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Veneto Banca, ora è guerra di dossier mentre a Vicenza imperano i convegni pro Zonin

ArticleImage Il giallo dello spionaggio a Carrus. L'ex presidente Ambrosini: le cimici in ufficio? Mai state trovate. La guerra di accuse dopo l'esclusione dell'ex direttore generale Consoli dal consiglio d'amministrazione

di Stefano Righi, da Il Corriere dela Sera

Il grande crac delle due ex popolari venete non è solo un grande imbroglio che ha bruciato più di 15 miliardi di euro coinvolgendo oltre 200 mila azionisti. Il più grande crollo bancario della storia della Repubblica mostra ora una serie di risvolti inquietanti: una lotta di potere senza esclusione di colpi che ha visto coinvolti i vertici delle banche. Se a Vicenza il procuratore della Repubblica Antonino Cappelleri è stato ospite di un convegno organizzato dagli avvocati di Gianni Zonin, l'ex presidente della Banca Popolare di Vicenza su cui la procura sta indagando, a Montebelluna si è scatenata fino allo scorso 8 agosto una vera e propria guerra per bande.

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Il giornalista romano Luca Cirimbilla racconta Francesco Iorio, l'ex Ad della BPVi che le ha raccontate a tanti per 5.580.000 €. Lordi...

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Se il 4 dicembre l'Italia ha detto No al referendum imponendo a Matteo Renzi le sue, coerenti, dimissioni, il No di Atlante alla sua gestione, diciamo carente?, ha "imposto" a un riluttante Francesco Ioro le dimissioni da Ad della Banca Popolare di Vicenza ingaggiato da Gianni Zonin che l'ha strappato, udite udite, alla concorrenza di Ubi Banca, dove percepiva solo, poveretto, qualche centinaia di migliaia di euro firmandogli il 1° giugno 2015 una anomala buona entrata da 1,8 milioni di euro, triplicandogli all'incirca lo stipendio a 1,5 milioni e assicurandogli una buonuscita da 1,5 milioni... benefit e doppia auto a parte. L'arrivo di Atlante aveva "umiliato" il 48enne manager che, dopo aver incassato la buona  entrata, per rimanere fu costretto, poverino, a rinunciare alla buonuscita da 1,5 milioni... Ma, si sa, costringere qualcuno a fare qualcosa genera rancori.

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Da Gianni Mion "Noi che credevamo nella BPVi" e il direttore di VicenzaPiù. Intanto lunedì l'annuncio del Cda della Fondazione Roi e martedì l'azione di responsabilità

ArticleImage Un primo, doppio effetto lo ha avuto la "denuncia" del convegno burla organizzato per il 26 novembre da Achille Variati e da Renato Bertelle, avvocato vero ma sedicente presidente di un'associazione di soci traditi dalla Banca Popolare di Vicenza dell'era del "cerchio stregato" di Gianni Zonin & c. (dimostreremo subito dopo questo week end al sindaco e a sostegno della richiesta di sue dimissioni per "bugie" manifeste) che l'Associazione Nazionale Azionisti Banca Popolare di Vicenza è puramente virtuale così come il suo presidente che aveva invitato da solo sul palco). Il lunedì successivo al "sabato del teatrino" politico locale il presidente Gianni Mion , ecco un "effetto", ci ha invitato per venerdì alle 16,30 a un incontro a quattrocchi con lui. E per lo stesso giorno, per le 15, lo abbiamo saputo incrociandoci nell'area di Via Btg Framarin, Mion aveva invitato, questo è l'altro effetto di una "non partecipazione" motivata alla recita del 26 novembre, anche l'Associazione Noi che credevamo nella BPVi, che oggi rende pubblico l'incontro, ragion per cui pubblichamo la sua nota e poi riferiamo del nostro incontro col presidente Mion

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BPVi - Veneto Banca, il decreto Mps possibile rete di sicurezza per ricapitalizzazione: ma in ballo ci sono 1.300 mln di bond subordinati di cui 250 ai risparmiatori

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di Federico Nicoletti, da Il Corriere del Veneto

Il decreto per mettere in sicurezza l'aumento di capitale di Mps paracadute anche per la ricapitalizzazione delle due ex popolari venete. È quanto emerge dalle indiscrezioni sulla norma che il governo si prepara a varare. Ma resta da vedere, nel caso di Bpvi e Veneto Banca, come verrebbero trattati i 250 milioni di bond subordinati in mano ai risparmiatori, dei 1.300 toccati da ipotetiche conversioni.

Il caso Montepaschi potrebbe stendere una rete di sicurezza anche per le ricapitalizzazioni delle ex popolari venete. Pur se non indolore, nel caso in cui Atlante non facesse da solo, visto che in ballo ci sono in particolare 250 milioni di euro di bond subordinati in mano ai risparmiatori retail, sul totale di 1,3 miliardi potenzialmente toccati.

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Stefano Righi fa sue nostre perplessità sul convegno su azioni di responsabilità "salutato" da Antonino Cappelleri e organizzato da Lamberto Lambertini e presieduto da Francesco Benatti entrambi legali di Zonin

ArticleImage Riferendo il 24 novembre del convegno sulle azioni di responsabilità nei confronti delle società di capitale organizzato a Vicenza, in coincidenza con quella che il Cda della Banca Popolare di Vicenza ha deciso di sottoporre all'approvazione dell'assemblea il 13 dicembre e rivolta contro chi ha gestito la BPVi ai tempi di Gianni Zonin, dallo studio dell'avvocato Lamberto Lambertini, a cui è affidata la causa che l'ex presidente ha ora instaurato contro la sua ex Banca, il suo dg Samuele Sorato e il suo vice Emanuele Giustini, scrivevamo: «...A rendere ancor più di "cronaca" il convegno accreditato come "formativo" per avvocati e commercialisti, ma che in più di un passaggio è parso, a detta di alcuni presenti, "un convegno sponsorizzato, di fatto, da Zonin & c. in cui si vuole far passare l'idea, tra i professionisti presenti, che gestire una azienda è difficile, e alle volte si può anche sbagliare. Comodo dirlo, con il senno di poi...", c'erano anche, tra i "portatori" di saluti, Alberto Rizzo, presidente del Tribunale di Vicenza, e Antonino Cappelleri, a capo della procura di Vicenza dove sono in corso di svolgimento le indagini sulla BPVi...».

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Samuele Sorato contesta addebiti di Gianni Zonin: in BPVi non si muoveva foglia senza che lui volesse. Cappelleri riassuma le accuse reciproche e rinvii a giudizio entrambi, ora!

ArticleImage "All'alba dell'8 dicembre, una vecchia coppia bancaria-italiana preanuncia la rottura da noi sempre sperata. Preghiamo tutte le autorità competenti di rimanere con le orecchie aperte. Noi lo faremo augurandovi un lungo e litigato divorzio!": così l'Associazione Noi che credevamo nella BPVi commenta oggi il "battibecco" legale tra Samuele Sorato e Gianni Zonin, che scarica tutto sul "suo" fido dg e il suo vice Emanuele Giustini come se in 36 anni di gestione della Banca Popolare di Vicenza dal cda per 16 anni o dalla presidenza per altri 20 il grande imprenditore del vino non avesse imparato neanche a gestire i suoi sottoposti che tutto facevano a sua "scaiolana" insaputa. Abbiamo già riferito delle lagnanze e dell'abitudine senile di Zonin a scatenare cause costosissime, anche contro chi come noi è un "poareto" come lui visto che noi di soldi non ne abbiamo per DNA e lui li ha tutti "donati" ai cari figli...

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L'intreccio opaco tra vigilanti e vigilati ha consegnato il credito a manager incapaci: i "casi" Iorio, "salvatore" di BPVi e Zonin, e Viola, silurato in MPS e promosso in Veneto

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Rottamiamo i banchieri dilettanti e chi li ha scelti

Danni permanenti - il prossimo esecutivo dovrebbe fare piazza pulita di quell'intreccio opaco tra vigilanti e vigilati che ha consegnato il credito a manager incapaci

di Giorgio Meletti, da Il Fatto Quotidiano
Matteo Renzi è saltato sulla mina referendum prima di rottamare la categoria che forse lo meritava di più: i banchieri, centrali e periferici. Ci lascia in eredità l'urgenza di definire nuove regole per la selezione della classe dirigente del credito. Ce n'è bisogno perché ormai è sotto gli occhi di tutti quanto il sistema bancario sia da considerare, mutuando il linguaggio dell'Antitrust, un'area "a fallimento di mercato". Il mercato non è in grado di tenere in piedi le banche anche perché non è stato capace di selezionare i manager in modo efficace.

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Fabrizio Viola si rimbocca le maniche: è il leader maximo sia di BPVi che di Veneto Banca ormai... fuse. A Iorio 1.5 mln di euro

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Lo aveva anticipato Stefano Righi il 21 novembre su Il Corriere della Sera, lo avevamo rilanciato noi il 24, tutti lo hanno previsto ieri e oggi arriva l'ufficialità di Fabrizio Viola come nuovo Ad di Banca Popolare di Vicenza, al posto di Francesco Iorio, a cui Mion & c. dovranno corrispondere la lauta indennità di preavviso, più vicina a 1,5 milioni di euro piuttosto che a uno solo... Ma oggi il mondo finanziario apprende anche dell'ingresso di Viola nel Cda di Veneto Banca in cui assume anche il ruolo di Presidente del Comitato Strategico. In una frase ora è lui, Fabrizio Viola, ex MPS oltre che ex vice direttore di BPVi uscito per contrasti con Gianni Zonin, la guida unica delle due ex Popolari venete verso la loro fusione. Ci sarà, poco, tempo per valutare gli effetti complessivi della doppia nomina e della fusione, ma per ora pubblichiamo di seguito  le due note ufficiali di BPVi e Veneto banca.

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Gianni Mion, presidente di BPVi, parla a tutti i Consiglieri comunali di Vicenza e a pochi assessori: con coraggio e... superficialità

Al di là della simpatia personale che può ispirare Gianni Mion, 73enne manager padovano già braccio destro di Gilberto Benetton, da poco insediatosi sulla poltrona che in BPVi fu di Gianni Zonin, l'Innominato e innominabile almeno in ambienti istituzionali, le parole che il presidente della banca ha pronunciato in sala Bernarda lunedì 5 dicembre (qui il video integrale del suo intervento, ndr), non risultano convincenti, a partire dal cenno al suo rammarico per le dimissioni di Francesco Iorio, che, lo dice lui, gli stava pure simpatico... Nonostante Mion parli chiaro, senza inglesismi o tecnicismi, "il banchese" l'ha definito lui, a cui molti ricorrono come al latinorum di manzoniana memoria, il presidente ha evitato di affrontare alcuni nodi cruciali e dolorosi sia pure davanti a pochi assessori, a nessun rappresentante dei sindacati e a nessun delegato delle associazioni dei soci, in rotta con Variati e con la politica dello struzzo che tira fuori la testa dalla sabbia dopo la tempesta.

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BPVi: Fabrizio Viola nominato a.d. Buonuscita per Iorio oscilla tra 1 e 1,5 milioni di euro

ArticleImage (ANSA) - MILANO, 6 DIC - Fabrizio Viola è stato nominato come nuovo amministratore delegato al posto di Francesco Iorio di Popolare di Vicenza mentre è stato cooptato in Veneto Banca. La buonuscita che l'ex amministratore delegato della Banca Popolare di Vicenza percepirà in seguito alla sua uscita dalla banca oscilla tra 1 e 1,5 milioni di euro. La cifra è comunque inferiore a quanto previsto dal contratto di Iorio. "Speriamo che lo studio interno sulla fusione sia pronto per metà dicembre anche se forse servirà un pò di tempo per farlo esaminare al nuovo amministratore delegato" ha il presidente della Banca Popolare di Vicenza, Gianni Mion, uscendo dalla riunione del cda.

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Commenti degli utenti

Lunedi 26 Novembre 2018 alle 10:21 da Luciano Parolin (Luciano)
In Per Colombara troppi supermercati in apertura a Vicenza: ad approvarli fu l'amministrazione di cui faceva parte

Sabato 17 Novembre 2018 alle 00:12 da Kaiser
In IEG, dimissioni anticipate di Matteo Marzotto: scoperta la rappresentanza sia pur minima di Vicenza a Rimini a poco da sbarco in Borsa

Martedi 13 Novembre 2018 alle 23:55 da Kaiser
In Fare i conti con l’Europa o per l’Europa, l'ex ministro Padoan a Vicenza: "l'Italia è un paese bancocentrico e ha un problema di credibilità"
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