"Quando avviene la bancarotta di una banca, immediatamente appaiono somme scandalose per salvarla, ma quando avviene questa bancarotta dell'umanità non c'è quasi una millesima parte per salvare quei fratelli che soffrono tanto?": così oggi ha detto Papa Francesco durante l'incontro con i movimenti popolari parlando della crisi dei migranti e della necessità di intervenire per risolvere l'emergenza. Allargando il discorso rivolto ai "fratelli che soffrono tanto" per comprendervi i terremotati fisici del Centro Italia e quelli finanziari della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. Prendiamo spunto da Bergoglio, papa gesuita di formazione e piemontese di nascita, quindi "Uomo" pratico, ma di cuore... argentino, quindi "Uomo" sensibile, per lanciare una doppia provocazione.
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Ci sono a Vicenza due Borgo Berga, quello contro i cui illeciti (economici e ambientali) protestano gruppi ignorati su altri media locali, che non siano il nostro e qualcun altro, e quello delle inserzioni pubblicitarie a pagamento su quegli stessi media per vendere immobili orrendi costruiti in dispregio anche dell'Unesco e messi sotto inchiesta con anni di ritardo da magistrati che ci operano nell'omonimo Tribunale, che mostra crepe funzionali accanto a piazze e vie inaugurate da Achille Variati e dal suo vice (si chiamerebbe Jacopo Bulgarini d'Elci, ma il nome è stato cassato dagli amici degli amici a Palazzo Trissino da quando li ha accusati di connivenza col "sistema Zonin", anche se solo per una volta...), piazze e vie che ospitano mostre e cocktail che inneggiano a un bello che era progettato solo nei conti economici del gruppo Maltauro che l'ha costruito.
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Non è la prima volta cheRadio Padania ci ospita per raccontare la nostra battaglia, ancora troppo solitaria, contro lo scandalo della Banca Popolare di Vicenza e del sistema che l'ha generato, favorito, tollerato e ignorato, ad arte per goderne singoli vantaggi. E anche oggi il coraggioso collega Giulio Cainarca, condurrore di Onda Libera, ha intervistato il nostro direttore sulle ultime evoluzioni del disastro che ha terremotato prima decine di migliaia di soci, molti dei quali ridotti sul lastrico, e ora sta cominciando a colpire, con le nuove scosse, i dipendenti della ex Popolare di cui 1.500, dice Gianni Mion, neo presidente di BPVi, molti di più temiano noi, verranno messi sulla porta dopo la gestione dell'ex presidente, Gianni Zonin, non suicida, vista la sua ottima salute personale, psicologica ed economica, ma omicida di tutto un territorio.
Torna agli onori delle cronache la gestione degli appalti nelle Grandi Opere con irregolarità anche nei subappalti dell’Alta velocità ferroviaria Milano-Genova. Tra i 21 arrestati di questa nuova indagine figura Giandomenico Monorchio. Se è vero che le colpe dei padri ricadono sui figli questo è particolarmente vero per Giandomenico, figlio dell’ex ragioniere generale dello Stato Andrea Monorchio (foto), fino a pochi mesi fa vice di Gianni Zonin in Banca Popolare di Vicenza dove aveva il ruolo di “collante†con le strutture centrali romane tra cui Bankitalia...
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Due telefonate nel giro di pochi minuti, da parte di due persone diverse a nome di Federconsumatori, per cercare di convincerci a togliere la sigla Cgil dall'articolo sull'assemblea dei soci di Banca Popolare di Vicenza organizzata dall'associazione consumatori. Quest'ultima è un'associazione che come si può leggere nel suo sito ufficiale è stata "costituita nel 1988 con il sostegno della Cgil". A Vicenza, inoltre, ha sede negli stabili della Cgil. Certo, ha un bilancio autonomo e i suoi organismi prendono decisioni autonome dal sindacato, ma è un dato di fatto che la maggior parte degli iscritti lo siano anche alla Cgil e che molti i dirigenti provengano da incarichi del principale sindacato italiano.Â
Una confessione su lavoro e famiglia alla soglia dei cinquant'anni, da fervente cattolico quale si definisce. Solo che davanti a Matteo Marzotto non c'era un prete, ma un giornalista che ha riportato tutto su una delle riviste più conosciute in Italia e nel Mondo: GQ. Il rampollo vicentino, presidente di Fiera di Vicenza, che con la sua gestione è passata di fatto nelle mani di quella di Rimini, ed ex componente del cda della Banca Popolare di Vicenza a guida Gianni Zonin, si è confidato a Giovanni Audiffredi mostrando anche le foto del suo archivio di gioventù (in questa aveva 10 anni).A partire dalle considerazioni sulla famiglia, tra cui sua madre Marta Marzotto scomparsa questa estate, senza la quale dice di sentirsi ancora più solo.
Di seguito pubblichiamo la dichiarazione congiunta di Gianni Mion, Presidente di Banca Popolare di Vicenza, e di Beniamino Anselmi, Presidente di Veneto Banca
La risposta al comunicato di Moody's - che lancia allarmi sulle conseguenze, per la salute di alcune banche italiane, di un eventuale No al referendum costituzionale - è già stata data dal gestore di Atlante, principale azionista di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. La netta dichiarazione del Prof. Penati ci sostiene in una lunga e ardua opera di risanamento, certo non agevolata da allarmi come quello di Moody's. Per noi risponderanno i fatti: se non credessimo nel futuro delle nostre banche, non avrebbe senso mettere a punto, come stiamo facendo, una proposta di parziale ristoro delle perdite subite da azionisti, tesa a ricostruire il clima di fiducia e sul quale già abbiamo segni incoraggianti, ad esempio nell’andamento della raccolta. Il tutto, ovviamente, nei limiti consentiti dalle autorità di regolazione di settore. Per noi, è questa la sola smentita che conta.
«Con la crisi economica del 2008 - ci dichiara Emilia Laugelli, psicologa e psicoterapeuta che dirige InOltre, il servizio con base a Santorso presso la Ulss 4 attivo inizialmente per gli imprenditori in crisi - venivano a ridursi, se non a mancare, tutta una serie di riferimenti professionali (finanziari, di categoria e genericamente consulenziali) e in certi casi anche amicali e familiari che prima gli imprenditori avevano a disposizione». Ma se in quegli anni era l'imprenditore a sentirsi «ai margini, se non addirittura espulso (anche per auto marginalizzazione) da una rete di riferimento e supporto che gli conferiva una certa identità (riconoscimento sociale) e a cui contribuiva come ruolo di imprenditore», ora anche i soci con le quote azzerate nelle due banche venete sono entrate in quel buco nero, che in passato portò vari imprenditori sull'orlo o oltre l'orlo del precipizio personale.
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La Commissione consiliare d’inchiesta del Consiglio Regionale del Veneto su Banca Popolare di Vicenza (nella foto l'ex presidente Gianni Zonin) e Veneto Banca sotto la presidenza del Consigliere Maurizio Conte ha preparato una relazione, votata all’unanimità dall’Aula il 30 giugno 2016, nella quale impegna il Presidente Luca Zaia a costituire la Regione parte civile nei processi penali che s’instaurino nei confronti degli ex vertici, direttori e funzionari delle due banche. Il documento (cliccando qui potete scaricarlo e visualizzarlo) per la prima volta viene diffuso sulla stampa. Si tratta di una ricostruzione dettagliata dell'incredibile vicenda delle due Popolari venete, con le audizioni, tra le altre, di associazioni, di sindacati, degli attuali organi di controllo delle banche e delle autorità di vigilanza.
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