Categorie: Banche, Economia&Aziende
Sabato 10 Giugno 2017 alle 23:52
Sarebbe in corso da parte di
Intesa e di
Unicredit, su sollecitazioni del governo, un tentativo per "raccogliere" insieme alle altre banche di riferimento il miliardo e passa di euro da parte di investitori "privati", la cifra preventiva che
Margrethe Vestager vuole sul tavolo come condizione per poi consentire il, presunto, "salvataggio" della
Banca Popolare di Vicenza e di
Veneto Banca con la loro "
ricapitalizzazione precauzionale" per altri 4 miliardi e "spiccioli" a carico dello Stato. L'operazione appare difficile da attuare, soprattutto per Unicredit, reduce da un mega aumento di capitale da 13 miliardi per impostare la soluzione dei suoi problemi.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Domenica 4 Giugno 2017 alle 13:52
Tutti scrivono di tutto di questi tempi, e non prima, sulle banche venete, ma nessuno o solo qualcuno scende nel particolare. Si tratta di banche anche dall'illustre passato, che però sono state rovinate a dir poco da una gestione sconsiderata, che si basava sul principio della catena di Sant'Antonio, complici anche molti imprenditori ingordi, che, a fronte di millantati utili futuri, si sono fatti prestare soldi per acquistare azioni. A loro ben gli sta, anche se ancora non hanno avuto la condanna del pubblico ludibrio.
BPVi, già boccheggiante di suo grazie a
Gianni Zonin e a chi lui aveva scelto per guidarla e gestirla, ha avuto anche la bella esperienza di
Francesco Iorio, presuntuoso manager che ha trattato personalmente con Zonin (e una bella "indagine" su dove e come siano stati impegnati i sui circa 6 milioni di euro di emolumenti per poco più di anno ci starebbe bene).
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Domenica 4 Giugno 2017 alle 09:20
Non è un'impresa facile commentare le cosiddette "
Considerazioni finali", ossia la Relazione annuale che il Governatore
Ignazio Visco ha tenuto (nella foto) all'Assemblea di
Bankitalia nella sede di via Nazionale. Visto quanto accaduto, e quanto sta accadendo al sistema bancario italiano, erano in molti ad attendersi un discorso di commiato, Visco, invece, ha avuto l'ardire di rilanciare una propria candidatura per rimanere seduto su quella poltrona anche per i prossimi sei anni. Ce ne vuole di coraggio! Dicevo che è difficile commentare il discorso di Visco perché si è trattato per la quasi totalità di insulse banalità , tolte le ovvietà rimaneva ben poco. E sì che di cose nell'ultimo anno ne sono successe, ma per il Governatore se non va tutto bene, siamo comunque sulla buona strada.
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Categorie: Economia&Aziende
Sabato 3 Giugno 2017 alle 20:40
La decisione della Procura di chiedere il sequestro di beni per 106 milioni di euro (per il reato di ostacolo alla vigilanza) nei confronti della
Banca Popolare di Vicenza, dell'ex direttore generale
Samuele Sorato e dell'ex vicedirettore
Emanuele Giustini - e non anche dell'ex presidente
Gianni Zonin - è in queste ore all'esame degli avvocati difensori. Non avendo il provvedimento in mano, però, i legali declinano qualsiasi commento. Anche perché è probabile che altre misure vengano sollecitate (o lo siano già state) a carico dell'imprenditore del vino. Sembra però che dietro la distinzione delle posizioni tra gli ex direttori da un lato e Zonin dall'altro, ci sia quello che è il fulcro dell'inchiesta sulla
BPVi: le "
operazioni baciate", i finanziamenti concessi dall'istituto ai risparmiatori dietro acquisto delle azioni della banca stessa.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Venerdi 2 Giugno 2017 alle 14:23
Oggi sta al collega Diego Neri riassumere in maniera chiara su Il Giornale di Vicenza la sostanza dello scontro da veleni in tribunale tra il Gip Barbara Maria Trenti, che ha "inviato" a Milano un filone delle indagini sulla vecchia BPVi, quello sull'ostacolo alla vigilanza della Consob con sede a Milano, e il Procuratore capo di Vicenza Antonino Cappelleri, che invia... le sue note solo a chi lui gradisce, con ciò discriminando la stampa indipendente in una maniera che lasciamo giudicare ai lettori cittadini, ma che espelle anche dal suo ufficio un collega di Neri senza che altri collleghi prendano cappello e soprattutto senza che il suo direttore muova un dito a tutela del colaboratore. Ma si sa... il potere è sempre da adulare anche se talvolta bisogna ingoiare qualche rospo.
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Categorie: Politica, Scuola e formazione, Banche, Giudiziaria
Giovedi 1 Giugno 2017 alle 17:55
Non succede spesso che un
procuratore capo venga bocciato due volte di seguito e sulle due inchieste più importanti sulla sua scrivania. Questo, però, è appena successo a Vicenza dove il dr.
Antonino Cappelleri ha subito il no, sul caso di
Borgo Berga, del Gip
Massimo Gerace alla sua richiesta di demolizione delle costruzioni della cementificazione contestata, anche se il magistrato le definiva illegittime, per poi addirittura trovarsi il giudice a cui aveva fatto ricorso che non solo confermava il niet di Gerace, motivato da strane questioni di opportunità a "non demolire", ma addirittura benediceva la bontà degli edifici della
Sviluppo Cotorossi che fa capo al gruppo Maltauro, quelle delle tangenti multiple e oggi incensato sulla stampa locale col suo nuovo, anonimo, brand
ICM, che sta per Industrie Costruzioni Maltauro.
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Categorie: Politica, Economia&Aziende
Mercoledi 31 Maggio 2017 alle 23:55
Per anni il sistema locale, politico, imprenditoriale e associativo, nell'indifferenza anche di ambienti della curia e della cultura, nulla ha fatto per impedire il disastro abbattutosi su decine di migliaia di soci tanto inermi quanto vicentinamente creduloni della Banca Popolare di Vicenza "segnata" dal 1980 e per 36 anni, di cui 20 alla presidenza, da Gianni Zonin e da uomini da lui scelti. Su costoro ora è da irresponsabili, o corresponsabili, scaricare una parte più o meno grande delle colpe, che, se le hanno, come le hanno, derivano tutte dalle scelte dello zar e dai mancati controlli dei prescelti come pure dovrebbe ben sapere un altro dei decisori di Vicenza, Achille Variati, che a Vicenza regna in un modo o nell'altro, prima da consigliere comunale proprio dal quel 1980 in cui il re del vino entrava nel cda della banca, una coincidenza oggi inquietante, poi dal 1990 da sindaco e così via.Â
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Categorie: Banche, Fatti, Economia&Aziende
Martedi 30 Maggio 2017 alle 14:16
Il caso
Banca Popolare di Vicenza sbarca anche a Milano come hanno riassunto oggi sulle pagine de Il Corriere della Sera Adrea Priante e Federico Nicoletti e Diego Neri sul GdV. Il nuovo filone investigativo è stato trasferito a Milano per ragioni di competenza, pare, su richiesta del Gip vicentino, Barbara Maria Trenti, che a una richiesta dei pm di sequestri cautelari di beni di Zonin & c. ha obiettato l'incompetenza territoriale di Vicenza a favore di Milano, sede della Consob, per il reato di "ostacolo alla vigilanza" .
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Categorie: Economia&Aziende
Lunedi 29 Maggio 2017 alle 11:30
Radiocor ha appena riferito che il rappresentante del fondo
Amber Capital ha chiesto, nel corso del suo intervento davanti all'assemblea degli azionisti di Parmalat, che l'azionista Sofil non partecipi al voto sulla delibera dell'azione di responsabilità verso cinque dei consiglieri in carica nel periodo 2011-2012. in quanto sarebbe "illogico e inopportuno" che Sofil, azionista di Parmalat con l'89,6% partecipi al voto sull'azione di responsabilità . Nessuno, anche tra le associazioni dei soci traditi da
Banca Popolare di Vicenza pose una questione analoga quando bastò il no del
fondo Atlante, titolare di 15 miliardi di azioni da 10 centesimi a fronte dei 10 milioni di titoli di chi nella Banca aveva messo i suoi risparmi, a bocciare la proposta fatta dai soci di stra minoranza, dopo l'azzeramento di fatto delle loro azioni, di estendere la scontata anche se tardiva azione di responsabilità verso i vecchi amministratori capeggiati da
Gianni Zonin anche ai consigli a trazione
Francesco Iorio.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Domenica 28 Maggio 2017 alle 22:36
Giorgio Barbieri sul
Il Mattino di Padova e su altri quotidiani locali del gruppo Finegil Repubblica propone un'interessante intervista all'imprenditore trevigiano
Bruno Zago, patron del gruppo ProGest, che nel 2016 era a capo a capo dell'associazione dei grandi soci di
Veneto Banca e aveva lanciato la sfida per l'aumento di capitale da un miliardo, il cui flop aveva poi portato
Atlante a impadronirsi della banca a 10 centesimi ad azione, prima di essere "scoraggiato", diciamo così, a portarla a termine insieme ai componenti della sua cordata da quell'Europa che oggi pretende che siano proprio i "privati" a immettere una cifra simile nelle due ex Popolari venete per consentirne poi la "
ricapitalizzazione precauzionale" da parte dello Stato.
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