendosi alla Cassazione. Continua a leggere
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Penati di Quaestio sgr: per BpVi e Veneto Banca la Bce chiede un nuovo aumento a condizioni non specificate e allo stato non sono pensabili ulteriori investimenti
"Non si riscontrano allo stato le condizioni per qualsiasi ulteriore investimento nelle vostre banche (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ndr) da parte dei fondi da noi gestiti". Questa la conclusione di una missiva (clicca qui per l'originale, ndr) inviata dal presidente di Questio, Alessandro Penati, ai vertici dei due istituti veneti sull'impegno sondato per sottoscrivere un ulteriore aumento di capitale di circa un milardo richiesto dalla Commissione per la Concorrenza della UE per sbloccare la "ricapitalizzazione precauzionale" per 4.7 miliardi almeno a carico dello Stato.
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Letti e riletti del 30 maggio: anche Milano indaga su BPVi, l'assemblea delle Bcc venete si spacca in due e da Sviluppo Cotorossi si minacciano querele per Borgo Berga
Il caso Banca Popolare di Vicenza sbarca anche a Milano come hanno riassunto oggi sulle pagine de Il Corriere della Sera Adrea Priante e Federico Nicoletti e Diego Neri sul GdV. Il nuovo filone investigativo è stato trasferito a Milano per ragioni di competenza, pare, su richiesta del Gip vicentino, Barbara Maria Trenti, che a una richiesta dei pm di sequestri cautelari di beni di Zonin & c. ha obiettato l'incompetenza territoriale di Vicenza a favore di Milano, sede della Consob, per il reato di "ostacolo alla vigilanza" .
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Troppi senzatetto? La soluzione c'è: alè e via i sottotetti... dall'Alì di Via Rossini
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Tav in Fiera di Vicenza per trasporti veloci ma lì la fibra non c'è: ci impera l'industria 1.0 e per velocizzare Internet bisognerà salire e scendere dai treni per usare il loro... wifi
In città si blatera di necessità dell'infrastruttura Tav, Treni ad alta velocità , che poi si trasforma in Tac, Treni ad Alta Capacità , se Vicenza, dopo i fattacci della BPVi made in Gianni Zonin in calo prospettico, oltre che in parte già attuale, economico ed industriale , dovesse essere sede di fermate, che per forza di cosa rallenterebbero i flussi ferroviari veramete veloci. E per sfruttare meglio, dice lui, la Tac Tav il nostro sindaco Achille Variati ha lottato e messo in campo tutte le sue, notevoli, capacità poltiche e relazionali per avere una seconda stazione da "W il cemento" in Fiera di Vicenza, dopo che qualcuno (Unesco) gli ha fatto mettere la testa a posto per l'idea balzana di cancellare qualla di Via Roma e gonfiare l'ecomostro di Borgo Berga con una nuova stazione alluvionabile...
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BPVi contro Agenzia delle Entrate: corretto il trattamento fiscale per azionisti che hanno transato. Lo dichiara anche Veneto Banca ma rimangono dubbi per VicenzaPiù e... non solo
Abbiamo atteso più di un paio d'ore prima di pubblicare la nota che, in risposta ai nostri quesiti e ai nostri articoli, poi ripresi dalla stampa nazionale, Il Sole 24 Ore in primis, ha trasmesso la Banca Popolare di Vicenza sulla questione della tassabilità , sostenuta ufficialmente dalla direzione generale del Veneto dell'Agenzia delle Entrate, degli indennizzi percepiti da circa 70.000 soci BPVi (all'analogo problema ha dato subito dopo analoga risposta scaricabile qui la Veneto Banca per altri 70.000 azionisti circa) a fronte del danno di fatto subito per il flop delle loro azioni (ma non riconosciuto "legalmente") e in combinata con l'obbligo a rinunciare a qualsiasi azione legale nei confronti di chicchessia.
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Gruppo ICM - Impresa Costruzioni Maltauro punta sull'estero, Ad Alberto Liberatori: fatturato in calo nel 2016 ma raddoppierà fino a 683 mln di euro nel 2019 con EBIBTA a 59.3 mln
L'azienda vicentina Gruppo ICM - Impresa Costruzioni Maltauro, come scrive nella nota che pubblichiamo, si conferma uno dei più importanti player italiani nel settore delle costruzioni e punta ai 683 milioni di fatturato nel 2019 rafforzando la propria presenza internazionale. In portafoglio a fine 2016 ordini per 2,2 miliardi Euro. Il Gruppo ICM - Impresa Costruzioni Maltauro, tra i top player italiani nel settore delle costruzioni e che comprende società attive nei grandi lavori di ingegneria civile, industriale e infrastrutturale, ha varato un Piano Industriale triennale (2017-2019) che punta a rafforzare l'azienda portandola a raddoppiare il fatturato che passerà dai 340 milioni di Euro del 2016 (in calo rispetto al 2015 per lo slittamento di alcune importanti commesse che, quindi, impatteranno positivamente sugli esercizi successivi) ai 451 milioni previsti per il 2017, sino ai 683 previsti per il 2019.
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Bcc verso l'Assemblea straordinaria, ecco perchè vince Iccrea
Manca appena una manciata di giorni, poi le regole del gioco cambieranno ancora. Il prossimo 28 maggio le Bcc venete si incontreranno per un'assemblea "straordinaria", in tutti i sensi, destinata a fare storia e alla quale parteciperanno tutti i vertici del credito cooperativo veneto. Il quadro è complesso. Il Cda delle Bcc Venete si è riunito lo scorso mercoledì per dare il via alla variazione dello statuto (cambiamenti già decisi nel 2014) e quindi convocare l'assemblea. E' stata questa probabilmente l'ultima decisione, presa unitariamente, dell'attuale Consiglio che esprima una maggioranza ormai solo teorica e non più pratica. L'attuale Cda, infatti, con 6 membri su 10 appoggia Cassa Centrale ma la maggioranza delle Bcc venete (13 a 11) si è schierata in favore di Iccrea
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