Il 9 maggio scorso abbiamo intervistato in esclusiva per VicenzaPiu.Tv il dr. Antonino Cappelleri, Procuratore capo di Vicenza, perchè ci aggiornasse, per quanto possibile, sulle indagini così ciclopiche sugli eventuali responsabili dello scandalo, che si è consumato ai danni di 118.000 risparmiatori della Banca Popolare di Vicenza, da fare quasi da contraltare giudiziario all'intervento del fondo... Atlante per salvare l'Istituto arrivato dov'è sotto la conduzione dell'ex presidente Gianni Zonin e dei suoi fidi consiglieri, tra cui gli altri indagati Giuseppe Zigliotto e Samuele Sorato.
Ecco ad oggi la situazione delle banche in crisi: le quattro banche "risolte", cioè, in volgare, fallite, che Banca d'Italia non riesce neanche a (s)vendere, nemmeno con lo sconto del 50% rispetto agli 1,8 miliardi versati; il fondo Atlante che ha "investito" 1,5 miliardi ma che colloquia con fondi esteri disposti ad entrare in BPVI, ma a sconto, rispetto ai multipli pagati (altro che 0,10 euro per azione!); e Veneto Banca con un'altra, ad oggi solo pia, illusione che gruppi di soci possano versare 250. milioni, al di là del prezzo di offerta, per arrivare alla quotazione in Borsa. Se succederà , Dio non voglia, esattamente come a Vicenza, e tutti "si squaglieranno" dovrà intervenire il già "esausto" fondo Atlante, magari a 8 centesimi per azione...
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Dopo aver letto oggi all'alba (lavorativa, s'intende) i maggiori quotidiani nazionali ho, invece, ritardato fino a pochi minuti fa (e ce ne dispiace) l'obbligo professionale di sfogliare la, cosiddetta, stampa locale, che è sempre una delle migliori fonti se non di informazione almeno di "ispirazione". La sua lettura oggi l'ho rinviata, ora dopo ora, per inseguire la conclusione di un lavoro complesso portato avanti da tempo con i miei collaboratori e che la nostra redazione conta di mettere a disposizione a breve dei nostri lettori, con una dedica particolare ai 118.000 soci della Banca Popolare di Vicenza che hanno visto azzerati i loro investimenti e, peggio, i loro risparmi dalla gestione dell'indagato Gianni Zonin (signore e cavaliere ci sembrano qualificativi superati dalla cronaca).Â
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Per una sorta di ironia della sorte, postuma ai due personaggi chiave che non l'hanno resa possibile in passato, Gianni Zonin che vedeva la sua ex Banca Popolare di Vicenza come conquistatrice e Vincenzo Consoli che a malincuore avrebbe accettato per la sua Veneto Banca anche un'unione alla pari, oggi sia i vicentini che i trevigiani sono appesi al possibile filo della fusione lacrime e sangue, l'unica però che lascerebbe almeno un'anima veneta ai due istituti. In questa "fusione fredda" sperano i due territori, altrimenti destinati a pagare l'ulteriore prezzo della "esternalizzazione" del supporto alle loro iniziative che si aggiungerà a quello dei fu azionisti, ora senza valore reali delle loro azioni, delle due Popolari diventate Spa e senza soldi.
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Gentile Direttore Giovanni Coviello, la ringrazio anzitutto della sua disponibilità ed azione di denuncia nei confronti delle due banche venete che hanno messo in ginocchio l'intera economia di una regione e creato drammi umani che non si misurano con il denaro. Esprimo apprezzamento per il lavoro di pubblicazione dell'enorme elenco soci di Veneto Banca così come di quello dei primi 999 soci della Banca Popolare di Vicenza... Da un punto di vista dei soci truffati e delle azioni da fare mi pare che questi elenco sarebbeno utile per lanciare un appello o spedire qualche migliaio di lettere (magari a carico della regione) sia per fare quello che sta facendo l'organizzazione di "Noi che credevamo nella popolare di Vicenza" - una mega riunione degli azionisti anche per Veneto Banca sia per creare una specie di federazione delle associazioni a difesa dei soci dando informazioni chiare su come proseguire con le azioni legali e le tipologie di truffe e di vie di difesa.
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Sembra ormai certa, secondo voci raccolte dall'Ansa, la convocazione a stretto giro del Cda straordinario di Unicredit per martedì prossimo 24 maggio che dovrà mettere mano a una situazione di difficoltà le cui prime avvisaglia si sono avute con l'uscita della Banca dalla "garanzia" per l'aumento di capitale della BPVi fissata, però, in un pre accordo mai concretizzatosi in un accordo vero, fatto da cui nasce l'intervento del Fondo Atlante per salvare il salvabile della Banca ad oggi ancora gestita dal Cda "intermedio" in cui Francesco Iorio dovrebbe rimanere nonostante molte voci di dissenso sulla sua passata ma recente gestione. L'avviso per la convocazione del Cda ufficialmente non è ancora partito, ma l'allerta, conferma l'Ansa, è massima.
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Continua la lotta dell’associazione “Noi che credevamo nella Popolare di Vicenzaâ€, l‘associazione dei piccoli e medi azionisti "più attiva e numerosa del Veneto" come ribadisce in una sua nota in cui informa che "sabato 28 maggio l’associazione organizza al PalaFerroli di San Bonifacio una nuova riunione degli azionisti che vogliono contestare alla banca la violazione dei loro diritti di soci, per mettere in mora la Banca e chiedere il risarcimento del danno subito, e per raccogliere le firme dei soci per la lettera di richiesta di dimissioni del Consiglio di Amministrazione e dell’Amministratore Delegato Francesco Iorio, diretti responsabili del fallimento della quotazione della Banca in borsa e della perdita totale di valore delle azioni. L’Associazione Noi che credevamo nella Popolare i Vicenza aspetta dunque gli azionisti il 28 maggio al Palaferroli di San Bonifacio, a cominciare dalle ore 9 e 30".
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Trascriviamo di seguito, per chi preferisse leggere piuttosto che "vedere", l'intervista video esclusiva concessa a VicenzaPiu.Tv il 9 maggio da chi guida la Procura di Vicenza, Antonino Cappelleri, che, scrivevamo nel "lancio" del video, «sta da tempo cercando di far chiarezza sul più grande "scandalo finanziario" del nostro territorio. A rimanerne colpiti, a parte pochi "fortunati" che, utilizzando corsie preferenziali, hanno monetizzato le loro azioni per giunta al loro valore massimo di 62,50 euro, sono stati complessivamente circa 118.000 soci, di cui quasi la metà a Vicenza e nel Veneto, per un valore totale di circa 6.5 miliardi di euro.Continua a leggere
«Niente allarme: perdite potenziali e banche solide» dichiarava il 13 febbraio 2015 a tutta pagina in "Economia e Finanza" Marco Poggi (**in fondo il testo completo del suo ottimismo) al giornale più (scendi)letto dei potenti di Vicenzae, perciò, oggi sempre più (neg)letto dalle decine di migliaia di vicentini che, complice la disinformazione locale, hanno tenuto in pancia, prima, e comprato, poi, azioni della Banca Popolare di Vicenza dal fanta valore di 62,50 euro ora ridotti a 10 centesimi e per giunta non negoziabili in Borsa. E Marco Poggi mica è uno qualunue nel gruppetto di fans intervistati, e applauditi, anche quest'anno dallo stesso bestiArio quotidiano e che (sper)giuravano sul buonaffare dell'aumento di capitale. Continua a leggere
Questa città , quella espressa dai suoi vertici comunali, è senza vergogna per avere un comandante della Polizia locale, Cristiano Rosini, ancora in un posto da cui dovrebbe controllare i cittadini nonostante sia stato beccato da Striscia la notizia e da noi in una serie di situazioni in cui anche l'ultimo dei suoi vigili si sarebbe vergognato se non avesse sanzionato i cittadini "normali" e non "comandanti" beccati a infrangere le regole nello stesso modo. Eppure la stampa locale, che bacchetta a pagine piene chi ruba un pollo, non si vergogna di non dedicare neanche una riga ai comportamenti del Rosini dopo Striscia (tra cui strani "carico e scarico" di merci varie di suoi graduati a Park Rocchetta e il parcheggio da lunga sosta e "stravaccato" contro ogni norma del camper del cognato ).